IL PUNTO

10 dicembre 2015

Relazione sullo stato dell'economia della provincia

di Giorgio Mencaroni

IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

A livello provinciale l’ultimo dato trimestrale (al 30 settembre 2015) registra uno stock di 73.074 imprese iscritte, un dato in termini assoluti sostanzialmente stabile rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (73.087). La popolazione delle imprese vede al suo interno una progressiva redistribuzione di “pesi” fra le forme giuridiche, e i dati confermano la tendenza di lungo periodo al progressivo aumento delle forme giuridiche più complesse e strutturate e alla corrispondente riduzione di quelle più semplici. Nella composizione del tessuto imprenditoriale infatti le società di capitali evidenziano da diversi anni una crescita costante, sia in valore assoluto che relativo, e  nel III trimestre 2015 hanno raggiunto quota 15.591. Il loro peso percentuale si attesta oggi al 21% del totale, mentre prosegue la riduzione  delle imprese individuali (sono 38.636, il 53% del totale), e delle società di persone (23%).

Si conferma anche la terziarizzazione dell’economia provinciale, in cui hanno un peso preponderante, fra le imprese attive, il settore dei Servizi (29,4%) e le attività del Commercio (24,5%), con un peso ancora preminente del settore Primario ( 21%) rispetto al Manifatturiero (10,2%).

L’analisi dei dati di “movimentazione”, ovvero sui flussi di iscrizione o cessazione al Registro delle imprese, evidenziano in provincia un notevole rallentamento nelle iscrizioni, che sono diminuite del 14,7%, contrariamente al dato nazionale, che fa registrare un + 1,7%. La considerevole contrazione delle iscrizioni è però bilanciata dal buon risultato delle cessazioni, ridotte del 17,6% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, valore nettamente superiore rispetto all’andamento nazionale (4,2%). In sostanza, l’insediamento di nuove imprese risulta più favorevole in un contesto nazionale piuttosto che in quello locale; al contrario, se consideriamo le imprese già esistenti, a livello provinciale si evidenzia una migliore tenuta rispetto alla media nazionale.

 

LA CONGIUNTURA REGIONALE

I risultati dell’analisi congiunturale per il III trimestre 2015, che diffonderemo nei prossimi giorni e di cui oggi vi fornisco alcune anticipazioni,  evidenziano segnali positivi nel settore Manifatturiero,  sia per la produzione che per il fatturato e gli ordinativi, segnalati tutti in crescita, con buone performance nel settore dell’industria meccanica, dei metalli e delle industrie alimentari.  Nel settore del commercio invece, prevale a livello congiunturale una contrazione delle vendite, imputabile prevalentemente al settore del commercio al dettaglio di prodotti non alimentari, mentre i settori vendita di prodotti alimentari e la grande distribuzione hanno registrato risultati positivi.

Le previsioni nel breve periodo (per il quarto trimestre 2015) sono invece positive per il settore Commercio, spinte chiaramente dall’approssimarsi del periodo natalizio, mentre nel Manifatturiero sembra prevalere una certa cautela,  considerata la prevalenza delle segnalazioni di riduzione per tutti gli indicatori considerati nell’indagine, che sembra rivelare una perdurante situazione di attesa.

Fanno eccezione gli ordinativi esteri, che sono dati in crescita, il che conferma il determinante ruolo di traino dell’economia esercitato in questa fase dalla domanda estera.

 

IL MERCATO DEL LAVORO

Le analisi sul mercato del lavoro del II trimestre del 2015 confermano i segnali di miglioramento registrati lo scorso anno.

Le stime ISTAT per il II trimestre 2015 danno l’occupazione umbra a quota 358.000, con una crescita di 13.000 unità rispetto all’analogo trimestre del 2014, e di 3.000 rispetto al trimestre precedente, imputabile soltanto l’occupazione alle dipendenze.

Allo stesso tempo il tasso di occupazione umbro è risalito al 63%, facendo registrare l’incremento più marcato a livello nazionale (+2,7 punti), e attestandosi a soli 1,5 punti dal valore pre-crisi. Un dato nettamente superiore a quello medio nazionale (56,3%) e a quello del Centro (61,3%).

In calo il tasso di disoccupazione, pari al 9,8%, di molto inferiore rispetto al  tendenziale del trimestre precedente (12,5%) e comunque inferiore alla media nazionale (12,1%) e alla ripartizione Centro (10,7%).

I risultati del secondo trimestre consentono all’Umbria di ridurre sensibilmente la distanza rispetto alle regioni che la precedono, collocandola al 9° posto nella graduatoria nazionale per miglior tasso di occupazione e al decimo posto per minor tasso di disoccupazione.

 

L’ATTRATTIVITÀ TURISTICA

Soffermandoci al quadro turistico provinciale emerge un settore complessivamente in salute: nei primi otto mesi di quest’anno gli arrivi registrati sono quasi 1,4 milioni (1.387.118), ed erano poco meno di 1,9 milioni in tutto il 2014, mentre le presenze si attestano a poco più di 3 milioni (3.705.579).  Abbiamo registrato quindi una crescita, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 3,2% per gli arrivi e dello 0,4% delle presenze, che in valore assoluto significano circa +43.000 arrivi  e +15.000 presenze. L’analisi per comprensori turistici mostra, in particolare, una performance molto positiva per il Folignate, il Tuderte e la Valnerina.

Resta un dato critico quello della permanenza media, ancora troppo contenuta (2,7 giorni) e in flessione rispetto allo stesso periodo del 2014 (-2,6%).

 

INTERNAZIONALIZZAZIONE

Nel 2014 l’Umbria, con un export di oltre 3.400 milioni di euro, è rimasta  una regione con una bassa propensione all’export: 0,9% è il peso dell’export umbro sul totale Italia, mentre il rapporto Export/ PIL regionale è pari al 18,0% (la media Italia è del 28,2%).

 

GREEN ECONOMY

Solo nella provincia di Perugia sono oltre 4mila (4.230) le imprese che tra il 2008 e il 2014 hanno investito in prodotti e tecnologie green. Una cifra che corrisponde al 22,3% del totale delle imprese provinciali, superiore alla media nazionale (21,8%), con una quota preponderate di esse (82,2%) che ha investito in tecnologie e prodotti green per la riduzione dei consumi di materie prime ed energia.

 

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