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30 giugno 2011

I binari dell’Umbria

di Giovanni Moriconi

Il territorio della Regione Umbria è caratterizzato da una dotazione infrastrutturale delle reti di trasporto considerevolmente al di sotto della media nazionale. Le ripetute indagini dell’Istituto Tagliacarne certificano costantemente negli anni tale situazione deficitaria. Critica è la situazione di strade e autostrade e della infrastrutturazione aeroportuale. Per quanto riguarda la rete ferroviaria la dotazione dell’Umbria è nella media nazionale, ma solo statisticamente in considerazione che le tratte ferroviarie FS ad alta velocità o ad alta capacità che si sviluppano longitudinalmente (Roma–Firenze e Roma–Ancona) interessano solo parti dell’Umbria. La tratta regionale FS Foligno–Terontola consente l’accesso alle reti nazionali dell’area centrale dell’Umbria e di importanti città tra cui il capoluogo regionale. A tale dotazione FS si aggiunge la ferrovia regionale dell’Umbria ex FCU, oggi ramo di azienda di Umbria TPL e Mobilità S.p.A., l’azienda unica dei trasporti regionali costituita il primo dicembre 2010 e nata dalla fusione delle quattro aziende di trasporto pubblico operanti in Umbria, APM SpA, SSIT SpA, ATC SpA e appunto FCU Srl. La ferrovia regionale dell’Umbria ha una lunga storia essendo stata aperta al traffico nel 1915 per la tratta Terni–Ponte San Giovanni–Umbertide e successivamente tra Umbertide fino a San Sepolcro come prolungamento verso nord della tratta originaria. Attualmente la ferrovia regionale dell’Umbria all’interno di Umbria Mobilità è una ferrovia secondaria diversa dalle Ferrovie dello Stato per storia e tradizione, per risorse e mezzi a disposizione, per caratteristiche dell’infrastruttura e del servizio, per flessibilità dell’offerta. In attuazione del D.Lgs. n. 422/97 le funzioni e i compiti di programmazione inerenti la ferrovia dell’Umbria, come peraltro tutte le ferrovie in gestione commissariale, sono stati assegnati alle Regioni dallo Stato attraverso accordi di programma inerenti anche il trasferimento dei beni, degli impianti e dell’infrastruttura a titolo gratuito. Alla FCU S.r.l., costituita a partire dal 1° gennaio 2001, vengono trasferite le risorse per la gestione dei servizi e della infrastruttura. Esse sono attribuite: • 6,68 milioni di euro per i servizi ferroviari ed automobilistici; • 4,93 milioni di euro per la gestione dell’infrastruttura; • 1,72 milioni di euro per le manutenzioni straordinarie inerenti l’infrastruttura, gli impianti ed il materiale rotabile. La ferrovia regionale è costituita da una dorsale principale lungo l’asse nord–sud che unisce Terni a San Sepolcro (AR) per una lunghezza complessiva di 147,1 km. e che segue per gran parte il percorso della E45. La linea serve oltre ai capoluoghi Perugia e Terni importanti centri urbani tra i quali Città di Castello, Umbertide, Marsciano, Todi, Acquasparta, attraversa i corsi d’acqua del Tevere, Nestore e Assino. Alla dorsale si allaccia il collegamento a forte pendenza (fino al 60‰) e per una lunghezza pari a circa 5,2 km. tra Ponte San Giovanni e Perugia S. Anna. La pendenza massima della linea principale Sansepolcro–Terni è del 20‰ e il raggio minimo di curvatura è di circa 300 metri. La lunghezza complessiva delle gallerie presenti sul tracciato è di circa 4,4 km. In corrispondenza alle stazioni di Perugia Ponte San Giovanni e Terni avviene l’interscambio con la rete delle Ferrovie dello Stato, rispettivamente con la trasversale Foligno– Terontola (Arezzo) e con la Orte–Falconara (linea adriatica). Dal punto di vista della integrazione con il territorio la linea presenta, a nord di Perugia, stazioni che servono direttamente il centro dei nuclei abitati (come Umbertide e Città di Castello), mentre le stazioni lungo la tratta Perugia–Terni sono solitamente eccentriche rispetto alle città e, dunque, relativamente meno accessibili (come Marsciano e Todi). Le caratteristiche strutturali tipiche di una opera progettata e realizzata circa un secolo fa ne limita le potenzialità trasportistiche e le velocità commerciali. La velocità massima consentita è attualmente di 90 km/h e le velocità commerciali variano tra i 55 e i 64 km/h. Per migliorare la infrastruttura sotto il profilo della sicurezza, della velocizzazione, delle dotazioni di controllo e per valorizzare il servizio ferroviario nei maggiori centri urbani (Perugia e Terni) come metropolitana di superficie, sono state stanziate significative risorse fin dai primi anni novanta per realizzare i seguenti interventi (tabella 1). Gli interventi avviati hanno consentito, tra l’altro, la elettrificazione della intera linea ad eccezione del tratto tra Ponte San Giovanni e Sant’Anna e la chiusura di 227 passaggi a livello rimanendone in esercizio ancora 55. La Ferrovia è stata inoltre dotata di sistemi tecnologici avanzati per la sicurezza che consentono il controllo della circolazione da un unico punto remoto e che migliorano la efficienza della gestione e la sicurezza. I servizi offerti dall’attuale ferrovia regionale sono costituiti da 1.450.000 Km circa eserciti mediante quaranta treni, senza considerare i 750.000 Km eserciti nel Lazio e in Abruzzo, e il numero dei passeggeri trasportati, prevalentemente lavoratori pendolari e studenti, è di 1.320.000. Di maggiore complessità appare la potenzialità della ferrovia regionale per il trasporto merci. Le caratteristiche della linea non sono tali da consentirne l’effettuazione e lo sviluppo in quanto l’infrastruttura, per le sue caratteristiche costruttive, non permette il transito di treni con pesi assiali superiori a 16 tonn/asse. L’adeguamento ai normali standard di circolazione di 20-22,5 tonn/asse è ad oggi tecnicamente ed economicamente molto impegnativo e richiederà attente valutazioni costibenefici. Dal momento in cui la gestione della infrastruttura e dei servizi ferroviari è stata trasferita ad Umbria Mobilità sono stati eseguiti numerosi interventi manutentivi straordinari sulla linea e sul materiale rotabile per migliorarne lo standard prestazionale e di sicurezza e soprattutto è stato definito un quadro complessivo di interventi dal costo di circa 15 milioni di euro volto al rifacimento di interi tratti di linea che non venivano rinnovati da oltre trenta anni, compresa la sistemazione strutturale di alcune gallerie. Va inoltre segnalata la rinnovata attenzione al completamento dei progetti in ambito urbano Ponte San Giovanni–Perugia Sant’Anna e Cesi–Terni al fine di valorizzare e integrare i servizi ferroviari con le altre modalità di trasporto urbano. Come si evince dalle caratteristiche della infrastruttura, dai territori e dalle città servite, la ferrovia regionale rappresenta un asset di assoluto rilievo per l’organizzazione della offerta di servizi di trasporto in ambito regionale e locale. E tale posizione e ruolo è confermato dal Piano Regionale dei Trasporti che individua un modello dei servizi di trasporto ferro-gomma di interesse regionale impostato nella logica dei sistemi integrati e compatibili con le risorse disponibili, che sia in grado di elevare l’accessibilità alla rete di interesse nazionale e di incrementare qualitativamente le prestazioni offerte nei confronti della mobilità regionale. L’obiettivo è quello di creare una rete di servizi ferroviari regionali e urbani che possano agire con maggiore incisività sul taglio modale dei flussi passeggeri, contenendo quanto più possibile la pressione oggi esercitata dal trasporto privato su strada, ivi compreso quello in penetrazione nelle principali aree urbane della regione. Il nuovo Piano Regionale dei Trasporti definirà i servizi ferroviari e i servizi su gomma in una logica di integrazione e complementarietà valorizzando le specificità e le potenzialità trasportistiche delle varie modalità. Il PRT intende incidere sulla ripartizione modale della domanda di trasporto passeggeri modificandola a favore della ferrovia e sottraendo pertanto segmenti di domanda al trasporto su gomma individuale. È indubbio che l’obiettivo dichiarato di realizzare un sistema di offerta di mobilità unico a livello regionale, pianificato nell’ambito del Piano di Bacino regionale, caratterizzato dalla integrazione funzionale delle varie modalità di trasporto, sia in ambito urbano che extraurbano, trova nell’azienda unica di trasporto regionale Umbria Mobilità lo strumento operativo e gestionale coerente con tali finalità. E anche in ciò può apprezzarsi il risultato della costituzione dell’Azienda Unica Regionale di trasporto per dare forza ad una visione moderna e sostenibile del trasporto pubblico locale.

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