OPINIONI

8 febbraio 2016

Svizzero? No, Novi!

di Alberto Mossone

Lunedì 1 e martedì 2 febbraio è andata in onda su Rai 1 la fiction “Luisa Spagnoli”,  che ha ripercorso la storia della Perugina, dal piccolo laboratorio di confetteria di Via Alessi, alla costruzione dello stabilimento di Fontivegge, fino alla creazione dei “Cazzotti”, poi diventati i “Baci Perugina”.

Dopo il grande successo di Don Matteo, che ha fatto conoscere al pubblico le bellezze di Gubbio prima e di Spoleto poi, anche il capoluogo ha messo in mostra il suo centro storico, ma soprattutto ha raccontato la storia di una donna eccezionale, dotata di  straordinarie doti di intelligenza, creatività e tenacia, ma anche ricca di valori umani come la cura della famiglia e il rispetto e il coinvolgimento dei collaboratori e delle collaboratrici dell’azienda, che l’hanno portata a fondare quella che poi sarebbe diventata l’azienda manifatturiera simbolo della città, la Perugina e poi la Luisa Spagnoli.

Un evento importante per la città di Perugia, che purtroppo per alcuni anni ha interessato i media nazionali e internazionali soprattutto per un episodio di cronaca nera, e per l’Umbria, coinvolgendo due delle sue eccellenze artigianali e industruali più apprezzate in Italia e nel mondo: il settore alimentare e quello del cioccolato in particolare e quello della moda.

La trasmissione è caduta in un momento particolarmente delicato della storia della Perugina, nata dalla collaborazione tra le famiglie Spagnoli e Buitoni, passata poi alla CIR di De Benedetti e quindi alla multinazionale svizzera Nestlé.Una vertenza che si protrae ormai da parecchio tempo, che  dovrebbe auspicabilmente trovare una soluzione orientata al rilancio e allo sviluppo del marchio e dello stabilimento di S.Sisto, i cui volumi produttivi si sono progressivamente ridotti, concentrandosi sempre più su un solo prodotto, proprio lo storico “Bacio Perugina”, pur essendo il mercato del cioccolato in Italia, ma soprattutto all’export, molto dinamico e ricettivo.

Lo dimostra il fatto che nella  prima puntata della fiction sono stati mandati in onda  tre spot pubblicitari relativi al cioccolato: due del leader di mercato, Ferrero (il primo su Nutella, il secondo su Kinder Cereali)  ed il terzo sulle tavolette (un altro prodotto i cui consumi sono in crescita e nel quale Perugina storicamente ha sempre avuto un’offerta d’eccellenza) della Novi, il cui slogan ha un casuale richiamo con l’attuale proprietà della Perugina: la Svizzera!  Anche nella seconda puntata Ferrero e Novi hanno ripetuto i loro spot, mentre Nestlé ha pubblicizzato altri suoi prodotti non a marchio Perugina!

Nestlé ha fortemente ridotto i suoi investimenti su Perugina in termini di innovazione di prodotto, marketing, distribuzione e comunicazione ed è paradossale che nessuno del marketing di Nestlé Italia abbia pensato di valorizzare questa eccezionale opportunità di rivitalizzazione del marchio e del suo prodotto principe, il Bacio,trasmettendo spot all’interno della trasmissione, mentre lo hanno fatto due competitors. Il paradosso è, appunto che i Baci Perugina sono serviti da traino per i prodotti di due aziende concorrenti!

E’ molto grave e significativo che nessuno del marketing di Nestlé Italia abbia pensato nemmeno a realizzare  e distribuire qualche confezione particolare dei Baci Perugina, la cui gamma tra l’altro, senza alcun supporto pubblicitario e di comunicazione, si è recentemente allargata alla versione Fondente 70%.

Ho avuto la fortuna e l’onore, negli anni ’70, di lavorare nel marketing della Perugina a Fontivegge e, per circa due anni, ho gestito come Product manager proprio i Baci. Se fossi stato oggi ancora in quel ruolo, avrei realizzato una confezione “tris” abbinando ai Baci anche Banane e Rossana (altri due prodotti il cui lancio è stato ricordato nella fiction, che sono tra i più conosciuti  e di maggiore successo dei tantissimi lanciati nella lunga storia di Perugina prima dell’acquisizione da parte di Nestlé), distribuendola  capillarmente in concomitanza con la trasmissione della fiction.

 Che tristezza vedere come vengano gettate al vento opportunità come questa per il rilancio dell’azienda e del prodotto!

 



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