OPINIONI

12 marzo 2016

Export, l'Umbria chiude il 2015 con un +6,4%

Ma va potenziata la presenza dell’Umbria sui mercati esteri

di Alberto Mossone

Le esportazioni italiane sono cresciute del 3,8%  rispetto al 2014, attestandosi a 413,9 miliardi di euro, mentre l’import è stato di 368,7 miliardi, con un aumento del  3,3%. Conseguentemente il saldo della bilancia commerciale nazionale è passato da un surplus di 41,9 miliardi di €, ad un attivo di 45,2. E' quanto emerge dai dati provvisori della bilancia commerciale 2015 pubblicati dall’Istat.

E ci sono alcune sorprese per l’Umbria, che registra una performance migliore per quanto riguarda l’export, aumentato del 6,4% sul 2014, toccando  3.646 milioni di euro, pari allo 0,9% del dato nazionale.

Contemporaneamente le importazioni umbre nel 2015 sono aumentate più della media nazionale, attestandosi a 2.407 milioni di euro (+ 6,5% sul 2014) e il saldo attivo della bilancia commerciale regionale è aumentato del 6,2%, passando da 1.167 milioni di euro a 1.238, pari al 2,7% dell’attivo a livello nazionale.

L’Umbria continua quindi a dare un contributo positivo all’interscambio del nostro Paese, permanendo, tuttavia, un’ insufficiente penetrazione del Made in Umbria nei mercati internazionali.

Opposto è l’andamento dei dati nelle due province: mentre Terni registra un aumenti dell’export del 12,0%, per la provincia di Perugia l’export è  aumentato solo del 2,5 %. Contemporaneamente l’import di Terni è aumentato del 7,7% e quello di Perugia del 5,6% rispetto al 2014.

Questi andamenti difformi portano il saldo attivo della provincia di Terni ad un aumento di ben il 133,6% (come è noto questo dato è strettamente legato all’interscambio dell’acciaio, principale voce dell’export provinciale) mentre quello della provincia di Perugia è cresciuto solo del 2,5%.

Luci ed ombre, dunque, che, considerando la stagnazione dei consumi interni, confermano la necessità per le Istituzioni e per le Imprese della nostra regione di investire fortemente nei  processi di internazionalizzazione, puntando a medio termine a migliorare il grado di penetrazione dell’Umbria sui mercati esteri, diversificando il ventaglio geografico dei mercati di sbocco ed aumentando il numero delle aziende esportatrici, ma anche effettuando investimenti diretti all’estero per una maggiore radicalizzazione sui mercati esteri prioritari, passando dall’esportazione a forme più evolute di internazionalizzazione.

 

alberto.mossone@gmail.com

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