STUDI E RICERCHE

14 dicembre 2015

Cruscotto statistico - Terzo trimestre 2015

di Unioncamere Umbria

Nel terzo trimestre del 2015 il sistema imprenditoriale umbro ha visto di nuovo prevalere il numero delle iscrizioni delle imprese (968) su quello delle cancellazioni (893). Va tuttavia rilevato come il flusso delle iscrizioni abbia accusato una consistente riduzione rispetto all’anno precedente (-8,6%) presentando una dinamica nettamente divergente da quella media nazionale (+1,7%). A questa indicazione si aggiunge una diminuzione delle cancellazioni (-2,5%) manifestatasi però con un’intensità inferiore rispetto alla media italiana (-5,9%).

Per quanto riguarda gli andamenti delle varie attività economiche il settore commerciale è quello che fa registrare la maggiore movimentazione anagrafica sia in termini di iscrizioni (263) che di cessazioni (231), mentre percentualmente le riduzioni più pesanti delle iscrizioni hanno colpito il settore dei trasporti e spedizioni (-56%), quello delle costruzioni (-35%) e quello del turismo (-24%). Quanto alle cessazioni va segnalato, data la sua importante quota della struttura imprenditoriale della regione, il settore agricolo che fa risultare la riduzione più cospicua (-31%) e questa indicazione, combinata con l’incremento delle iscrizioni (+2,4%), sembra mostrare un certo dinamismo di questo comparto.

Osservando la forma giuridica delle iscrizioni si registra, rispetto al corrispondente periodo del 2014, un marcato arretramento delle imprese individuali (-14,7%) cui corrisponde una significativa crescita  delle società di capitale (7,7%).  Il dato conferma un orientamento ormai consolidato anche tra i neo-imprenditori umbri che, per affrontare il mercato, si affidano sempre più spesso a formule organizzative più “robuste” e strutturate.

In merito alla tipologia delle imprese iscrittesi nel terzo trimestre del 2015 circa un quarto si concentrano in aziende di tipo “giovanile”, nella stessa percentuale in quelle di tipo “femminile” e per il 14% in quelle “straniere”. Tuttavia tutte e tre le suddette tipologie di imprese fanno rilevare sensibili riduzioni rispetto all’anno precedente, ben più marcate rispetto alla analoghe variazioni riscontrate a livello nazionale.

Anche per le aperture delle unità locali l’Umbria, pur presentando un risultato inferiore rispetto a quello conseguito nel 3° trimestre del 2014 (-6,1%), fa registrare un saldo positivo soprattutto per la drastica riduzione delle chiusure delle unità locali (-14,7%).

Per quanto riguarda le crisi d’impresa umbre si osserva da un lato una riduzione del numero delle unità imprenditoriali entrate in scioglimento e in liquidazione rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (-21%) e dall’altro l’incremento del numero dei fallimenti (+16%).

L’occupazione, calcolata sulla base dei dati forniti dall’Inps su un insieme significativo di imprese (oltre 50 mila) compresenti e riferiti al trimestre precedente a quello in esame, accusa un calo complessivo del 2,1% mentre in Italia la  riduzione è stata pari ad una variazione del -0,8%.