RACCONTAMI L'UMBRIA

Umbria mistica e sensuale

Articolo finalista per la sezione Mestieri, Imprese e Prodotti - Raccontami l'Umbria 2016

di Massimiliano Rella

TESTATA: Alice Cucina

DATA DI PUBBLICAZIONE: Marzo 2015

 

Da Montefalco a Bevagna, da Assisi a Spello: un tour tra spiritualità e peccati di gola, in alcuni dei borghi più belli della regione. Lungo la strada del Sagrantino e quella del Cantico, che mettono pace tra spirito e materia

Gli affreschi di Benozzo Gozzoli e gli gnocchi al Sagrantino di Montefalco. I vicoli e le piazze di Bevagna, vero gioiello medievale, e l’extravergine dei Colli Martani. E poi le chiese di Todi, il panorama mozzafiato di Monte Castello di Vibio, l’arte a cielo aperto nel borgo di Brufa, il giardino biodinamico della fondazione Barbanera a Spello. E molto di più. Nel cuore dell’Umbria, terra di arte, santi e peccati della gola, ci sono due Strade del Vino che mettono in fila così tante attrazioni da sfidare il tempo e la pazienza dei viaggiatori più meticolosi: la Strada del Sagrantino e la Strada del Cantico, due itinerari che si sfiorano a sud di Perugia, toccando paesi simbolo della regione: Todi, Bevagna e Montefalco, ma anche Assisi, Torgiano e Spello. Uno spettacolo che fa riflettere: che sapore ha la bellezza? Anima o corpo? Spirito o sensi? Territori di borghi medievali e boschi incantati, di quei luoghi che mettono pace tra gli opposti, sciogliendo ogni tensione.

Torgiano è l’inizio del nostro percorso, un’introduzione in tempo reale alle cose belle e buone che ci aspettano. Nel Museo d’Arte Ceramica Contemporanea la collezione delle vaselle d’autore, originali caraffe per il vino novello di artisti italiani e stranieri e, appena fuori il paese, ecco un mirabile esempio di land art, con le installazioni e le sculture nel parco di Brufa. Per un assaggio di vino andiamo alla cantina Lungarotti, per l’olio extravergine d’oliva a La Montagnola, un agriturismo sulle colline tappezzate di ulivi (moraiolo, frantoio e leccino, le varietà della dop Umbria Colli Martani). A pochi km, dopo una visita ad Assisi, paese di San Francesco, risaliamo con tutta calma in località Viole, a 700 metri sul monte Subasio, per una sosta gourmand nell’agriturismo Le Mandrie. La vista sulla media valle del Tevere è spettacolare, le camere accoglienti e d’atmosfera, la cucina saporita e di sostanza, basati sui propri prodotti: extravergine d’oliva, grigliate d’agnello, pasta fatta in casa, farina, salumi e animali da cortile. Nella vicina Spello meritano una visita la cappella Baglioni, capolavoro del Pinturicchio dentro la chiesa di S. Maria Maggiore. Ma appena fuori il paese gli appassionati di cucina troveranno un’altra curiosità, il giardino biodinamico della fondazione Barbanera, sotto al palazzo d’epoca che ospita la redazione del famoso Almanacco Barbanera: piante, fiori, statue e accanto anche un piccolo museo con stampe e vecchie edizioni. Proseguendo lungo la Strada del Vino del Cantico passiamo per Collelungo, dove si fa sosta alla cantina Conti Faina, e non solo per le spettacolari cantine; risaliamo per il borgo di Monte Castello di Vibio, con una terrazza da cui si ammira un panorama spettacolare e dove lo zio Totò ci accoglie al ristorante Il Grottino; dopo una puntata all’imperdibile Teatro della Concordia, un “teatro-bonsai” di appena 99 posti, custodito con amore da alcuni volontari e mantenuto in vita da un cartellone di opere e commedie. Gli interni furono affrescati dai perugini Cesare Agnetti e dal figlio quattordicenne Luigi. Infine arriviamo a Todi, il paese del celebre Iacopone, del Tempio di S. Fortunato (raro esempio di gotico a sala, del 1292, con un campanile che si raggiunge salendo 153 scalini e offre una veduta panoramica sulla città medievale), della Cattedrale e del Grechetto di Todi, un vino bianco che fa ottima compagnia ai saporiti cibi locali. Lo assaggiamo alla cantina Peppucci, in bella posizione panoramica. Da qui, guidando pochi km lungo un itinerario collinare, arriviamo nel cuore della Strada del Sagrantino, che vanta cantine come Adanti, Caprai, Scacciadiavoli, Tenuta Castelbuono; quest’ultima merita anche per la spettacolare scultura-tetto di Arnaldo Pomodoro, il Carapace. Noi però ci intratteniamo nei pressi di Montefalco, nella cantina Antonelli San Marco, dal produttore Filippo Antonelli, per l’ottimo Trebbiano Spoletino, il cru di Sagrantino Chiusa di Pannone e – la cosa è divertente – le lezioni di Wendy Aulsebrook, che guida la scuola “Cucina in Cantina”, tra le ultime novità dell’azienda vinicola. Seguiti passo passo da Wendy e dalle sue cuoche casalinghe impariamo a fare qualche buon piatto della tradizione, come gli gnocchi al Sagrantino e la rocciata (vedi ricette). Il Sagrantino è trattato sia come ingrediente che in abbinamento. Del resto questo rosso strutturato, secco o passito, è un’altra gemma di queste terre che ruotano attorno a Montefalco, paese dove fece tappa il pittore medievale Benozzo Gozzoli, e Bevagna. Tra le principali attrazioni storiche di Montefalco c’è il Complesso museale di S. Francesco, che custodisce un gioiello come l’abside della chiesa interamente affrescata nel 1452 dal pittore fiorentino Benozzo Gozzoli, con uno straordinario ciclo sulla vita del Santo. La controfacciata conserva l’Annunciazione con Eterno in gloria tra gli angeli e Natività, opera dipinta dal Perugino nel 1503. Le chiese romaniche di S. Michele Arcangelo e di S. Silvestro, e il gotico palazzo dei Consoli che include il Teatro Torti, abbelliscono la piazza Filippo Silvestri, il cuore di Bevagna, dall’assetto medievale. Ci riporta nel passato anche la Casa di Cecco, dimora di un mercante nell’ambulacro maggiore del teatro Romano (I sec. d.C.) magnificamente conservato. Non per niente, Bevagna è iscritta al circuito dei Borghi Più Belli d’Italia. Ed è bella davvero, mica per scherzo.