ARTE, MUSICA & CULTURA

12 settembre 2014

Imprese culturali, la regione Umbria al quart’ultimo posto in Italia

di Chiara Ceccarelli

Sono 6.717 le strutture imprenditoriali culturali attive in Umbria. Rappresentano l’1,5% del totale nazionale, ponendo la nostra regione al quart’ultimo posto in Italia, seguita da Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. E’ quanto emerge dal Rapporto 2014 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere.

Il numero di imprese che contraddistinguono il sistema produttivo culturale italiano raggiunge nel 2013 quota 443.458, dato che corrisponde al 7,3% delle imprese complessivamente registrate nell’economia italiana. Di queste, sottolinea il rapporto realizzato da Symbola e Unioncamere, 306.086 sono da associare alle industrie creative mentre 109.267, ovvero il 24,6% dell’intero settore, sono da associare alle industrie culturali, con un ruolo incisivo dell’industria editoriale e informatica. Le performing arts e le attività di intrattenimento coprono il 6,1% delle imprese private che compongono la filiera, con una quota residuale di appena lo 0,2% (924 imprese) che opera nella gestione e conservazione del patrimonio storico ed artistico, quasi sempre gestito secondo forme pubbliche di impresa.

In termini geografici, l’Umbria è l’ultima regione tra quelle del centro Italia. In testa si posiziona il Lazio con 53.482 imprese (12,1% sul totale della Penisola), Toscana con 34.729 imprese (7,8%), Marche con 12.700 imprese (2,9%) e infine l’Umbria con 6.717 imprese (1,5%). Su scala territoriale, il Nord Ovest (29,2%), grazie al contributo fondamentale della Lombardia (84mila aziende), e il Mezzogiorno (27,0%), con in testa la Campania (33mila aziende), emergono come le aree con la consistenza maggiore di strutture imprenditoriali culturali. Su scala regionale, la maggior specializzazione culturale emerge in Lombardia (8,9%) e nel Lazio (8,6%). Se, infine, consideriamo la filiera culturale dal punto di vista delle quote rosa, la terra dei santi affrescata da Giotto e Cimabue risale la classifica. Mettendo in relazione il numero di imprese culturali femminili sul totale delle imprese culturali emerge, infatti, il Centro come area prevalente (16,5%), spinto da Toscana (17,5%), Umbria (17,4%) e Marche (17,4%) che riportano valori al di sopra della media dell’area di riferimento. 

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