OPINIONI

21 settembre 2014

Intervista a Giovanni Paciullo

Il Magnifico Rettore sul tema dell'internazionalizzazione

di Chiara Ceccarelli

Potenziare la vocazione internazionale d’Ateneo seguendo, principalmente, due direttrici: Nord Europa e Mediterraneo. Migliorare i servizi per gli studenti. Facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Puntare sulla formazione continua. Sono questi gli assi portanti del piano allo studio di Giovanni Paciullo, rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, in vista del nuovo anno accademico.

Rettore Paciullo, che ruolo svolge l’internazionalizzazione nell’ambito della politica di Ateneo?

“L’Università per Stranieri di Perugia orienta la sua iniziativa in relazione agli studenti e al loro futuro. Il quadro di riferimento è un sistema sempre più globale ed è per questo, oltre che per sua autentica vocazione storica, che l’Ateneo ha scelto di collocare la propria iniziativa nell’ambito della rete delle relazioni internazionali e dei processi di internazionalizzazione. Le nostre competenze in tema di internazionalizzazione rappresentano un consolidato patrimonio condiviso con studenti, di oggi e di ieri, aziende e istituzioni”.

Nei giorni scorsi, abbiamo per primi dato notizia della convenzione con UEL,  University of East London. Quali le nuove iniziative di cooperazione, quali le prossime missioni scientifiche?

“L’università per Stranieri di Perugia gestisce al momento circa 200 accordi di collaborazione culturale e scientifica siglati con Università, Istituzioni, Associazioni, Fondazioni, Istituti, Scuole ed Agenzie di tutto il mondo. Per quanto concerne l’ambito Erasmus sono 50 gli accordi di collaborazione inter-istituzionale attivati con Atenei europei, volti a favorire la mobilità di studenti, personale docente ed amministrativo, incluse attività di tirocinio, staff training, job shadowing e partecipazione a seminari. Per il prossimo futuro, grazie al programma Erasmus+, intendiamo ampliare ulteriormente l’offerta e puntare oltre che sui Paesi dell’Unione anche sui Paesi partner extra Ue. Particolare attenzione sarà dedicata alle nazioni dell’area del bacino del Mediterraneo”.

Il miglioramento dei servizi offerti agli studenti è uno degli impegni presi con il protocollo d’intesa sottoscritto a maggio scorso tra i centri di alta formazione e gli enti locali. Quali le novità della Stranieri per il 2014/15?

“L’Ateneo ha investito molte risorse negli ultimi anni per offrire agli studenti servizi e infrastrutture di alta qualità e per agevolare il processo di apprendimento potenziando, per esempio, biblioteca e aule multimediali e informatiche. Un ambito nel quale l’Ateneo sta assumendo un impegno rilevante è quello della formazione continua. Concorriamo oggi alla rimodulazione di alcuni profili professionali rendendoli più corrispondenti alla domanda del mercato del lavoro. Una impegnativa e partecipata attività convegnistica del nostro Ateneo nell’area giuridica ha prodotto, nell’ultimo anno, un coinvolgimento dei vertici delle magistrature locali e degli ordini professionali, avvocati e commercialisti. Inoltre, convenzioni sono in atto con amministrazioni militari, orientate a progetti di formazione continua”.

La disoccupazione giovanile ha ormai raggiunto statistiche preoccupanti. Quali azioni sul piano formativo occorre intraprendere per avvicinare università e mercato del lavoro?

“La Stranieri sta investendo molto sul servizio di job placement d’Ateneo per accompagnare laureandi e laureati nella delicata fase di transizione dall’Università all’inserimento professionale. Il peculiare posizionamento sugli scenari internazionali che è in grado di offrire l’Università per Stranieri inducono ad un più accentuato esercizio di responsabilità operativa in grado di valorizzare specificità e potenzialità. Inserire professionalmente i nostri studenti in contesti internazionali è un obiettivo che l’Università per Stranieri persegue con decisione attraverso uno start-up contest che comprende servizi di assistenza ed advisorship, formazione e informazione in stretta collaborazione con le Camere di Commercio. La proiezione della piccola e media azienda su obiettivi di internazionalizzazione rende inoltre l’Università per Stranieri destinataria privilegiata di una domanda per una condivisa iniziativa formativa”.



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