Bilancio di mandato 2009-2014

Focus / La dimensione patrimoniale

Per cogliere le più significative tendenze evolutive dei valori patrimoniali ed economici della Camera si possono prendere in considerazione i rendiconti consuntivi predisposti dal 2009 al 2013.

Considerando i dati di natura patrimoniale ed utilizzando uno schema di aggregazione sintetica dei dati dei rendiconti, l’andamento delle principali grandezze viene evidenziato nella seguente tabella.

Una prima osservazione riguarda le modeste variazioni registrate dal valore totale delle sezioni patrimoniali, attivo e passivo, che nell’arco di tempo considerato si attestano intorno ad una media di € 28,2 milioni.

Con riferimento al primo raggruppamento dell’attivo, rappresentato dalle immobilizzazioni, si registra un decremento di circa il 18,6%, riconducibile alle immobilizzazioni materiali in quanto l’ammontare degli investimenti è stato inferiore al flusso di ammortamento.  

Le immobilizzazioni materiali consistono prevalentemente in fabbricati, per un valore relativo all’anno 2013 di € 6,1 milioni, riferito alle sedi di via Cacciatori delle Alpi, di Ponte San Giovanni e del Centro Servizi Camerali “Galeazzo Alessi” (ex Borsa Merci”) e del deposito di S. Andrea delle Fratte.

Nella classe di voce delle immobilizzazioni finanziarie trovano appostazione anche le partecipazioni detenute dalla Camera che, nel periodo considerato, sono passate da € 1,7 a € 1,2 milioni mostrando tuttavia un trend discontinuo per effetto delle rettifiche di valore operate sulla partecipazioni in imprese controllate e/o collegate.

Passando all’analisi degli elementi circolanti, la maggiore incidenza riguarda i crediti di funzionamento e le disponibilità liquide.

Il primo raggruppamento registra un valore medio di € 3,4 milioni e comprende principalmente i crediti vantati nei confronti di organismi nazionali e comunitari riferiti all’attività istituzionale e quelli derivanti dai diritti annuali. Tali importi tengono conto di una svalutazione prudenziale stimata in base alle effettive possibilità di incasso.

Nella seconda classe si includono le risorse monetarie detenute presso istituti bancari e depositi postali che dal 2010, anno in cui è stata incassata dalla Banca d’Italia l’ultima tranche delle disponibilità liquide congelate a fine 2005, sono incrementate del 20%.

Con riferimento al passivo, la prima classe concerne le voci che compongono la ricchezza netta aziendale, che nel periodo considerato, per effetto combinato degli avanzi 2010-2012 (€ 2,3 milioni) e del disavanzo dell’esercizio 2013 (€ 2,2 milioni), è rimasta sostanzialmente invariata.

Per quanto concerne i debiti di finanziamento, relativi in particolare alla contrazione di un mutuo per l’acquisto della sede di Ponte San Giovanni, dall’esercizio 2011 la voce si è azzerata.

Il trattamento di fine rapporto, invece, mostra un andamento stabile, assumendo un valore di circa € 3,0 milioni, e riguarda il debito maturato nei confronti del personale dipendente per le spettanze da corrispondere alla conclusione del rapporto lavorativo.

L’incremento della voce debiti di funzionamento è collegabile per l’80% all’incremento dei debiti per iniziative di promozione economica e dopo un triennio di sostanziale stabilità – 6,2 milioni di euro nel periodo 2010-2012– è salita a 9,5 milioni di euro nel 2013 per effetto della scelta di aumentare gli interventi a sostegno dell’economica attraverso l’utilizzo degli avanzi degli esercizi precedenti. L’incremento dei debiti, determinato dai tempi di rendicontazione dei progetti ed iniziative, ha determinato come sopra evidenziato un incremento corrispondente delle disponibilità liquide.

Le passività potenziali, costituite ai fondi per rischi ed oneri, si riferiscono alle destinazioni di spesa per gli interventi economici deliberati dagli organi di governo, e finanziati con la maggiorazione del 10% del diritto annuale, che devono avere completa attuazione alla data di chiusura dell’esercizio.

La scelta operata nel periodo di riferimento di utilizzare gli avanzi degli esercizi precedenti a sostegno delle politiche di sviluppo non ha compromesso la solidità patrimoniale dell’Ente come dimostra l’indicatore “margine di struttura” che segnala l’attitudine a coprire con il patrimonio netto ed il passivo consolidato la parte immobilizzata degli investimenti.

Infatti, gli investimenti effettuati dall’Ente nel periodo di riferimento, riportati nella seguente tabella, sono stati sostenuti con risorse proprie.

La spesa annuale per gli investimenti materiali è stata finalizzata in prevalenza per le necessarie manutenzioni straordinarie del patrimonio immobiliare oltre che per la sostituzione e l’acquisto di arredi, attrezzature e strumenti informatici.

Quanto agli investimenti finanziari, che in pratica riguardano l’acquisto di partecipazioni in società che svolgono attività in campi di interesse della Camera di Commercio, si evidenzia che nel 2009 la Camera è entrata a far parte della compagine sociale della Quadrilatero Marche e Umbria Spa con 0,25 milioni di euro e nel 2011 e 2012 ha partecipato all’aumento di capitale della S.A.S.E. Spa rispettivamente per 0,65 e 0,34 milioni di euro.