RACCONTAMI L'UMBRIA

Spoleto e dintorni. Tra mostre e paesaggio, nei giorni del Festival

Articolo partecipante a Raccontami l'Umbria 2020 - sezione Turismo Ambiente e Cultura

di Giuseppe Ortolano

 

I "Due Mondi" edizione 2019 e le manifestazioni a latere. Un'occasione per scoprire la splendida località umbra e le sue vicinanze, da Trevi a Todi

 

Inizio d’estate nel cuore dell’Umbria tra arte, cultura, territorio e buona tavola. L’occasione per andare alla scoperta di alcuni dei luoghi più belli della regione verde italiana è il 62° Festival dei Due Mondi di Spoleto che, per due settimane, fino al 14 luglio, mette il mondo in scena facendo dialogare storie, discipline e sguardi diversi, in una appassionata ricerca dell’eccellenza tra le arti contemporanee.

Accanto alle prime teatrali, ai concerti e agli spettacoli di danza, alcune mostre, tra le quali quella fotografica “Una Finestra sui Due Mondi” aperta gratuitamente al pubblico per tutta l’estate presso Casa Menotti. Una buona occasione per vedere questo palazzo quattrocentesco che negli anni ha ospitato il gotha della cultura del Novecento. E tra un evento e l’altro il turista può visitare i diversi monumenti della cittadina, da sempre vocata all’arte. Di origine romana, come testimoniano l'arco di Druso, il teatro del primo secolo avanti Cristo, l'anfiteatro e il ponte a tre arcate detto Sanguinario, Spoleto incanta il visitatore con il suo duomo romanico del XII secolo, dalla facciata abbellita da un grande mosaico bizantineggiante. All’interno conserva un affresco con Madonna e Santi del Pinturicchio, il busto in bronzo di Urbano VIII scolpito dal Bernini e un bellissimo ciclo di affreschi di Filippo Lippi. 

Anche la Pinacoteca Civica ospita opere di rilievo, tra le quali, una Maddalena attribuita al Guercino, mentre nella trecentesca e imponente rocca Albornoziana si scopre la storia della città, illustrata dal Museo Nazionale del Ducato.  Una rilassante passeggiata nelle vie del centro storico permette poi di ammirare chiese longobarde e gotiche, chiostri medievali, auditorium e preziosi palazzi nobiliari. Poco fuori dal centro abitato, nei pressi dell’ingresso sud di Spoleto, una scenografica scalinata conduce a San Pietro, una delle più importanti chiese dell’Umbria e uno dei maggiori esempi del romanico in Italia. Una ventina di minuti di auto separano la città del festival da Trevi, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Siamo nel cuore dell'olivocultura umbra, come testimoniano i verdi uliveti che circondano il centro abitato e il Museo della Civiltà dell’Ulivo, ospitato negli spazi dell’ex convento di San Francesco, d’impianto duecentesco e ristrutturato nel XIX secolo dall’architetto Giuseppe Valadier, uno dei più importanti del periodo neoclassico.
 

Lo stesso edificio accoglie anche la Pinacoteca comunale, con opere del periodo medievale e rinascimentale e una Madonna con Bambino del Pinturicchio, e il Museo della Città e del Territorio che espone testimonianze che vanno dall'epoca romana all'Ottocento e un Antiquarium con reperti archeologici. Dopo una visita al bel centro storico vale la pena salire in collina per raggiungere le numerose “case sparse olivate”, insediamenti rurali e luoghi di piacere risalenti al 1400-1500. In località Bovara si ammira, infine, l'Olivo di San Emiliano, vecchio di almeno 1700 anni e ritenuto il più antico dell’Umbria.  Ogni quarta domenica del mese, il centro storico di Trevi ospita il Mercatino del Contadino,  ideato per promuovere la cosiddetta “filiera corta” e, in alcuni periodi,  i ristoratori locali propongono originali menu realizzati con i soli prodotti del territorio, tra i quali spicca il rarissimo sedano nero. Un’altra ora di viaggio ed eccoci alla roccaforte medievale di Monte Castello di Vibio,  dove si trova quello che gli abitanti ritengono essere “il teatro più piccolo al mondo”. In effetti il Teatro della Concordia è realmente minuscolo, conta solo 99 posti tra platea e palchetti e un mini palcoscenico di  50 metri quadrati. Progettato in pieno clima post rivoluzione francese del 1789 e dedicato alla "concordia tra i popoli" è visitabile il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

Un'altra caratteristica del borgo sono "le porte del morto"  situate  accanto alla porta principale delle case del vecchio centro storico. Si tratta di ingressi murati che venivano aperti soltanto in occasione dell'uscita dalla casa della bara con il morto. L’ultima tappa del nostro viaggio umbro nei dintorni di Spoleto è Todi, cittadina che ha dato i natali a Jacopo Benedetti, noto come Jacopone da Todi, ritenuto il più importante poeta religioso del medioevo italiano. Per conoscere la storia della città vale la pena visitare il Museo Civico Pinacoteca, situato all’ultimo piano del Palazzo del Popolo e del Palazzo del Capitano. Tra le altre mete turistiche l’imponente chiesa di Santa Maria della Consolazione, una delle opere più alte del Rinascimento in Umbria iniziata nel 1508 su progetto attribuito al Bramante e conclusa nel 1617; piazza del Popolo, una delle più belle in Italia; la chiesa di San Fortunato, con il campanile da dove è possibile godere una vista a 360° sulla città e sulla Media Valle del Tevere, e la Todi sotterranea: oltre 5 km di cunicoli e gallerie con più di 30 cisterne preromane, romane e medievali e 500 pozzi di varie epoche. Sulla via di ritorno verso Spoleto una brevissima deviazione conduce a Villa San Faustino, piccola frazione di Massa Martana, dove si visita l’unica catacomba nota dell’Umbria.

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