Prospettive per lo sviluppo della città di Perugia

A cura di Federico Fioravanti

Torniamo a parlare di Perugia, del suo futuro, delle prospettive di sviluppo di un capoluogo di regione e del suo centro storico, arroccato su una acropoli naturale. Se ne discute di continuo in molte sedi. Si indicano soluzioni, tra molte polemiche e con molte divisioni. Apriamo questa nostra discussione con alcune sollecitazioni che ci arrivano dal forum online aperto nel sito della Camera di Commercio di Perugia (www.pg.camcom.gov.it).

Perugia va ripensata. Come un corpo unico nel quale il centro e la periferia siano legati da un disegno comune. E’ mancata negli ultimi vent’anni un’idea forte di città e uno spirito civico di reale collaborazione tra tutte le sue componenti. Il centro, d'altro canto, non può essere piano piano ridotto solo al luogo dello shopping, con le funzioni ridotte di un centro commerciale, ma deve avere la capacità di attirare lavoro, in modo che la città possa riprendere a crescere. In questo senso, anche i vecchi palazzi possono rappresentare una risorsa, una occasione di ripresa economica per l'edilizia. C'è un grande lavoro da fare per assicurare la manutenzione di uno straordinario patrimonio storico ed artistico.

Ma Perugia ha anche bisogno di tornare a pensare in grande. Di sperimentare e anche di innovare, come ha fatto in passato con la costruzione del percorso meccanizzato delle scale mobili all'interno della Rocca Paolina. L'occasione arriva dalla candidatura della città a Capitale europea della Cultura, che  rappresenta una formidabile opportunità di confronto con altre città del "vecchio continente". Perugia si può realmente aprire all'Europa. Per farlo ha però bisogno di collegarsi con il mondo, di ammodernare in fretta le sue infrastrutture e di far finalmente decollare l'aeroporto San Francesco d'Assisi. Adesso, con meno risorse, tutto è più difficile. Per questo, ora più di prima, serve un metodo di lavoro, una unione di intenti, una capacità nuova di lavorare insieme per lo stesso obiettivo. Perugia e la sua classe dirigente sono di fronte a questa sfida.

Introduciamo la discussione con la collaborazione di Roberto Segatori, professore ordinario di Sociologia  all'Università degli Studi di Perugia. Segatori insegna anche "Governance e politiche pubbliche" ed è autore di un saggio, molto interessante, ospitato  all’interno di un libro edito da Franco Angeli, curato anche dal professor Ferrucci, con un titolo alla Hitchcock: "I tre volti del centro storico di Perugia".


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