IL PUNTO

1 giugno 2020

La fase2 ha liberato le imprese, ma non lo ha fatto con il mercato

Riportiamo integralmente l'intervista rilasciata dal presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, ad ESG89 Group

di La Redazione

Senza girarci intorno: la fase 2 avrebbe dovuto essere più breve della durata fissata dal Governo. Forse già avrebbe dovuto essere finita. La fase 2 ci ha portato fuori dal  lockdown; come cittadini ci ha rimesso in strada, ha riaperto gran parte delle imprese. Ma non ha innescato una vera ripartenza dell’economia’. Così Giorgio Mencaroni imprenditore umbro nel settore del turismo e uomo forte del mondo delle Cciaa in Umbria e a livello nazionale sottolinea la grave situazione post pandemia.  

 

La fase 2 ha liberato le imprese, ma non lo ha fatto con il mercato. E’ vero, le attività sono aperte, ma con un’utenza debole e rarefatta, fanno fatturati risibili e lavorano in perdita secca. Prendiamo il turismo: è ancora sotto blocco perché sottratto alla condizione base della sua stessa esistenza: il movimento, la possibilità di spostarsi. A mio avviso abbiamo ormai margini di sicurezza sanitaria rassicuranti e sufficienti per la riapertura magari anche di molte frontiere internazionali. Solo così riattiviamo flussi turistici di una qualche consistenza e ripartiamo’.

 

La CCIAA da lei presieduta ha subito reagito, ci riassuma le misure messe in atto per sostenere le imprese regionali, soprattutto medio piccole?

‘Una considerazione a cui tengo particolarmente. In questa emergenza epocale abbiamo confermato di essere la “prima sponda” per le imprese, quella a loro più vicina. E nel momento più buio le Camere di Commercio si sono fatte trovare pronte. Prima di tutto, non abbiamo interrotto la nostra presenza neanche per un giorno. Fin da subito, abbiamo attivato la modalità di lavoro agile e, su appuntamento, consentito anche l’accesso fisico in sicurezza agli uffici. Nessuno dei servizi alle imprese è stato cancellato, al contrario abbiamo implementato, e di molto,  l’offerta.  Tutto è transitato on line, con un flusso di dati in  crescita significativa. Per una emergenza eccezionale abbiamo messo in campo interventi senza precedenti.

“Riparti Perugia”, il piano approvato dalla Giunta camerale è dotato di risorse per 5 milioni e 400 mila euro,  per intero  indirizzate verso imprese e territorio. Al suo interno abbiamo ricavato un  pacchetto di misure straordinarie e di rapida fruibilità per 3 milioni e 400 mila euro,  orientato alla ripartenza dei settori produttivi colpiti  Covid-19. Nel dettaglio: 1 milione e mezzo di euro per il Sostegno al Credito – Liquidità, 700 mila euro per il Digitale – Competitività delle imprese, 1 milione e duecento mila euro per i settori riconducibili al grande comparto del Turismo.

Abbiamo scelto di focalizzare i nostri interventi su obiettivi ovviamente di vitale importanza, ma abbiamo cercato di definirli bene e selezionarli: creazione di liquidità per le imprese, attraverso l’abbattimento del costo degli interessi pagati sui prestiti bancari; erogazione di contributi a fondo perduto per avviare o riprendere percorsi di innovazione; incentivi sul digitale, per implementare l’uso di piattaforme di e-commerce e per una più ampia adozione di una organizzazione aziendale smart working. E ancora,  programmi di supporto all’internazionalizzazione, Promozione del made in Umbria, interna e estera, ripartenza del Turismo e dei consumi; Formazione e Conoscenza’.

 

E quale è stato il ruolo propositivo a livello nazionale di Unioncamere?

‘Il sistema delle Camere di Commercio nell’emergenza sta garantendo alle imprese un supporto fondamentale anche in termini di formazione e informazione, soprattutto a vantaggio delle micro, piccole e medie imprese del paese. Una linea ispirata da Unioncamere, che ha messo in campo un impegno di grande spessore,  fondato sulla proposta di servizi indispensabili per l’impresa, soprattutto ora. Per l’emergenza, Unioncamere ha fatto partire Help Desk, sportello informativo, peraltro condiviso con la Camera di Commercio di Perugia e altre camere italiane. Promosso in collaborazione con Promos Italia. Help Desk offre alle imprese una prima assistenza alla soluzione dei problemi di natura legale, doganale, contrattuale, fiscale legati al commercio con l’estero in tempi di coronavirus.

Molto apprezzato dalle imprese è il portale ripartireimpresa.it per la ricerca delle informazioni più utili sui diversi provvedimenti su Covid-19 adottati vuoi a livello comunitario che nazionale e locale. Attraverso i PID, Punti di Impresa Digitale, inoltre, cerchiamo di guidare le imprese verso la realizzazione dello smart working o di una efficacie strategia di e-commerce. Tematiche cui le imprese sono fortemente interessate, al punto che i tutorial lanciati da Unioncamere su questi argomenti, sono già stati seguiti da circa 80 mila aziende.

Un’altra delle nostre proposte poi, è stata effettivamente ripresa dal Governo e inserita in un decreto. “Bonus Italia” l’abbiamo pensata per dare un sostegno ai settori del Turismo. Si tratta di un sistema di defiscalizzazione che favorisca i turisti che scelgono l’Italia per trascorrervi le vacanze. E giudico di grande interesse, sempre per cercare di dare un sostegno alle imprese del Turismo, l’indicazione venuta da EuroChambres – l’associazione delle Camere di commercio europee alla quale aderisce Unioncamere – secondo la quale l’introduzione di un sistema di voucher al posto dei rimborsi in contanti per le cancellazioni delle prenotazioni è la migliore soluzione per dare ossigeno all’industria dei viaggi, ospitalità e trasporti in Europa, prevenendo così le insolvenze e differendo l’obbligo dei pagamenti.’    

 

Tema formazione: specialmente quella universitaria. Umbria e Marche, insieme alla bassa toscana con Siena e l’alto Lazio con Viterbo rappresentano circa 100.000 studenti e 4.000 docenti. Quale la sua opinione da imprenditore del turismo che probabilmente si attende ragazzi pronti e preparati per la sua azienda?

‘Sulla formazione, sono sempre pronto a sollecitare l’azione della Camera di Commercio di Perugia. Per noi deve essere un punto fermo da cui partire. Lo scambio di conoscenza fra università e imprese e l’attuazione di progettualità congiunte sono fondamentali per l’attrattività delle università, la competitività delle aziende, l’occupabilità degli studenti e la crescita economica e sociale dei territori. Dobbiamo contribuire a sfruttare la ricchissima rete di Atenei che si allarga tra la nostra regione e in aree a noi geograficamente e culturalmente contigue. Tutto sommato viviamo in un generale contesto positivo testimoniato da importanti iniziative e risultati, ottenuto grazie allo sforzo fatto negli anni per creare una sinergia efficace nei rapporti tra università, studenti, imprese, mondo del lavoro con ricadute positive sull’intero tessuto produttivo e sociale. La nostra attività formativa si sviluppa  anche in altri ambiti, pre-universitari.

Penso all’impegno che riserviamo ai “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” – quelli che fino a un anno fa chiamavamo Alternanza Scuola Lavoro – che ogni anno mobilitano l’interesse di decine di Istituti Superiori e di centinaia tra studenti e docenti’.

 

Quali ‘discipline’ consiglierebbe ad un giovane?

‘A questo giovane fornirei una copia del nostro report “Excelsior” che analizza i programmi occupazionali delle nostre imprese. Scoprirebbe così quali sono le professioni più ricercate e di conseguenza quali indirizzi potranno riservargli un futuro lavorativo gratificante sia sotto il profilo culturale che economico. Purtroppo, scoprirà anche che il nostro sistema delle imprese offre ai laureati uno spazio ridotto; nel 2019 il 10% sul totale delle entrate al lavoro programmate, contro una media nazionale del 13’.

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