STUDI E RICERCHE

1 luglio 2016

Le geografie della cultura nell'ultimo Rapporto della Fondazione Symbola

Perugia al 20esimo posto nella graduatoria delle province per occupati nel settore

di Paola Buonomo

 

Il sistema produttivo culturale e creativo fatto da imprese, PA e non profit genera 89,7 miliardi di euro e ‘attiva’ altri settori dell’economia arrivando a muovere nell’insieme249,8 miliardi, equivalenti al 17% del valore aggiunto nazionale.

Un dato comprensivo del valore prodotto dalle filiere del settore, ma anche da quella parte dell’economia che beneficia di cultura e creatività e che da queste viene stimolata, a cominciare dal turismo.

Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull’occupazione: il solo sistema produttivo culturale e creativo dà lavoro a 1,5 milioni di persone (il 6,1% del totale degli occupati in Italia). E se nel periodo 2011/2015 la crisi si è fatta sentire incidendo in negativo su valore aggiunto e occupati del Paese, rispettivamente con il -0,1% e il -1,5%, nelle filiere culturali e creative la ricchezza è invece cresciuta dello 0,6% e gli occupati dello 0,2%.

È quanto emerge dal Rapporto 2016 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche e di Sida Group.

Dall’analisi emerge con chiarezza quanto il ‘sistema Italia’ debba a cultura e creatività: il 6,1% della ricchezza prodotta in Italia nel 2015, pari a 89,7 miliardi di euro. Ma non finisce qui: perché il Sistema Produttivo Culturale e Creativo (SPCC) ha sul resto dell'economia un effetto moltiplicatore pari a 1,8. Per ogni euro prodotto dal SPCC, se ne attivano 1,8 in altri settori.

Gli 89,7 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 160,1, per arrivare a quei 249,8 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, il 17% del valore aggiunto nazionale, col turismo come principale beneficiario di questo effetto volano. Più di un terzo della spesa turistica nazionale, esattamente il 37,5%, è attivata proprio dalla cultura e dalla creatività.

Ma cosa si intende esattamente per sistema produttivo culturale e creativo?

Questa analisi scandaglia il “sistema” fatto di musei, gallerie, festival, beni culturali, letteratura, cinema, performing arts, architettura, design e comunicazione, ma anche tutte quelle attività produttive che non rappresentano in sé un bene culturale, ma che dalla cultura traggono linfa creativa e competitività che nello studio definiamo creative-driven.


Nella “geografia” della cultura la provincia di Milano è al primo posto in Italia sia per valore aggiunto che per occupati legati alle industrie culturali e creative (rispettivamente 10,4% e 10,5% del totale dell’economia provinciale).

Perugia, con oltre 17mila occupati e 815,1 milioni di euro di valore aggiunto nel settore, si colloca al 20esimo posto della graduatoria delle province italiane per incidenza degli occupati sugli occupati totali (6,3%) e al 22esimo posto per incidenza del valore aggiunto prodotto  (5,6%).

Da valutare molto positivamente i risultati in termini occupazionali delle industrie culurali, considerato che l’incidenza registrata a livello provinciale è un risultato superiore sia a quello attestato a livello regionale (5,2%) che al valore Italia (6,1%).

Egualmente incoraggiante il risultato segnato dall’incidenza del v.a. sul totale provinciale, superiore al dato della regione Umbria che si attesta sulla soglia del 5,2%, anche se al di sotto del valore Italia. 

 

Il Rapporto IO SONO CULTURA è liberamente scaricabile dal sito della Fondazione Symbola

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