STUDI E RICERCHE

27 gennaio 2016

Borsa Merci di Perugia, quotazioni del secondo semestre 2015

di Andrea Pasqualucci

Dall’analisi dei dati rilevati alla Borsa Merci di Perugia relativamente alle principali voci merceologiche locali frumento tenero, frumento duro, orzo, mais, olio di oliva, vini, bovini, suini, paglia si può notare come nell’arco temporale che va da luglio 2015 fino a dicembre 2015 le quotazioni dei vari prodotti hanno registrato un andamento non uniforme con un orientamento al rialzo ed al ribasso a seconda delle diverse tipologie di merci, anche se in generale si può notare una tendenza generalizzata al calo dei prezzi.

L’esame dei dati rilevati alla Borsa Merci di Perugia relativamente alle principali merceologie cerealicole  locali in tutte le loro varietà  cioè il  frumento tenero (fino p.s. 80 e oltre kg/hl; buono mercantile p.s.77/79 kg/hl; mercantile p.s.73/75 kg/hl), frumento duro (fino p.s. 80 e oltre kg/hl; buono mercantile p.s.77/79 kg/hl; mercantile p.s.73/75 kg/hl) orzo vestito nazionale (p.hl sopra 64; p.hl. 60-63; p.hl. sotto 60) e mais  si può notare come nell’arco temporale che va dal luglio 2015 fino a dicembre 2015 le quotazioni hanno registrato, come sopra accennato, un andamento diversificato relativamente ai diversi prodotti anche se la tendenza generale è alla diminuzione in alcuni casi anche rilevante.  

Per quel che riguarda il frumento tenero si è registrato una diminuzione abbastanza significativa rilevandosi nell’arco del semestre un – 6,09 % per il frumento tenero fino (172,500 €/t. luglio 2015, 162,000 €/t a dicembre 2015) ed un – 5,970 % per il frumento tenero buono mercantile (167,500 €/t. a luglio 2015, 157,500 €/t a dicembre 2015).

Per quel che riguarda poi il frumento duro si è registrato un vero e proprio crollo dei prezzi, essendo passato il prezzo rispettivamente del frumento duro fino da 293,500 €/t di luglio 2015 a 233,833 €/t di dicembre 2015 con una diminuzione percentuale di - 20,329 % e del frumento duro buono mercantile da 288,000 €/t di luglio 2015 a 229,333 €/t di dicembre 2015 con una diminuzione percentuale di - 25,581 %.  

Il mais presenta una diminuzione che, a differenza di quella del frumento duro, è abbastanza leggera in quanto nel II° semestre 2015 è passato da 166,000 €/t di luglio 2015 a 160,333 €/t di dicembre 2015 con una diminuzione percentuale del - 3,414 %.

Di tutti i prodotti cerealicoli l’orzo è l’unico che nel II° semestre 2015 ha avuto un andamento positivo, essendo passato da 151,250 €/t di luglio 2015 a 161,000 €/t di dicembre 2015 con un aumento percentuale di + 6,446 % per l’orzo con p.hl. sopra 64 (qualità migliore), da 146,250 €/t di luglio 2015 a 157,000 €/t di dicembre 2015 con un aumento percentuale di + 7,350 % per l’orzo con p.hl. 60-63 (qualità intermedia), da 141,250 €/t di luglio 2015 a 152,000 €/t di dicembre 2015 con un aumento percentuale di + 7,611 % per l’orzo con p.hl. sotto 60 (qualità peggiore).

Dall’analisi delle quotazioni  rilevate alla Borsa Merci di Perugia si evince quindi che il prezzo dei prodotti cerealicoli analizzati, nel secondo semestre del 2015,  è calato con riferimento al frumento tenero e duro (in modo anche accentuato per quest’ultima categoria cerealicola) ed al mais mentre si è innalzato anche se non in modo significativo per quanto riguarda l’orzo.

Per quel che riguarda l’olio extra vergine di oliva prodotto in provincia di Perugia bisogna sottolineare come nel corso del II° semestre 2015 il relativo prezzo rimane praticamente “cristallizzato” non subendo alcuna variazione mentre il prezzo dell’olio extra-vergine di produzione nazionale subisce nell’arco di tempo preso in considerazione alcune variazioni tutte di segno negativo che alla fine del semestre assumono un valore significativo.

Per quanto riguarda un’altra categoria merceologica di una certa rilevanza a livello provinciale come quella dei vini da tavola bisogna sottolineare come nei primi tre mesi del semestre i prezzi di tutte le varietà dei vini quotate alla Borsa Merci di Perugia (vino da tavola bianco fino a 11°; vino da tavola bianco oltre 11°; vino da tavola rosso fino a 11°; vino da tavola rosso oltre a 11°) rimangono costanti e privi di ogni variazione.

A dicembre, dopo la sospensione della quotazione dovuta alla nuova vendemmia, il prezzo dei vini si attesta su livelli inferiori rispetto a quelli registrati prima della pausa.  

Per quanto riguarda i bovini di allevamento la tendenza è a un lievissimo rialzo dei prezzi degli stessi che comunque a luglio erano già particolarmente bassi. Fanno eccezione i vitelli di pezzatura minore e cioè con peso base da kg 60 a kg 120 per i “vitelli maschi - razza chianina” e da 40 a 60 kg per i “ Vitelli prodotti incrocio maschi – razza Chianina” i quali a luglio subiscono una diminuzione che fa si che il loro prezzo a dicembre sia leggerissimamente inferiore rispetto a quello registrato appunto nel primo mese del semestre.

Per quel che riguarda i bovini da macello presentano un andamento più altalenante rispetto alla precedente categoria merceologica ma nella sostanza identico, infatti si può riscontrare anche in questo caso un aumento quasi impercettibile dei prezzi nel corso del II° semestre 2015.

Per quanto riguarda i suini da allevamento nell’arco del semestre di riferimento  si può notare una tendenza generale alla diminuzione dei prezzi di diversa rilevanza a secondo le pezzature ma comune.

Per quel che riguarda i suini da macello, nonostante alcune oscillazioni sia di segno positivo che negativo, se si confrontano i prezzi di luglio 2015 con quelli di dicembre della stesso anno si può notare come gli stessi presentino una  diminuzione abbastanza significativa.

Il prezzo del fieno, per quasi tutte le categorie, presenta un andamento di generale rialzo nell’arco del semestre preso in considerazione, particolarmente accentuato con riferimento alla categoria merceologica del "Fieno di medica pressato rotoballa 2° taglio - 1° qualità".

   

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