IMPRESA 2.0 Quali prospettive di sviluppo per le Pmi nell’economia digitale?

Interventi del pubblico

Questa è la prima sperimentazione di questo tipo nel mondo pensata da Google e la Camera di Commercio di Perugia ha colto questa occasione. Francesco Zuccaccia, laureato in Storia all’Università di Perugia, è un borsista responsabile del progetto per l’Umbria per il distretto del cashmere.


FRANCESCO ZUCCACCIA, borsista.  Il progetto, com’è stato esposto da Diego Ciulli, riguarda il settore informatico da un certo punto di vista e, dall’altro, quella che è la realtà produttiva di ogni singolo distretto. In Umbria non c’è un vero e proprio distretto, ma parliamo dell'abbigliamento in cashmere. Nei prossimi mesi io sarò a disposizione delle aziende per un consulto relativamente a quelli che sono i problemi del Web. Metto la mia disponibilità e il mio lavoro a disposizione delle imprese che innovano in questo settore. Ma anche delle aziende che hanno già investito e che vogliono implementare il proprio giro di affari o migliorare il proprio sito. Secondo il progetto "Distretti sul Web" soprattutto potrò svolgere la funzione di punto di riferimento per tutte quelle piccole e medie imprese che ancora non sono presenti in internet. Sono piccole e medie imprese che ancora non hanno trovato una loro via sulla Rete, non sono presenti con profili social media (pensiamo a Facebook, Twitter o Google Plus) o che addirittura non hanno un sito. Sarebbe già un passo avanti avere un sito internet.
Per fortuna, nella nostra regione molte delle aziende che producono cashmere sono già reperibili online. Ci sono molti imprenditori in questo specifico settore, che credono nella forza della Rete. Il Web rende l’impresa più facile e il commercio, specie in un momento come questo, molto più semplice per le aziende.
Tra i dati che sono stati citati ce n’è un altro, che forse Diego Ciulli potrebbe evidenziare meglio di me, cioè quello del tasso di crescita potenziale che le imprese italiane avrebbero se fossero allo stesso livello di altri Paesi, come la Germania e l’Olanda: si parla di tassi di crescita superiori al 190 per cento.
Io sono a disposizione per questo progetto. Le imprese presenti sul territorio potranno collegarsi online, interfacciarsi tra loro e speriamo crescere, sia come comparto sia come occupati.

 


 

MARIA PAOLA DE FURIA, CNA Umbria. Qui rappresento la CNA Umbria, ma in particolare la struttura dei servizi all’internazionalizzazione. Quindi, anche per noi, il tema delle aziende sul Web  è all'attenzione da anni. Voglio fare i complimenti per il forum e una riflessione insieme a voi. Il presidente Mencaroni ha parlato come imprenditore. L'e-Commerce è molto importante ma non dobbiamo dimenticare che molte delle nostre aziende non hanno la struttura o le capacità per controllare la propria visibilità su internet. Quindi, come ci spiegava Ciulli, ben venga la promozione, e complimenti alla Camera di Commercio che punta ai "Distretti sul Web" ma la gestione dell’e-Commerce prevede una struttura talmente avanzata dell’azienda e soprattutto la necessità strategica del controllo di tutti i social network, che se non si è in grado di poterla fare può anche rappresentare un pericoloso boomerang per l'impresa.
La visibilità è mondiale e l'azienda deve essere in grado di rispondere alla richiesta di prodotto. Bisogna stare attenti a non bruciarsi. Le imprese vanno indirizzate.  Ben venga l'investimento sul distretto  e ben venga una maggiore visibilità dell'azienda ma occorre una gestione professionale dell'e-Commerce.

 


 

FABRIZIO MINELLI. Mi presento:visto che si parlava di nativi digitali e immigrati digitali, posso dire, per usare una parafrasi, di fare il mestiere di “scafista”. Ho una domanda per Ciulli: come mai l’Umbria, che è ricca di peculiarità imprenditoriali, nell’ambito dei venti distretti nazionali è stata identificata proprio per il cashmere e non magari per l’olio e per il vino?


CIULLI La scelta è stata fatta insieme ad Unioncamere. La nostra indicazione è stata di cercare di differenziare il più possibile da un punto di vista territoriale e da un punto di vista della differenziazione settoriale, tessile e abbigliamento.
C’era la necessità di inserire un’esperienza pilota anche nel settore del tessile. L’unico contributo che abbiamo dato alla selezione dei distretti è stato quello di individuare quali sono quei settori produttivi che hanno maggiore potenziale su internet, in termini di export. È un calcolo un po’ complicato, però per dirla in maniera più semplice possibile, abbiamo analizzato i dati interni al motore di ricerca e provato a identificare, rispetto a quanto i consumatori in giro per il mondo cercano i prodotti per i quali si cercano risposte online. Questa analisi l’abbiamo consegnata a Unioncamere, che poi ha fatto tutti gli incastri necessari e ha esaminato i rapporti con le Camere di Commercio. Però credo che la risposta sia questa: il cashmere è un prodotto cercato nel mondo, è un’eccellenza perugina, insieme ad altre, e qui probabilmente la valutazione di puntare sul cashmere, un prodotto unico in Italia e con un potenziale di crescita all’estero.
 

MINELLI. La ringrazio perché, dicevo, il Cashmere.it è un dominio che io ho venduto sedici anni fa a un’azienda umbra, e quindi se noi oggi ricerchiamo la parola “cashmere” su internet, probabilmente, l’Umbria esce in prima pagina.

 

 

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