LO SCAFFALE

A cura di Antonio Carlo Ponti

31 marzo 2011

Le biblioteche raccontate a mia figlia

Milano, Editrice Bibliografica, 2010, pp.130, euro 12.

Sull’onda di una simpatica moda (la filosofia; il razzismo; la religione, eccetera spiegati a mio figlio/a) l’autore di questo smilzo ma compatto e godibilissimo libriccino, racconta e spiega il mondo misterioso e affascinante delle biblioteche, l’universo fatto di carta e di titoli e di caratteri di stampa e di copertine e di scaffali dove si conservano i prodotti del cervello, del cuore, dell’intelligenza, della follia e della demenza dell’umanità, dai tempi dei tempi. Senza dover citare Eco e la biblioteca dell’Abbazia de Il Nome della rosa o Borges e la Biblioteca di Babele o il Mallarmé de “Il mondo è fatto per finire in un bel lbro” o Woody Allen di “Leggo per legittima difesa”, l’operina didattico-didascalica di Venturini, di professione, mavvà!, bibliotecario (Bibioteca della Camera dei Deputati) è di grande interesse, sì destinata ai giovani che son tutti presi dalle diavolerie elettroniche, ma va bene anche all’orda sterminata di adulti (soprattutto ricchi) che non leggono un piffero e che in casa non posseggono manco uno straccio di libro. Non a caso il sottotitolo suona Una visita guidata tra passato e futuro, ed è così, un vwero e proprio viaggio (sono i titoletti dei capitoli): Dentro la biblioteca; Libri o testi?; I testi; I libri; La biblioteca; Mentre leggi: la magia del contatto; Quante biblioteche ci sono?; Le biblioteche ideali; La biblioteca al di là delle biblioteche. Interbet; Biblioteche del futuro. Insomma un carezzevole manuale per capire la vita dei libri che popolano chilometri di scaffali e plutei, e la missione di chi li scheda, di chi li sistema, di chi li vive da custode e da mante. A proposito, scherzo!, caro e bravissimo Venturini, mi può in via breve comunicare la frequenza dei Parlamentari sui banchi e sui prestiti librari e se sia cosa vera come il libro più consultato e forsanche da loro più amato sia un opuscolo con 139 articoli? Per tranquillizzare qualche lettore, dico che l’autore crede nel futuro delle biblioteche e del libro, se, è ovvio, non cadrà sul mondo la fine del mondo.

A cura di Fernando Venturini