Giornata dell'economia 2016

LE IMPRESE ARTIGIANE

Le imprese artigiane della provincia di Perugia a fine 2015 sono 16.975, in flessione di due punti percentuali rispetto alle 17.316 del 2014

A livello provinciale nel 2015 il tasso di natalità delle imprese artigiane diminuisce, attestandosi al 5,5%, a fronte del 5,9% del 2014. A questo valore però si accompagna una flessione meno consistente del tasso di mortalità, passato dal 7,7% del 2014 al 7,4% del 2015. Il tasso di sviluppo delle imprese, dato dalla differenza tra il tasso di natalità e quello di mortalità, che nel 2014 aveva assunto valore -1,8%, peggiora lievemente attestandosi a -2% a fronte del +0,3% delle imprese complessive. La differenza è causata soprattutto dalla maggiore mortalità che caratterizza le imprese artigiane.Confrontando il tasso di sviluppo provinciale con quelli delle altre ripartizioni territoriali emerge che il valore di Perugia si mantiene sempre al di sotto del valore dell’Italia e del Centro.

Tassi di natalità, mortalità e sviluppo imprenditoriale delle imprese artigiane nella provincia di Perugia

Tassi di sviluppo imprenditoriale delle imprese artigiane

Nel 2015, il sistema artigiano della provincia ha una presenza di società di capitali pari a 944, il5,5% del totale delle imprese registrate, quota in linea con la media nazionale e del Centro. Le imprese individuali sono la forma societaria maggioritaria nella provincia di Perugia con il 72% del totale. Il peso delle imprese individuali nel tessuto produttivo perugino è minore di quello delle regioni del Centro (77%), e della media nazionale (78%). Il 22% delle imprese artigiane provinciale è rappresentato dalla società di persone che a livello nazionale e di ripartizione geografica pesano il 17%.

Analizzando i settori economici emerge che le imprese artigiane della provincia di Perugia nel 2015 sono concentrate soprattutto nelle Costruzioni (38%), negli altri Servizi (28%) e nell’industria in senso stretto (26%).

Nella provincia di Perugia, l’Industria (26%), pesa relativamente più di quanto avviene nel Centro Italia e nell’intero Paese (in cui si osserva un valore inferiore di 2-3 punti percentuali); mentre gli altri Servizi (28%) hanno una diffusione minore rispetto al Centro e all’Italia di due punti percentuali.

Il comparto artigiano, anche nel corso del 2015 si caratterizza per un peggioramento della dinamica imprenditoriale; le difficoltà ancora presenti hanno indotto alla cessazione più imprese di quante ne siano state create. Nel corso del 2015 le iscrizioni, pari a 943, sono risultate in flessione (-9,3%) rispetto all’anno precedente. Anche le cessazioni non d’ufficio sono diminuite, ma ad un tasso minore (-5,5%), attestandosi a 1.283. Il saldo, pertanto, è stato negativo e pari a -340 imprese, in lieve arretramento rispetto al -318 del 2014.