STUDI E RICERCHE

31 agosto 2016

Osservatorio provinciale sull'artigianato - Ripresa nel II trimestre 2016

Da aprile a giungo 2016 il sistema imprenditoriale artigiano della provincia si allarga di 85 unità invertendo un ciclo negativo che durava da anni.

di La Redazione

La Camera di Commercio di Perugia ha presentato l’Osservatorio sulla dinamica nati/mortalità delle imprese artigiane operanti in provincia di Perugia per il II trimestre 2016.

Il numero complessivo delle imprese artigiane registrate al 30/06/2016 nella provincia di Perugia è pari a 16.823, un valore in risalita di 85 unità rispetto al I trimestre del 2016. Un dato questo che costituisce una significativa inversione rispetto ai cali ripetuti degli ultimi anni.

 

Le forme societarie

Il sistema artigiano della provincia risulta caratterizzato dalla presenza di oltre 12 mila ditte individuali pari al 71,8% del totale delle imprese artigiane, il loro peso appare in leggero rafforzamento rispetto al trimestre precedente, ma in lieve regresso rispetto al passato, infatti nel 2011 ditte individuali erano il 72,2% del totale. Le ditte individuali artigiane sono 12.080, 183 in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, in flessione del 1,5% in termini tendenziali.

Le società di persone sono la forma societaria più rilevante dopo le ditte individuali. Nella provincia di Perugia queste società rappresentano il 22% delle imprese artigiane, in lieve ridimensionamento da oltre cinque anni (nel 2011 erano il 23,5%). Il peso delle società di persone nel tessuto produttivo artigianale è di poco inferiore rispetto a quello delle imprese considerate complessivamente (22,9%). Le società artigiane di persone nel II trimestre 2016 sono 3.709 in diminuzione di 131 imprese rispetto al II trimestre 2015, corrispondenti ad una riduzione del -3,4% in termini tendenziali.

Grafico1 - imprese registrate in provincia di Perugia per forma giuridica

Fonte: U.O.C. Studi Statistica e Ricerche Economiche - CCIAA di Perugia

 

 

Analizzando in dettaglio il tasso di variazione delle imprese artigiane attive nel II trimestre 2016 rispetto all’analogo periodo 2015, si evidenzia che a livello settoriale sono le attività di trasporto e magazzinaggio a registrare la diminuzione maggiore: -4% tendenziale. Seguono le costruzioni (-3,5%) e le attività legate al turismo (-3,4%). L’agricoltura mostra una flessione del 2,2%, mentre le attività manifatturiere hanno subito una variazione più contenuta (-0,6%). Il commercio/riparazioni e le altre attività, invece, hanno fatto registrare una variazione  tendenziale positiva, rispettivamente dell’1 e dell’1,4%.

 

Il saldo tra iscrizioni e cessazioni

Nel secondo trimestre dell’anno le nuove iscrizioni artigiane sono state 267, con un aumento del 6,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.  

 

Grafico 2 – ISCRIZIONI DI IMPRESE ARTIGIANE IN PROVINCIA DI PERUGIA

Fonte: U.O.C. Studi Statistica e Ricerche Economiche - CCIAA di Perugia

 

 

 

Le imprese artigiane che hanno cessato la loro attività sono state 225, si tratta del valore più basso dell’ultimo quinquennio. Le cessazioni risultano in forte diminuzione (-21,1%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

 

Grafico 3 –CESSAZIONI DI IMPRESE ARTIGIANE IN PROVINCIA DI PERUGIA

Fonte: U.O.C. Studi Statistica e Ricerche Economiche - CCIAA di Perugia

 

 

 

Grafico 4– SALDO (ISCRIZIONI-CESSAZIONI) DI IMPRESE ARTIGIANE IN PROVINCIA DI PERUGIA

Fonte: U.O.C. Studi Statistica e Ricerche Economiche - CCIAA di Perugia

 

 

Il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni relativo al II trimestre 2016, è pari a 42 unità e rappresenta il primo valore positivo registrato nel II trimestre degli anni a partire dal 2011. Tale valore è stato generato dalla forte diminuzione delle cessazioni e da un aumento delle iscrizioni.

Dall’analisi dei dati secondo la forma giuridica, emerge che il saldo positivo tra le iscrizioni e le cessazioni è originato dal risultato positivo delle imprese individuali (+41), seguito dalle società di capitale (+18), mentre le società di persone hanno fatto registrate un saldo negativo di 17 unità.  

Analizzando l’andamento tendenziale per forma giuridica, emerge che rispetto al secondo trimestre del 2015, le iscrizioni delle società di capitale sono aumentate del 21,7%, quelle delle società di persone sono diminuite del 27,3%, le iscrizioni delle ditte individuali sono aumentate del 10,3%.

 

 

L’andamento delle iscrizioni nei diversi comparti produttivi

Le costruzioni registrano la maggioranza delle iscrizioni del secondo trimestre del 2016 (il 32,3% delle imprese classificate), seguite dal manifatturiero con il 31,2% e gli altri servizi con il 14,7%.

Rispetto al secondo trimestre del 2015, le nuove iscrizioni sono più che triplicate nel commercio. Sono aumentate inoltre, negli “altri servizi” (+30%), nel manifatturiero (+17%) e nei servizi alle imprese (+15%). Nei rimanenti settori si sono registrate delle flessioni: -38,5% per i trasporti, -20% per le attività di alloggio e ristorazione e -13% per le costruzioni. Dimezzate infine nel settore agricolo (-50%).

In campo nazionale, rispetto ad un anno prima, le iscrizioni artigiane sono aumentate solamente nel settore del trasporto e magazzinaggio (+18,3%). Tutti gli altri settori hanno fatto registrare una diminuzione delle iscrizioni, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; ma con percentuali più contenute rispetto al dato provinciale. In particolare, le iscrizioni nel settore commercio sono diminuite del 10,1%, nelle costruzioni dell’8,5%, nel manifatturiero del 6,9% e nel turismo del 6,2%. Nei rimanenti settori la diminuzione è stata intorno al 2%.

Grafico 5 – VARIAZIONI DELLE ISCRIZIONI PER SETTORE DI ATTIVITA’

Fonte: U.O.C. Studi Statistica e Ricerche Economiche - CCIAA di Perugia

 

 

L’andamento delle cessazioni nei diversi settori produttivi

Le richieste di cancellazione presentate dagli artigiani (relative alle imprese classificate) nel II trimestre 2016 sono state 225, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-21,1%), mentre in Italia sono diminuite dell’8,4%.

Rispetto al II trimestre 2015, le cessazioni si riducono in quasi tutti i settori ed in particolare nel commercio (-37,5%), nel turismo (-36,4%), nel trasporto (-33,3%), nelle costruzioni (-27,3%), nelle altre attività (-22,2%) e nelle attività manifatturiere (-19,1%). Aumentano invece le chiusure nel settore dell’agricoltura (lavori di giardinaggio,  contoterzismo, ecc.) e dei servizi alle imprese.

A livello settoriale il maggior numero di richieste di cancellazione hanno riguardato il settore delle costruzioni con il 41,3% delle cessate classificate, seguito dal settore manifatturiero con il 24,4% delle richieste di cancellazione. Analoga situazione si è registrata in campo nazionale; le richieste di cancellazione nel settore delle costruzioni hanno riguardato il 40,6% delle cessazioni classificate, mentre per il commercio la percentuale è stata del 21,9 %.

In Italia, nello stesso periodo, le richieste di cancellazione aumentano solamente per le attività legate all’agricoltura e diminuiscono in tutti gli altri settori.

Grafico 6 – VARIAZIONI DELLE CESSAZIONI PER SETTORE DI ATTIVITA’

 

Fonte: U.O.C. Studi Statistica e Ricerche Economiche - CCIAA di Perugia

 

Il nuovo Artigianato perugino è  “donna”: nel secondo trimestre del 2016, il 18,8% delle imprese nuove iscritte sono “femminili”, con un incremento addirittura del 38% rispetto al II trimestre 2015. Ma è meno “giovane”:  iscrizioni a - 11% in un anno e meno “straniero”, con iscrizioni a – 7,5%.

 

Nel secondo trimestre del 2016, il 18,8% delle nuove iscritte sono imprese “femminili”, le imprese “straniere” rappresentano il 18,4% del totale, mentre le imprese “giovanili” arrivano al 17,3%.

Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, le iscrizioni delle imprese femminili registrano un notevole incremento (+38,9%), a fronte di una media nazionale che registra appena un +2,8%.

Le iscrizioni delle imprese giovanili diminuiscono in termini tendenziali dell’11,5%; in campo nazionale la flessione è più contenuta e pari al -7,5%.

Flettono anche le iscrizioni delle imprese straniere (-7,5%), in questo caso a livello nazionale si registra una flessione più consistente, pari al -11,1 %.

 

Grafico 7 – VARIAZIONI DELLE ISCRIZIONI

Fonte: U.O.C. Studi Statistica e Ricerche Economiche - CCIAA di Perugia