IL PUNTO

31 agosto 2016

Sisma, le Camere di Commercio italiane mobilitate per assicurare un sostegno alle popolazioni e alle imprese colpite

di Giorgio Mencaroni

In questo momento così drammatico per le aree colpite dal sisma le Camere di Commercio sono e resteranno a fianco dei cittadini e delle imprese.

Per definire e armonizzare i diversi  interventi abbiamo costituito, all’interno di Unioncamere nazionale, una struttura di coordinamento di tutte le azioni  di intervento,  di  cui fanno parte le Camere di Commercio di Rieti, Ascoli Piceno, Perugia, Fermo, Teramo e l’Aquila, quest’ultima per l’esperienza maturata dopo il sisma del 2009.

A pochi giorni dal tragico evento del 24 agoso  l’Unità di Coordinamento si è riunita e ha adottato i primi interventi a beneficio delle imprese: sospensione del diritto annuale per le imprese danneggiate; costituzione presso Unioncamere di un Fondo di solidarietà alimentato dai contributi di tutte le Camere di commercio italiane, diretto ad agevolare la più rapida ripresa delle attività produttive; messa a disposizione di un sistema telematico per la comunicazione, da parte degli imprenditori, dei danni subiti, già sperimentato con le imprese colpite dall’alluvione ligure.

L'Unità di coordinamento ha poi esaminato gli effetti, gravissimi anche questi, derivanti dal danno indiretto del terremoto, che ricade sulle imprese delle aree non direttamente interessate dal sisma.

Penso, soprattutto, alla pesante contrazione dei flussi turistici che registriamo in aree molto distanti dall’epicentro del sisma. A risentirne non solo il comparto ricettivo, ma anche il vastissimo indotto. Occorre che l’informazione,  media e social, sia più precisa e corretta nel fornire l’ampiezza reale delle zone a rischio, così da evitare reazioni del tutto ingiustificate

Nei tre comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto i più colpiti dal sisma,  a fine giugno risultano registrate complessivamente 670 imprese, all’interno delle quali, tra imprenditori e dipendenti, lavorano 812 persone. 

In Umbria nei quattro comuni di Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto il tessuto imprenditoriale è ancora più denso e comprende 892 imprese a Norcia,  490 a Cascia,  122 a Preci e 111 a Monteleone di Spoleto. In totale 1615 imprese  che danno lavoro a quasi 2600 addetti.  In questa zona dell’Umbria, centro della norcineria, le imprese agroalimentari sono 513.  

Amatrice, il centro dove si è avuto il maggior numero di vittime, le imprese  sono  417, 287 delle quali sono imprese individuali, e 458 gli addetti totali. Predominanti per la realtà locale il settore agricolo, con 156 imprese, quello commerciale (80) e le attività di alloggio e ristorazione (38). Consistente però anche la presenza di imprese delle costruzioni (61).

Nel piccolo comune di Accumoli invece risultano registrate 91 imprese e 133 addetti totali. L’agricoltura (47 imprese) appare il settore maggiormente rappresentato, seguito dal commercio con 15 attività.

Ad Arquata del Tronto il Registro camerale annota la presenza di 162 imprese con 221 addetti totali. La prevalenza anche in questo caso va alle attività agricole (54 imprese), seguite dal commercio (25) e dai servizi di alloggio e ristorazione (23). Più accentuata che negli altri due comuni è la componente manifatturiera, cui appartengono 21 imprese.

 

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