RACCONTAMI L'UMBRIA

31 Gennaio 2018

Da Perugia a Orvieto, i segreti dell'Umbria che sta "sotto"

Articolo partecipante a Raccontami l'Umbria 2019 - sezione Turismo Ambiente e Cultura

di Emanuela De Santis

Molte delle spettacolari città della regione del Centro Italia hanno un "underground" altrettanto spettacolare. Dal capoluogo alla città del favoloso duomo di Maitani, da Narni a Todi, la guida pratica.

La storia nascosta di Perugia è celata sotto la Cattedrale di San Lorenzo, sotto le navate e i presbiteri, le sagrestie e i chiostri del Duomo. Un reticolo di cavità, cunicoli, archi, volte, logge, pozzi, impluvi, fondachi, strade, gallerie, fondamenta di torri ed edifici antichi - etruschi romani, medievali - in circa un chilometro di camminamento sotterraneo in cui si mescolano storia e leggenda, si fondono epoche e stili, si confondono popoli e culture (visite guidate Tel. 075.5724853). Un intrico urbanistico, una sorta di città sotto la città venuta alla luce solo da qualche anno a completare la mappa di Perugia sotterranea, assieme al pozzo etrusco incuneato sotto palazzo Sorbello e alle strutture del quartiere fantasma distrutto in epoca cinquecentesca per far spazio alla fortezza papale della Rocca Paolina ed oggi attraversate del nastro di scale mobili che dalla base del colle Landone conduce nel centro storico.

Orvieto sotterranea

Ma non è solo Perugia a riemergere e risorgere come una fenice dal suo stesso suolo: tantissime città e paesi dell’Umbria si sono nel tempo modificati in perenne simbiosi con l’antico, inglobando le strutture più moderne nei rigurgiti della sua storia millenaria. Anche Orvieto ha due architetture, due tradizioni di vita, due storie che si sviluppano sopra e sotto il suolo, come in un enigmatico disegno di Escher. Se la città di sopra è dominata dal Duomo, il sottosuolo, visitabile con dei tour guidati (Tel. 0763.344891), svela un un mondo occulto fatto di grotte, cisterne, cave, necropoli che s’interrano per chilometri attorno ai contorni della rupe. Il cinquecentesco pozzo di San Patrizio, incredibile progetto di Antonio da Sangallo, è l’emblema di questa Orvieto ipogea: profondo 50 metri, con 248 scalini distribuiti su due rampe elicoidali interconnesse e una serie di finestre a nicchia, dà la sensazione di scivolare in una torre rovesciata.

Dal parcheggio di Porta Orvietana si sale fino al centro storico di Todi, accolti dal portale di San Fortunato, per poi arrivare a piazza del Popolo lungo via Mazzini. Squadrata nel punto più alto della città, sul perimetro dell’antico Foro romano, e chiusa al fondo dalla scalinata e dal rosone del Duomo, la piazza si disegna sul profilo merlato del palazzo dei Priori e sulle linee gotiche dei palazzi del Popolo e del Capitano, quest’ultimo sede del Museo cittadino. Durante i lavori di ristrutturazione della tabaccheria sulla piazza, sono venute alla luce le imponenti cisterne d’età romana, oggi visitabili scendendo una scalinata in ferro allestita tra le volte della struttura. É un altro tassello della Todi sotterranea, bucherellata da più di mille tra cisterne, gallerie, pozzi e cunicoli, scavati nei secoli nel basamento di tufo sul quale poggia la città; l’appassionato lavoro del locale Gruppo Speleologico, che organizza spedizioni e visite guidate (Tel. 331.7449858), ha reso in parte percorribile questo invisibile reticolo nascosto, questa metà oscura della città umbra.

Narni sotterranea

Ma il gioiello dell’Umbria underground é Narni, con un meraviglioso percorso nel sottosuolo cittadino che ha inizio dal convento di San Domenico, da cui si scivola negli ambienti di una chiesa del XII secolo; scoperta dagli speleologi nel 1979, conserva alcuni affreschi tra i più antichi della città. Attraversata una cisterna romana, probabilmente annessa ad una domus dell’epoca, si percorre un corridoio per giungere nella grande sala dove si svolgevano gli interrogatori del Tribunale dell’Inquisizione. A fianco, l’angusta cella in cui gli inquisiti attendevano di essere interrogati; sulle pareti, un arabesco di misteriosi graffiti, disegni, figure, lettere, numeri e simboli il cui significato non è stato ancora del tutto decifrato. Ma non finisce qui: scavi recenti hanno portato alla luce una cripta del XII secolo assieme all’abside della chiesa di Santa Maria Maggiore, la prima cattedrale di Narni, della quale ci resta anche uno splendido mosaico bizantino del VI secolo. La visita termina in prossimità della volta del Lacus, la cisterna alto-medievale che insospettatamente si spalanca nel sottosuolo di piazza Garibaldi (informazioni e prenotazioni Tel. 0744.722292).

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