VISIONI D'IMPRESA

29 settembre 2016

La "Città del Sole”: novanta metri quadri di creatività nel centro di Perugia

Un caso di successo del Servizio Nuove Imprese

di Chiara Ceccarelli

Monica Marchesini e Marco Pedercini sono riusciti a trasformare una passione in una professione. Hanno portato la filosofia di “Città del Sole”, ispirata all’utopia di Tommaso Campanella, nel capoluogo umbro. Novanta metri quadrati di creatività nel centro storico di Perugia. Un progetto culturale e imprenditoriale che nasce nel 1972, quando Carlo Basso apre a Milano il primo negozio con lo slogan: “..e se giocare fosse una cosa seria?” Oggi la catena “Città del Sole” conta 75 negozi in 60 città e un negozio virtuale sul web. All’apertura di diversi punti vendita gestiti direttamente da “Città del Sole”, si affianca il progetto del franchising cui, adesso, afferisce anche il negozio di Perugia.

Monica Marchesini

 

Dottoressa Marchesini, qual è il fattore di successo di “Città del Sole” rispetto agli altri competitors operanti nell’industria del giocattolo?

“Città del Sole non ha competitors e non insegue le mode del momento. La sua filosofia è ‘il gioco giusto al momento giusto’, che richiama il principio pedagogico dell’imparare giocando e rivendica un ruolo attivo del bambino. In Città del Sole ci sono solo giochi creativi, giochi, cioè, pensati espressamente per le diverse fasi della crescita, per stimolare la creatività dei bambini attraverso l’esperienza, l’immaginazione, la curiosità e la scoperta. Nessun gioco, qui, è considerato estinto: dal cavallo a dondolo in legno ai classici sempreverdi, i puzzle in legno accanto ai kit per gli esperimenti di fisica e chimica o gli introvabili set per le costruzioni. Il fattore distintivo di Città del Sole è mantenersi fedele a questa cultura che vede il gioco come punto d’incontro tra il bambino e il mondo, offrendo articoli innovativi per stare al passo con lo sviluppo dei bambini e della società in cui vivono”.

 

un momento dell'inaugurazione del locale

 

Il 24 settembre 2016 è stato inaugurato il primo punto vendita della catena a Perugia. Come avete realizzato questa impresa?

“E’ stato decisivo l’aiuto offerto dalla Camera di Commercio di Perugia. Attraverso il servizio nuove imprese, curato da Promocamera in collaborazione con le associazioni di categoria, con il Comitato per l’Imprenditorialità Femminile e con il Comitato Giovani Imprenditori, io e il mio socio, Marco Pedercini, abbiamo seguito corsi gratuiti sulle procedure relative ad aspetti burocratici, amministrativi e legali necessari per avviare la nuova attività. Abbiamo incontrato consulenti che ci hanno formato sui servizi presenti sul territorio a supporto della creazione, gestione e sviluppo d’impresa e ci hanno sostenuto nella definizione del business planning. Attraverso colloqui personalizzati abbiamo potuto sviluppare il nostro progetto nonché individuare le aree critiche da approfondire. Una formazione mirata e approfondita, durata circa un anno, arricchita anche dall’assistenza del personale di Città del Sole. Siamo partiti da zero e oggi abbiamo aperto il nostro negozio. Fare impresa non si improvvisa”.

 

   

 

Lei e il suo socio siete riusciti a realizzare il vostro sogno professionale nella situazione economica attuale. Conta di più la passione o la formazione?

“Io sono un architetto che negli ultimi anni ha dovuto fronteggiare le sfide aperte dalla crisi economica nel mondo del lavoro. Dominava la precarietà. E allora ecco l’idea: trasformare la passione per i giocattoli creativi in un lavoro. Rimettersi in gioco non è stato facile. C’è voluta tenacia e determinazione per aprire il primo negozio della catena Città del Sole a Perugia. Sono stati mesi frenetici, 12 ore di lavoro al giorno, ma entusiasmanti”.

Quali consigli darebbe a chi è in cerca di una svolta professionale?

“Mi viene in mente una frase: l’importante non è tanto cominciare ma perseverare. Le difficoltà nell’attuale mondo del lavoro sono note. Serve una formazione mirata e di qualità. La professionalità non si improvvisa. E’ importante sapere come gestire un’attività e come fronteggiare la burocrazia. E, ovviamente, serve tanta, tanta passione per superare gli ostacoli”.