OPINIONI

29 giugno 2017

1997- 2017 Nestlé Perugina: Compleanno amaro

di Alberto Mossone

Perugina nasceva nel 1907 in uno scantinato di via Alessi, nel centro storico di Perugia. Negli anni ’70 lo storico brand di S.Sisto dava lavoro a circa 3.500 dipendenti tra la vecchia sede di Fontivegge e il polo produttivo di S. Sisto con annessa palazzina R&S, oggi sede dell’Agenzia ARPA Umbria. Oggi gli occupati a S. Sisto sono meno di 1.000 e Nestlé Italia ha annunciato 340 esuberi nel 2018, il che porterebbe il polo produttivo di S.Sisto, come ha dichiarato la RSU aziendale in questi giorni, a diventare una “fabbrichetta da sottoscala”.
Una triste prospettiva nell’anno in cui si sarebbe dovuto festeggiare il 110° anniversario della fondazione dell’azienda

Nel libro di F. Chiapparino - R. Covino “La Fabbrica di Perugia - La Perugina 1907- 2007",  al cap. XI.3 “ L’ultimo decennio: la fabbrica flessibile”, pagg. 313- 316, si leggeva: …… ”Nell’ottobre del  1996  era stata chiusa la palazzina degli uffici (ora sede dell’Arpa Umbria) e le figure apicali che in essa lavoravano  erano state trasferite a Milano dove si disloca il centro nazionale delle aziende del gruppo”…… Il “Piano di rilancio di Nestlé Italia”, presentato al coordinamento nazionale sindacale del Gruppo il 24 ottobre, prevedeva 320 esuberi per la Perugina (più del 20% sui 1.500 previsti per l’intera Nestlé Italia).... …. “Ciò che propone l’azienda è una fabbrica fortemente automatizzata, in grado di avere linee destinate realizzare diversi prodotti e una standardizzazione degli stessi. Si prevedono, peraltro, scelte organizzative tese ad esternalizzare servizi logistici, centri di elaborazione dati  e reti di vendita “……“La chiusura definitiva della vertenza si ebbe il 9 aprile (1997), con la conferma dei  320 esuberi e delle scelte produttive, mentre gli investimenti salivano a 60 miliardi di lire. ….. “La fabbrica che ne emerge è più flessibile, più aderente alla strategia della Nestlé, più adeguata alle dinamiche del mercato globale, ma soprattutto rappresenta un taglio con la realtà precedente”.

 

In quello stesso anno Nestlé festeggiava i 90 anni dalla fondazione della Perugina, con la pubblicazione di un libro dal titolo "PERUGINA Una storia d’azienda,  ingegno e passione”. 

Nel 2007 Nestlé festeggiava i primi 100 anni della Perugina di nuovo con la pubblicazione di un libro dal titolo: “Perugina 100 anni di arte del gusto”.

 

Quattro anni dopo, nel 2014, Nestlé, pubblica un nuovo libro dal titolo: “Baci Perugina Amore italiano” organizzando  una grande mostra sulla storia dei Baci Perugina al Vittoriano a Roma.

Arriviamo al 2016. A chiusura di una lunga vertenza, il 2 marzo  esce un  nel comunicato stampa di Nestlé Italia dove si leggeva: “Nuova prospettiva internazionale per Baci® Perugina®: è questo l’orizzonte in cui si muove il piano di sviluppo da oltre 60 milioni di euro iniziali in tre anni”, le cui linee guida sono state presentate oggi dai manager di Nestlé Italiana ai sindacati presso la sede di Confindustria Umbria a Perugia. “Il piano punta a potenziare lo stabilimento di San Sisto per confermarne la posizione come uno dei poli produttivi di eccellenza del cioccolato all’interno del gruppo Nestlé, per rafforzare la posizione dello storico marchio in Italia e per fare di Perugina® un simbolo del “Made in Italy” in tutto il mondo, come accaduto nel settore delle acque per il marchio S. Pellegrino®. La strategia di sviluppo commerciale è indirizzata dunque non soltanto al mercato interno, ma anche alla crescita nei mercati esteri con interessanti opportunità di contro-stagionalità della produzione”.

 

Dei 60  milioni di euro di investimenti indicati, 15 dovevano essere destinati alla parte impiantistica del polo produttivo di S. Sisto, ma gli altri 45 dovevano essere investiti in marketing, comunicazione e distribuzione, principalmente all’export.

Probabilmente gli investimenti tecnici nello stabilimento di S. Sisto sono stati avviati e sono in fase di implementazione,  ma  molto poco o nulla risulta essere stato attuato nell’area marketing / commerciale per l’internazionalizzazione di Perugina e soprattutto del prodotto simbolo “Baci” nel mercato globale. Su questo argomento avevo inviato il 24 marzo scorso via mail una richiesta di informazioni al Dr. Massimo Ferro, Direttore Corporate Strategy di Nestlé Italia, ma non ho mai avuto alcun riscontro.

Nel contempo Nestlé Italia aveva proseguito nella dismissione di produzioni e marchi non strategici (Caramelle Rossana e Pasticceria Ore Liete).

Si è aperta quindi una nuova vertenza il cui stato dell’arte è emerso nel tavolo convocato dalla Presidente Marini a Palazzo Donini lo scorso 15 giugno: conferma dei 340 esuberi (per portare a regime lo stabilimento di S.Sisto ad un livello occupazionale di circa 600 dipendenti), conferma generica degli investimenti per 60 milioni, senza presentare un piano industriale né un piano di marketing internazionale che indichi chiari obiettivo di sviluppo, le modalità concrete di attuazione.

 

L’unico numero nuovo che Nestlé ha fornito negli ultimi incontri sullo sviluppo internazionale del brand Baci è un + 40% di export nel 2016! Il mercato mondiale del cioccolato registra un trend positivo , ma i Baci Perugina, purtroppo rappresentano una quota irrilevante: l’aumento atteso dagli investimenti promessi dovrebbe essere almeno del 400% per avere una qualche rilevanza sui volumi e sull’occupazione, se si pensa già a 340 esuberi per il 2018,  i casi sono due: o si sa che gli investimenti promessi non si faranno, o si immagina che, se si faranno non daranno grossi risultati.

 

Siamo nel 2017, ricorre il 110° compleanno della Perugina e non sembra che Nestlé abbia pensato di festeggiarlo con un nuovo libro . Purtroppo ha pensato ad una modalità diversa per ricordare l’anniversario: comunicare 340 licenziamenti (pardon, “esuberi” ) nel 2018 per il polo produttivo di S. Sisto, quella che è la fabbrica di cioccolato più grande del Gruppo in Europa, trasformandola in una “fabbrichetta da sottoscala” come ha tardivamente e colpevolmente dichiarato la RSU aziendale, come riporta l’articolo pubblicato il 28/6 da Micropolis.

Lo scorso 15 maggio al Convegno “Etica e economia” di Nemetria a Foligno, ha portato la sua testimonianza il presidente di Ferrero, che ha illustrato le strategie del Gruppo, sottolineando come nei suoi 70 anni di storia (Ferrero è stata fondata ad Alba nel 1946) Ferrero non ha mai effettuato una sola ora di Cassa Integrazione, né ha mai licenziato alcun dipendente!

Ognuno può trarne le proprie conclusioni, ma sarebbe ora che Nestlé la smettesse di prendere in giro dipendenti, sindacati e istituzioni regionali e nazionali e se, come dimostrano i fatti, Perugina e Baci sono destinati a restare brand nazionali e non globali, all’interno dell’immenso  portafoglio marchi Nestlé, lo dica chiaramente!

 Il 4 maggio scorso Nestlé Italia ha comunicato la firma dell’accordo preliminare per la cessione a FRoSTA dei marchi La Valle Degli Orti, Mare Fresco e Surgela.  La decisione fa parte del piano di sviluppo e investimenti per l’Italia di Nestlé.

Nestlé metta in vendita i marchi Perugina e Baci   Perugina, che certamente troverebbero sul mercato italiano e su quello internazionale un acquirente interessato all’acquisizione e allo sviluppo: sarebbe una scelta coerente con le strategie del Gruppo e un atto di trasparenza dovuto a tutti gli stakeholders della Perugina, una prospettiva di futuro migliore per la storica “Fabbrica di Perugia” e per il suo più prestigioso prodotto: i Baci Perugina!

 

alberto.mossone@gmail.com



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