ARTE, MUSICA & CULTURA

30 settembre 2011

L’arte e il patriottismo in Umbria

di Massimo Duranti

Grande mostra pittorica e documentaria a Palazzo Cesaroni, sul Risorgimento a Perugia e nella regione

Allo spirare dell’anno in cui si è celebrato in tutto il paese il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e a coronamento di numerose ed interessanti iniziative settoriali o di interesse locale svoltesi in diversi comuni della regione, il Consiglio regionale dell’Umbria ha voluto solennizzare la ricorrenza con un grande evento espositivo. Una grande mostra che illustrasse con dovizia di esiti la pittura e le arti in generale che fiorirono nella regione nella stagione risorgimentale, contestualizzandoli con lo svolgersi delle vicende storiche narrate da una ricca documentazione d’archivio raccolta certosinamente su tutto il territorio. Il Risorgimento la nostra regione l’ha conquistato lentamente e faticosamente con la determinazione di uomini e donne di ogni ceto che volevano riscatto sociale e libertà. Fino alla liberazione dal potere temporale del papa non ebbero molti aiuti da Cavour e i perugini subirono le stragi del 20 giugno 1859, ma perseverarono tenacemente nella loro lotta per la libertà. Fra questi patrioti vi furono protagonisti di spessore di gesta ed eventi che i pittori perugini ed umbri, in realtà poco numerosi, hanno immortalato sulle tele seguendo po’ la propensione alla pittura di guerra rinverditasi nell’Ottocento, ma anche nelle pitture murali di palazzi pubblici e privati. I nomi degli artisti sono quelli di Induno, Ximenes, Thorvaldsen, Calcagnadoro, Carloni, Detti, Pizzoni, Guardabassi, Verga, Massari, Mazzini, Brugnoli, Gualaccini, Mangiarelli, Lemmo Rossi Scotti, Piervittori, Carlandi, tanto per farne alcuni e le opere provengono da tutta la regione, ma anche da importanti musei italiani. Arte e Patriottismo in Umbria al tempo del Risorgimento, che ha avuto la concessione del logo ufficiale delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ordinata a Palazzo Cesaroni di Perugia, in particolare nella sala affrescata da Annibale Brugnoli, riaperta in questa occasione dopo importanti lavori di restauro, rimarrà aperta fino al 20 dicembre (tutti i giorni dalle 10-13/15- 18,30 domenica e festivi 10-13; informazioni e visite guidate anche per le scuole allo 075 5763323), presenta importanti inediti e dà conto di significative scoperte di carattere storico artistico. Nel corso della preparazione, il gruppo di noti studiosi e ricercatori che ha curato la mostra, composto da Domenico Cialfi, Alessandra Migliorati, Claudia Minciotti Tsoukas, Antonella Pesola, Mario Squadroni e dal sottoscritto che lo ha coordinato, supportato da un qualificato comitato scientifico composto dai suddetti studiosi e da Fedora Boco, Marina Bon Valsassina e Franco Todini, ha approfondito la vasta tematica scoprendo nuove pagine pittoriche e attribuendo nuove paternità, oltre a mettere in luce cimeli celati e documentazione significativa che giaceva, spesso dimenticata, in archivi pubblici e privati. Di tutto ciò si dà conto ampiamente nel cospicuo catalogo della EFFE Fabrizio Fabbri Editore, curato da Andrea Baffoni coadiuvato da Giovanna Brenci e Francesca Duranti, illustrato con tutte le opere e i documenti in mostra, saggi dei curatori, la presentazione di Eros Brega, Presidente del Consiglio regionale e di Fedora Boco, Francesca Ciacci, Mariella Cotozzolo, Fabrizia Trevisan. Il taglio della mostra ha previsto la presentazione non solo di opere e documenti di fatti ed eventi che si svolsero in Umbria, bensì anche di quelli che narrano l’importante contributo, spesso di sangue, che i nostri antenati hanno dato alle vicende risorgimentali più importanti che si svolsero in Italia; contributo simboleggiato da Colomba Antonietti, nativa di Bastia umbra, sposata a un patriota di Foligno, che il Piervittori ha immortalato nell’affresco della sala consiliare di Foligno mentre sventola il tricolore su una delle barricate erette nella vana difesa della Repubblica romana dove troverà la morte. Oppure, sempre riguardo alla Repubblica romana, da sottolineare il ruolo che ebbero Ariodante Fabretti e Giuseppe Pennacchi, patrioti perugini, nominati segretari dell’assemblea costituente, che riuscirono a mettere in salvo l’originale della Costituzione, dopo la cruenta conclusione dell’avventura romana, che fu poi depositata alla Biblioteca Augusta di Perugia ed eccezionalmente esposta in originale nei primi giorni della mostra. Lungo l’elenco dei patrioti protagonisti del Risorgimento in Umbria e fuori della regione: nomi noti o sconosciuti ai più che operarono in tutti i Comuni della nostra terra, fra questi i più noti perugini fratelli Danzetta e fratelli Guardabassi, Ariodante Fabretti, Giovanni Pennacchi, L’arco temporale individuato nel progetto della mostra va, appunto, dalla nascita della Repubblica romana del 1849 alla liberazione di Roma nel 1870, passando per i plebisciti di annessione, così come non mancano opere, cimeli e documenti che illustrano le figure dei padri della patria, alcuni dei quali, come Garibaldi, hanno lasciti tracce significative nella nostra regione. E proprio con l’iconografia e con i cimeli dell’Eroe dei due mondi parte il percorso della mostra nello spazio dell’androne dello scalone d’onore dove trovano posto fra gli altri il beccaccino col quale Garibaldi fuggì da Caprera e che donò a un suo soldato che gli fece da controfigura nell’isola, la cui vedova donò al Comune di Terni, città nella quale il garibaldino era andato a lavorare. C’è anche la sella con la quale Anita era di passaggio in Umbria mentre era in cinta e che i tuderti vollero sostituire con una più comoda per il suo. E poi due grandi tavole inedite di Giuseppe Ferrarini del 1887 che illustrano in sedici scorci ciascuna i luoghi frequentati dal Generale a Caprera. Sui pianerottoli dello scalone troviamo cimeli della stagione risorgimentale: pistole, fucili, tamburi, bandiere, divise provenienti da vari musei e raccolte pubbliche e private, in particolare da quella di Palazzo della Penna del Comune di Perugia recentemente restaurata. Il cuore della mostra è al piano nobile: Sala Brugnoli e corridoi adiacenti, attentamente progettati per accogliere la mostra da Fabrizio Fabbri e realizzato dalla Guidobaldi S.p.A. che ha sponsorizzato parte del suo intervento. La prima sezione “Scene dalla primavera dei popoli: gli umbri e la Repubblica romana” presenta con opere d’arte e documenti il già citato contributo che nostri patrioti come Francesco Guardabassi, Nicola e Giuseppe Danzetta, Ariodante Fabretti, Colomba Antonietti, Zeffirino Faina, Giovanni Pennacchi hanno dato alla nascita della Repubblica romana del 1849. Nella seconda sezione “I tragici fatti di Perugia del 20 Giugno 1859 e l’Umbria dei plebisciti” si espongono – fra le numerose ed interessanti opere – i noti acquerelli, che narrano sulle stragi di Perugia compiute dai mercenari svizzeri del papa contro la città che si era rivoltata, da sempre attribuiti al Verga ed ora, finalmente studiati, ricondotti a …Mazzini. Oltre alla ricca documentazione sui plebisciti di annessione nella regione. La terza sezione “Gli umbri dalla guerra regia alla guerra di popolo” racconta con dipinti e documenti, anche in questo caso spesso inediti o poco noti, la partecipazione dei nostri patrioti alle grandi battaglie risorgimentali (Custoza, Mentana, Campagna romana…). La quarta sezione, infine: “Le celebrazioni della nuova Umbria 1911-1961”, narra come la nostra regione celebrò i primi due anniversari del 1911 e del 1961, con documenti poco noti, se non agli addetti ai lavori. Non manca un video con le immagini dei luoghi della pittura murale che racconta personaggi e gesta dei nostri patrioti, alcune delle quali inedite e documentate per la prima volta, come il salotto Vicarelli dell’omonimo palazzo perugino dove il Verga ed altri artisti illustrarono il Risorgimento italiano. Sul pianerottolo sopra il piano nobile è esposta l’unica opera di un artista contemporaneo, Romeo Mancini, del Museo della Ceramica di Deruta, che rappresenta l’impegno che nel 1961 profusero alcuni artisti contemporanei per celebrare il 100° anniversario dell’Unità d’Italia. Una grande scultura in ceramica che rappresenta astrattamente la pianta della città di Perugia con le sue verticalità e le sue tentacolarità. Infine, una delle nostre eccellenze ideative e produttive, Brunello Cucinelli, ha voluto rendere omaggio alla mostra e al 150° anniversario con una creazione unica: una grande bandiera lavorata a mano col cashmere e i ferri da maglia.