STUDI E RICERCHE

14 ottobre 2015

Borsa Merci di Perugia, quotazioni del primo semestre 2015

di Andrea Pasqualucci

Dall’analisi dei dati rilevati alla Borsa Merci di Perugia relativamente alle principali voci merceologiche locali frumento tenero, frumento duro, orzo, mais, olio di oliva, vini, bovini, suini, paglia si può notare come nell’arco temporale che va da gennaio 2015 fino a giugno 2015 le quotazioni dei vari prodotti hanno registrato un andamento non uniforme con tendenze al rialzo  ed al ribasso a seconda delle diverse tipologie di merci.

Dall’esame dei dati rilevati alla Borsa Merci di Perugia relativamente alle principali merceologie cerealicole  locali in tutte le loro varietà  cioè il  frumento tenero (fino p.s. 79 e oltre kg/hl; buono mercantile p.s.76/78 kg/hl; mercantile p.s.74/75 kg/hl), frumento duro (fino p.s. 79/80 kg/hl; buono mercantile p.s.76/78 kg/hl; mercantile p.s.73/75 kg/hl) orzo vestito nazionale (p.hl 64 oltre; p.hl. 60-63; p.hl. sotto 60) e mais  si può notare come nell’arco temporale che va dal gennaio 2015 fino a maggio/giugno 2015 ( a seconda che le quotazioni si siano sospese oppure no a giugno in attesa del nuovo raccolto) le quotazioni hanno registrato, come sopra accennato, un andamento diversificato relativamente ai diversi prodotti.

Per quel che riguarda il frumento tenero si è registrato una diminuzione rilevandosi nell’arco del semestre un – 7,933 % per il frumento tenero fino (183,833 €/t. gennaio 2015, 169,250 €/t a maggio 2015), un - 7,617 % per il frumento tenero buono mercantile (178,333 €/t. a gennaio 2015, 164,750 €/t a maggio 2015) ed un - 7,882 % per il frumento tenero mercantile (172,333 €/t. a gennaio 2015, 158,750 €/t a maggio 2015).

Per il frumento duro si è registrato un vero e proprio crollo dei prezzi, essendo passato il prezzo rispettivamente del frumento duro fino da 354,167 €/t di gennaio 2015 a 252,000 €/t di maggio 2015 con una diminuzione percentuale del - 28,847 %, del frumento duro buono mercantile da 340,667 €/t di gennaio 2015 a 241,500 €/t di maggio 2015 con una diminuzione percentuale di - 29,110 % e del frumento duro mercantile da 319,500 €/t di gennaio 2015 a 224,000 €/t di maggio 2015 con una diminuzione percentuale di - 29,890 %.  

Il mais, contrariamente alla precedente categoria merceologica cerealicola, presenta una diminuzione praticamente insignificante in quanto nel I° semestre 2015 è passato da 153,000 €/t di gennaio 2015 a 150,500 €/t di giugno 2015 con una diminuzione percentuale del - 1,634 %.

Anche l’orzo nel corso del I° semestre 2015 ha avuto una diminuzione di un certo rilievo, essendo passato da 171,33 €/t di gennaio 2015 a 158,000 €/t di maggio 2015 con una diminuzione percentuale di - 7,782 % per l’orzo con p.hl.  64 oltre (qualità migliore), da 161,833 €/t di gennaio 2015 a 148,500 €/t di maggio 2015 con una diminuzione percentuale di - 8,239 % per l’orzo con p.hl. 60-63 (qualità intermedia), da 156,333 €/t di gennaio 2015 a 143,000 €/t di maggio 2015 con una diminuzione percentuale di - 8,528 % per l’orzo con p.hl. sotto 60 (qualità peggiore).

Si aggiunga che la quotazione del nuovo raccolto dell’orzo ha fatto registrare un’ulteriore diminuzione rispetto all’ultimo prezzo già bassissimo del vecchio raccolto il cui andamento è stato descritto sopra, passando l’orzo con p.hl.  64 oltre (qualità migliore), da 158,000 €/t a 144,000 €/t con una diminuzione percentuale fra vecchio e nuovo raccolto di - 8,861 %, l’orzo con p.hl. 60-63 (qualità intermedia), da 148,500 €/t a 139,000 €/t con una diminuzione percentuale di - 6,397 %, l’orzo con p.hl. sotto 60 (qualità peggiore) da € 143,00 a € 134,00 con una diminuzione percentuale del 6,294 %.

Dall’analisi delle quotazioni  rilevate alla Borsa Merci di Perugia si evince quindi che il prezzo dei prodotti cerealicoli analizzati, nel primo semestre del 2015, ha subito una diminuzione generalizzata, in alcuni casi estremamente significativa come per il frumento duro, in altri più contenuta anche se di un certo rilievo come per il frumento tenero e l’orzo ed in altri ancora quasi insignificante come per il mais.

Per quel che riguarda l’olio extra vergine di oliva prodotto in provincia di Perugia bisogna sottolineare come nel corso del I° semestre 2015 il relativo prezzo rimane completamente invariato mentre il prezzo dell’olio extra-vergine di produzione nazionale subisce nell’arco di tempo preso in considerazione un’unica significativa diminuzione a inizio anno per poi rimanere praticamente “congelato” nei cinque mesi successivi del semestre.

Analizzando la categoria dei vini da tavola, bisogna sottolineare come nel corso del I° semestre 2015 i prezzi di tutte le varietà dei vini quotate alla Borsa Merci di Perugia (vino da tavola bianco fino a 11°; vino da tavola bianco oltre 11°; vino da tavola rosso fino a 11°; vino da tavola rosso oltre a 11°) rimangono costanti e privi di ogni variazione.

Per quanto riguarda i bovini di allevamento la tendenza è ad un rialzo abbastanza significativo dei prezzi degli stessi che tuttavia a gennaio 2015 erano particolarmente bassi, invece per i bovini da macello si può riscontrare  la tendenza, pur con continue oscillazioni, ad una stabilità dei relativi prezzi.

Per suini da allevamento nell’arco del semestre di riferimento  si può notare una tendenza generale al rialzo dei prezzi di diversa rilevanza a seconda delle pezzature ma comune. Quelli da macello, nonostante alcune oscillazioni sia di segno positivo che negativo, se si confrontano i prezzi di gennaio 2015 con quelli di giugno della stesso anno, si può notare come gli stessi presentino una leggera diminuzione.

Il prezzo del fieno, per quasi tutte le categorie, presenta un andamento di  leggera diminuzione fino a maggio quando si ha l’interruzione della quotazione in attesa del nuovo raccolto. Si consideri che a giugno 2015 il prezzo del nuovo raccolto è comunque leggermente superiore rispetto all’ultimo prezzo del vecchio raccolto fa eccezione il "Fieno di erbaio pressato rotoballa 1° taglio - 1° qualità" per il quale il prezzo relativo al nuovo raccolto è invece leggermente inferiore.

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