RACCONTAMI L'UMBRIA

"Metto le ali alle bici": il sogno diventa impresa

Articolo partecipante per la sezione Mestieri, Imprese e Prodotti - Raccontami l'Umbria 2016

di Arnaldo Casali

TESTATA: Il Giornale dell’Umbria 

DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 Marzo 2015

 

Alessandro Fama trasforma i normali cicli in veicoli elettrici con l’obiettivo di creare una rete di trasporti a impatto zero

TERNI – Ha un cognome che è tutto un programma, Alessandro Fama; le idee chiare, tanta passione, quel pizzico di follia che serve a pensare grandi progetti e l’energia per inseguirli. La passione è quella per l’artigianato, il sogno è quello di far viaggiare tutti i ternani su una bicicletta elettrica.

Originario di Roma, 24 anni, Alessandro ha un passato come calzolaio e meccanico e ha appena aperto una piccola officina che si occupa di trasformare le normali biciclette in cicli a pedalata assistita. E’ la prima a Terni a svolgere questo tipo di attività: “Fino ad oggi le biciclette elettriche si potevano comprare solo in negozio, già pronte. Io posso trasformare qualsiasi tipo di bicicletta in una bicicletta a pedalata assistita”.

Il costo completo per la trasformazione della propria bicicletta è di 649 euro, mentre un’altra versione – a 799 euro – comprende persino un tracciatore gps. Ma la grande novità, che ne fa un caso unico a livello nazionale se non internazionale, è un’altra: “Le normali biciclette elettriche sono dotate di batterie al piombo, che hanno una vita brevissima e dopo qualche centinaio di ricariche vanno cambiate”. Alessandro si è messo dunque alla ricerca di una batteria che avesse una vita più lunga e un basso impatto ambientale, e alla fine l’ha trovata: “Si chiama LiFe04, è basata su litio e fosforo e può arrivare a 2000 cariche per una durata media di 7-10 anni”. Si tratta dello stesso tipo di batteria che viene usata oggi nelle auto elettriche e che nessuno aveva applicato, finora, alle biciclette.

D’altra parte Alessandro è un vero patito dei veicoli elettrici e gira con un auto comprata in Spagna: “Un paio di anni fa ho visto in un supermercato una bici elettrica. Mi sono reso conto che costava parecchi soldi, e così ho pensato di farmela da solo, comprando il kit su internet”. A quei tempi il suo lavoro era quello di apprendista calzolaio: “Un lavoro bellissimo perché nessuna scarpa è uguale all’altra: ogni tacco è una sfida. Ed è la stessa cosa per le biciclette: è un lavoro creativo, ogni volta diverso”.

Il successo riscontrato dal prototipo della sua bicicletta lo ha portato ad aprire un’attività tutta sua , in via Di Vitalone. Innovativo è persino il suo sito web: www.fwkit.bike (ebbene sì, esiste anche la targa bike).

L’impresa è partita ufficialmente ieri, ed è innovativa anche nel sistema adottato. “Per avviare un’attività di solito si chiede un prestito in banca, ma io non avevo le garanzie per ottenerlo, così ho scelto la via del crowfunding”. Ovvero, la raccolta fondi su internet: una strategia ormai molto diffusa negli Stati Uniti (lo stesso Obama la usò per la sua campagna elettorale) ma ancora pionieristica in Italia. “Sul portale indiegogo.com è possibile sostenere il mio progetto ed entrare a farne parte”.

Si possono effettuare donazioni di 10 o 50 euro, oppure acquistare direttamente il kit. “Il primo traguardo che ho impostato, per far partire ufficialmente l’attività, è di 1000 euro”. Traguardo già raggiunto: i primi clienti Alessandro li ha guadagnati semplicemente facendosi vedere in giro con il prototipo. Ma il vero obiettivo è un altro, ed è ancora più ambizioso: “Non tutti possono permettersi una bici elettrica. Per questo vorrei creare a Terni una rete di bike sharing”. Un servizio analogo a quello fornito dal Comune con le “valentine” ma con biciclette elettriche. Il costo complessivo dell’operazione sarà 50mila euro. Un sogno a trazione elettrica e a impatto zero, che nessuno fermerà.