RACCONTAMI L'UMBRIA

17 Marzo 2018

Umbria: una bella addormentata nel cuore dell’Italia

Articolo partecipante a Raccontami l'Umbria 2019 - sezione Turismo Ambiente e Cultura

di Valerie Fortney Schneider

L’Umbria sembra uno studio di contrasti. Incuneata tra Roma e la Toscana, è meta di moltissimi viaggiatori pur riuscendo a non soccombere al turismo di massa. Cattedrali divinamente decorate si alternano a vaste aree boschive - inclusa una foresta incantata che, a detta degli abitanti locali, è popolata da fate (un cartello invita a chiedere il permesso delle creature della foresta prima di addentrarsi nel loro regno). È una terra rurale eppure raffinata, colma di cultura e al contempo ricca di attività all’aria aperta. Offre percorsi escursionistici, corsi d’acqua in cui praticare rafting e festival conosciuti in tutto il mondo come lo Spoleto Festival e la manifestazione Umbria Jazz. Non è una regione remota, ma non per questo è sovrapopolata. È quanto molti expat considerano il luogo “perfetto”. Con solo due città che si possano genuinamente definire come tali, Perugia e Terni, la vita è rilassata e a misura d’uomo.

L’Umbria sembra inglobare i migliori paesaggi e i migliori aspetti della vita italiana in un’unica regione priva di sbocchi sul mare. Potrete trovare ad ogni angolo cittadine collinari perfettamente preservate dove i villaggi vibrano con una sensazione di vita e di storia pur offrendo abbastanza servizi da soddisfare le esigenze di ogni giorno. Le colline, screziate da filari di viti, producono vini eccellenti - il Sagrantino di Montefalco è classificato tra i più noti vini d’annata sia dai bevitori della domenica sia dagli intenditori del bicchiere e l’Orvieto è un bianco perfetto da gustarsi in estate.

Dai piatti di pasta su cui domina il tartufo, dono della terra, alle pietanze di carne capaci di scaldare il cuore, passando per i copiosi e freschi ortaggi coltivati nei fertili campi della regione, il cibo in Umbria presenta delle somiglianze con le regioni confinanti, il Lazio e la Toscana, e tuttavia mantiene uno stile del tutto proprio grazie all’utilizzo di prodotti locali quali lo zafferano, le lenticchie e l’esotico cavolo nero. 

 

I villaggi dell’Umbria, come quello di Orvieto qui raffigurato, sono ricolmi di storia.

Nel mio recente viaggio che ha attraversato tutta la regione sono rimasto senza parole e succube dello stupore di fronte alla frenesia di affreschi del Signorelli, a Orvieto, mentre a Città della Pieve mi sono ritrovato inerme all’interno di una chiesa sorprendentemente deserta in cui la mia totale attenzione era per l’Adorazione dei Magi, opera del Perugino, maestro del Rinascimento. A Umbertide degli sconosciuti mi hanno offerto un caffé, a Todi ho avuto in dono dei campioni di olio d’oliva locale e a Narni ho potuto godere di un pasto davvero speciale - fuori menù, perché lo chef riteneva che dovessi assolutamente provare i tartufi. Queste esperienze non mi sono state concesse in quanto giornalista, bensì come viaggiatore qualsiasi accolto dall’ospitalità umbra.

Ho amato la varietà di paesaggi - dai folti boschi alle verdi vallate, fino alle miti colline ricoperte da distese di scintillanti oliveti e filari di viti. I sentieri rurali sono costeggiati da cipressi e le cime delle colline sono cosparse di castelli e vi posso garantire che non ho trovato alcuna differenza tra questo panorama e quello della più rinomata Toscana. Non posso dire lo stesso per i prezzi.

Prendiamo due cittadine collinari del tutto simili, Città della Pieve in Umbria e Montepulciano in Toscana, distanti tra loro solo 30 km e separate da ondulanti colline che non impediscono di vedersi l’una con l’altra. A Città della Pieve un cappuccino è costato 1,50 dollari, mentre a Montepulciano 1,90 dollari. Un piatto di pasta fatta a mano cosparso di tartufo fresco a scaglie è costato 12 dollari a Città della Pieve, mentre a Montepulciano stava sul menù a 17 dollari. In un’enoteca a Città della Pieve ho assaporato un voluttuoso bicchiere di vino per 7,50 dollari, accompagnato da una bruschetta e da una ciotola di olive. A Montepulciano un bicchiere di vino è costato 17 dollari. E gli stuzzichini non erano compresi nel prezzo. Ho visto molte graziose case ristrutturate nel centro di Città della Pieve in vendita a meno di 124.000 dollari; a Montepulciano nessuna. 

L’Umbria gode anche di una significativa comunità di expat, quindi anche nei piccoli villaggi è possibile trovare alcuni residenti che parlano inglese con cui interagire. Nonostante la posizione centrale e i seducenti vantaggi, i prezzi sono più ragionevoli di quanto pensassi. Perugia possiede un aeroporto per i voli inter-europei e il terminal internazionale di Roma si trova a due ore da quasi tutti i punti dell’Umbria. Le ricchezze di Firenze, Siena ed altri gioielli della Toscana sono a portata di mano - ma l’Umbria è meno esigente col vostro portafoglio.

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