RACCONTAMI L'UMBRIA

Tod aus dem Weltall - Morte dall’universo

Articolo partecipante per la sezione Turismo, Ambiente e Cultura - Raccontami l'Umbria 2016

di Jenny Perelli

TESTATA: Sternzeit-online.de

DATA DI PUBBLICAZIONE: Gennaio 2016

Morte dall’universo – il prof. Walter Alvarez e l’anomalia dell’iridio in Umbria

66 milioni di anni fa un meteorite caduto dallo spazio provocò una gigantesca estinzione della vita sulla terra che determinò anche la scomparsa dei dinosauri. La teoria del meteorite venne formulata nel 1976 dal Prof. Walter Alvarez*, in seguito alla scoperta di uno strato di argilla fortemente arricchita di iridio al limite Cretaceo/Terziario nella città umbra di Gubbio.

La gola del Bottaccione presso Gubbio, chiamata anche valle dell’iridio, è un profondo Canyon, accessibile sempre a tutti, che costeggia con le sue serpentine le curve della strada provinciale attraverso la valle umbra.

Questa sezione è diventata in tutto il mondo la scala della stratigrafia magnetica, dal momento che gli strati rocciosi sedimentati sono ininterrotti e completi come in nessun altro luogo. Un archivio della terra in piena regola, un libro di pietra senza lacune, a disposizione del geologo che può analizzarlo pagina dopo pagina.

Proprio in questa sequenza di strati perfettamente ordinata, il Prof. Walter Alvarez e i suoi collaboratori hanno trovato uno strato cretaceo largo 1 cm, caratterizzato da una concentrazione di iridio estremamente alta, 130 volte superiore rispetto alla quantità normale sulla superficie terrestre. Da dove è arrivato in tale concentrazione questo elemento atipico per la terra?

L’iridio (dall’antico greco ἰριοειδής irio-eides “effetto arcobaleno“, per la policromia dei suoi composti)è un elemento chimico con il simbolo Ir e il numero d’ordine 77. Fa parte dei metalloidi e nel sistema periodico (VIII sottogruppo) è classificato nel gruppo della famiglia del platino. Essendo questo metallo prezioso estremamente raro sulla terra, ma viceversa riscontrabile in quantità relativamente massiccia sui meteoriti, Alvarez è giunto alla conclusione che questo arricchimento va fatto risalire all’impatto di un grosso asteroide.

Egli ha formulato la sua famosa teoria sulla caduta di un meteorite quale causa della perdita enorme di vite, in quanto l’improvvisa scomparsa di organismi, e contestualmente il livello altissimo di iridio, sono ormai delle realtà accertate.

Questo livello, chiamato anche limite K-T o limite Cretaceo-Terziario, è il momento geologico che definisce il passaggio dal periodo cretaceo al terziario. Lì ha avuto inizio una delle più grandi estinzioni di massa nella storia della terra che ha messo fine anche all’era dei dinosauri. A causa della caduta di una o più meteoriti e di un’aumentata attività vulcanica, si è determinato un cambiamento radicale della flora e della fauna, con la scomparsa di circa l’85% di tutte le specie animali. La caratteristica geologica del limite K-T sono le cosiddette anomalie dell’iridio, riscontrate anche successivamente in molti altri luoghi del nostra pianeta.

Un grande meteorite, il cui diametro misurava circa 15 km, è precipitato sulla terra alla velocità di 40 km al secondo, causando al suo impatto una violenta esplosione la cui potenza, paragonata alla bomba sganciata su Hiroshima, era un miliardo di volte superiore. Spesso viene citato il cratere di Chicxulub nel golfo del Messico, vicino alla penisola dello Yucatán, come possibile luogo dell’impatto.

L’esplosione ha liberato nell’atmosfera particelle di polvere, provocando di conseguenza un cambiamento di clima su tutta la terra. A causa dell’indebolimento dei raggi solari, le temperature sono calate e la crescita delle piante è regredita. Tutta la catena d’alimentazione ha subito conseguentemente degli effetti devastanti.

Va detto che la teoria dei meteoriti è ancor oggi argomento di vivaci discussioni fra gli scienziati, perché il cambiamento climatico potrebbe essere stato causato anche dall’alterazione dell’atmosfera terrestre durante una fase di un accentuato vulcanismo; tuttavia in molti la ritengono plausibile.

Un evento cosmico di questa portata può raffigurare senz’altro solo l’avvio, ma non il processo biologico del sovvertimento nel ciclo vitale in sé. Comunque un evento così raro può realmente agire come una forza rivoluzionaria: le conseguenze sono una rapida distruzione fisica di altri elementi della superficie terrestre con ondate di pressione, di fuoco e d’acqua, l’avvelenamento dell’atmosfera, il repentino abbassamento della temperatura, l’oscuramento e così via.

Un capovolgimento ecologico – è dimostrato dai fossili – è certamente avvenuto; se la dinamica sia stata esattamente questa, è ancora oggetto di discussione. L’impatto potrebbe essere stato soltanto l'atto finale di una catena di eventi non legati l’uno all’altro, che si sono conclusi con la scomparsa di buona parte delle forme di vita.

Per esempio, ci potrebbe essere stato un avvicendamento di impatti di meteoriti più o meno grossi sulla terra, in un arco di tempo geologicamente breve. Gli impulsi generati dagli impatti si possono estendere nella geotettonica degli strati rocciosi e, sovrapponendosi ad altri strati, possono causare importanti trasformazioni locali o estese fuoriuscite di magma.

Prima del Prof. Walter Alvarez, i geologi Guido Bonarelli e Otto Renz avevano già analizzato all’inizio del XX secolo gli strati rocciosi nella Gola del Bottaccione, essendo questi incredibilmente ricchi di materiale organico. In Umbria gli strati sono marini e pelagici, e si sono collocati a una profondità di circa 2000 metri. Di conseguenza è anche da escludere che in Umbria siano mai vissuti dei dinosauri. Qui c’era il mare e la Gola del Bottaccione ci racconta di una storia di acque che si protrae per 130 milioni di anni.

Lo strato immediatamente successivo all’anomalia dell’iridio è pieno di conchiglie fini e delicate che messe a confronto con le forme precedenti appaiono molto piccole e fragili.

Questo strato, nel quale la vita lentamente è ripresa, porta il nome di “Parvularuglobigerina Eugubina“.

La collisione tra due corpi celesti può essere corroborante o letale. La nascita della terra nella sua forma attuale non sarebbe stata possibile senza una collisione costante con meteoriti di ogni grandezza. Questi episodi per esempio hanno determinato l’origine dell’acqua terrestre. Ogni anno cadono sulla terra circa 20 mila meteoriti, e l'incolumità del nostro pianeta sembra essere quasi uno stato eccezionale.

Uno scenario catastrofico come l’impatto K-T dovrebbe tuttavia realizzarsi soltanto ogni 100 milioni di anni. La caduta di corpi celesti di grandi dimensioni, con un diametro di circa un chilometro, che già di per sé costituirebbero una minaccia globale, dovrebbe verificarsi invece ogni milione di anni. Un compito importante sembra essere in questo contesto l’elaborazione di un‘idea sistematica per la gestione del rischio, cioè il perfezionamento della ricerca di asteroidi near-Earth e di quelli minacciosi per il nostro pianeta a causa delle loro dimensioni.