Trasparenza e legalità per le imprese

A cura di Federico Fioravanti

Intervento di Vincenzo Cardellicchio

Prefetto di Perugia

 

Con la Camera di Commercio c’è un rapporto di collaborazione che dura da molti anni. Insieme all'ente camerale abbiamo fatto passi importanti sui temi della trasparenza e della legalità. Soprattutto per quanto riguarda la lotta alla mafia abbiamo trovato nelle Camere di Commercio e negli imprenditori degli attenti "terminali" nell'opera di sensibilizzazione.
Non a caso, dopo le varie modifiche della normativa antimafia, la casa delle imprese è diventata essa stessa "ente certificatore" di legalità.
E a Perugia questa felice sintonia con l'attuale Giunta camerale è sempre più evidente. Proprio durante l'organizzazione di questo forum, il presidente Giorgio Mencaroni mi ha fatto arrivare la bozza di un protocollo tra la Camera di Commercio e il ministero dell'Interno.
So che il presidente è persona pragmatica. E allora non ho mandato questo protocollo a Roma per le istruttorie di rito, come si fa di solito, con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che ha un ufficio della Polizia criminale che si occupa della materia dei patti e con il Gabinetto del Ministro che dà il suo imprimatur politico, consentendo poi al Prefetto una firma che ha validità nazionale. Ho fatto un po’ come farebbero gli umbri. Ho imparato a ragionare come voi: ho preso il pacchetto e sono andato a Roma. Ho aspettato davanti a una porta, davanti alla seconda, davanti alla terza: abbiamo fatto in una seduta, in una giornata e mezzo, quello che normalmente si fa in due mesi di attesa, fatti di scambi di lettere. Per cui questa collaborazione con l’Ente camerale ora camminerà a passo svelto perché l'opinione pubblica avverte una impellente necessità di trasparenza e di legalità. E abbiamo risorse talmente ridotte e tempi talmente stretti che non ci possiamo consentire le distrazioni e le poche attenzioni che nel passato abbiamo riservato all'argomento. E i tempi, sul tema della trasparenza, sono essenziali.  
Da prefetto leggo ogni possibile ritardo come un tentativo di inquinamento. Ricordo i primi certificati antimafia, dove la lentezza nel rilascio del certificato era spesso l’alibi per una richiesta di sollecitazione, l'embrione di una cattiva azione. Per questo abbiamo fissato i tempi in cui rilasciare certificati. Tempi certi. In questi giorni ne abbiamo bisogno perché nulla deve essere lasciato all’alibi della corruzione.
Invoco la consapevolezza di tutti. Perché la trasparenza e la legalità sono le gambe su cui far camminare l’economia del nostro Paese. E questo significa, prima di tutto, la sicurezza del nostro sistema familiare, del mondo delle imprese e di quello del commercio.
Chiudo con un auspicio che condivido con il presidente Mencaroni: che l’occasione della candidatura di Perugiassisi 2019 a capitale europea della cultura possa essere colta da tutta la comunità anche in termini di crescita di un'altra cultura: quella della legalità. In questi mesi abbiamo portato la provincia di Perugia e l’Umbria nel suo complesso, insieme con il prefetto di Terni, in prima linea nella materia dei patti nazionali. Ora, grazie al polo dell'Anticrimine, abbiamo strumenti di polizia e di indagine più raffinati ed efficaci.
Abbiamo riportato e stiamo riportando al centro della città di Perugia dei presidi. C’è quindi un disegno complessivo per dare fiato e forza maggiori alla imprescindibile cultura della sicurezza. E' un importante tassello in più nella qualità della vita del territorio in questo strategico momento collettivo di progettazione che il progetto di Perugiassisi 2019 rappresenta per tutta l'Umbria.