STUDI E RICERCHE

29 giugno 2017

La cultura motore dell'Italia e del Made in Italy

In Umbria il valore aggiunto del sistema produttivo culturale e creativo rappresenta il 5,1% del valore aggiunto regionale

di Paola Buonomo

Presentato a Roma il Rapporto 2017 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, alla presenza del ministro Dario Franceschini

Unico studio in Italia che, annualmente, quantifica il peso della cultura e della creatività nell’economia nazionale, IO SONO CULTURA  fornisce numeri che dimostrano senza ombra di dubbio quanto la cultura sia uno dei motori della nostra economia.

Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, fatto da imprese, PA e non profit, genera 89,9 miliardi di euro e ‘attiva’ altri settori dell’economia, arrivando a muovere nell’insieme 250 miliardi, equivalenti al 16,7% del valore aggiunto nazionale. Un dato comprensivo del valore prodotto dalle filiere del settore, ma anche di quella parte dell’economia che beneficia di cultura e creatività e che da queste viene stimolata, a cominciare dal turismo. Una ricchezza che si riflette in positivo anche sull’occupazione: il solo Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,5 milioni di persone (quasi 22mila unità in più del 2015), che rappresentano il 6% del totale degli occupati in Italia.
Nel complesso quello produttivo culturale e creativo è un sistema con il segno più: nel 2016 ha prodotto un valore aggiunto superiore rispetto all’anno precedente (+1,8%), sostenuto da un analogo aumento dell’occupazione (+1,5%). Crescite lievemente superiori a quelle relative al complesso dell’economia (+1,5% di valore aggiunto e +1,3% di occupazione).

 

Nelle "geografie" della cultura tracciate da Symbola, l'Umbria si attesta fra le prime 10 regioni italiane per incidenza del Valore aggiunto e dell'Occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo sull'economia regionale, con 997,2 milioni di euro di valore aggiunto, e oltre 21mila occupati, pari rispettivamente al 5,1% e al 5,6% dell'economia regionale, e 3.959 imprese operanti nel settore "core" della cultura (dati riferiti al 2016).

Le imprese che operano nei settori "core" della cultura sono quelle direttamente collegate alle attività culturali e creative, e in italia sono 289.112, di cui il 51,6% da associare alle industrie culturali (149.042) ed un altro 43,8% alle industrie creative (126.671). Il restante 4,6% delle imprese che compongono il cuore delle attività culturali e creativeè  ascrivibile per il 4,3% alle performing arts e arti visive (si contano 12.337 imprese) e per lo 0,4% al patrimonio storico-artistico (1.061), dove prevale, come noto, la gestione pubblica piuttosto che quella privata.

 

Il rapporto “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” è elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione e il sostegno della Regione Marche e di Sida Group. E' stato presentato il 28 giugno a Roma, alla presenza del ministro Dario Franceschini e del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, dal Segretario Generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli, dal Presidente di Symbola Ermete Realacci e dal presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello.

 

Links