ARTE, MUSICA & CULTURA
19 febbraio 2021
Il ciclo completo delle Folk Songs per voce e pianoforte di Benjamin Britten
Il pianista folignate Marco Scolastra e il tenore Mark Milhofer in una preziosa uscita discografica.
di Roberto Vitali
In questi tristi e stranianti mesi di sale concertistiche desolatamente vuote salutiamo con gioia il piccolo miracolo di una nuova uscita discografica che vede protagonista l’affermato pianista umbro Marco Scolastra, nonché direttore artistico degli Amici della Musica di Foligno, ed il tenore inglese Mark Milhofer, interprete di riferimento dell’opera di Britten.
Registrate nell’arco di alcuni mesi a cavallo fra il 2019 e il 2020, presso il Teatro Clitunno di Trevi, piccolo gioiello di teatro all’italiana, il doppio CD, uscito per la prestigiosa etichetta olandese Brilliant Classics, comprende tutte le 47 Songs pubblicate lungo vari decenni fino alla morte di Britten avvenuta nel 1976.
Eleganti omaggi alla tradizione popolare inglese e francese reinterpretati nel personalissimo stile di Britten, le Folk Songs “recuperano quella dolcezza di melodia e quel legame forte che unisce parola e musica, segni distintivi di queste piccole e compiute opere d’arte”, così come le definì lo stesso compositore.
I due interpreti sono indiscutibilmente artisti di prim’ordine. Mark Milhofer è fra i tenori inglesi più applauditi nei principali teatri lirici del mondo e del repertorio di Britten è fra i massimi conoscitori e interpreti. Marco Scolastra è raffinato pianista, sia come solista, sia in formazioni da camera, con progetti originali che l’hanno visto a fianco di attori e cantanti di prestigio.
Ascoltare queste delicate (O Waly Waly, Sail on sail on), incalzanti (Pray Goody, Avenging and bright), sfrontate (The Brisk Young Widow, Oliver Cromwell), bucoliche (Fileuse), epiche (The minstrel boy), lugubri (The Bonny Earl O' Moray), favolistiche (Le roi s'en va-t'en chasse, Quand j'etais chez mon père), romantiche (The stream in the valley, How sweet the answer, Sally in Our Alley, The Salley Gardens, La belle est au jardin d'amour), struggenti (Dink's Song), spiritose (The Crocodile), tenebrose (At the mid hour of night), nostalgiche (Dear harp of my country, Oft in the stilly night, The Ash Grove), malinconiche (There’s none to soothe, The last rose of summer, Greensleeves) gemme della tradizione popolare rielaborate alla luce della caleidoscopica sensibilità di Britten in questo momento così soffocante per la musica e la cultura in genere rappresenta un godibilissimo tuffo in un mondo fatto di un’eleganza, un’intelligenza e un buon gusto che appaiono sempre più lontani.
Riportiamo il link al concerto trasmesso in streaming lo scorso dicembre per il Festival Nuova Consonanza ( https://youtu.be/mGYT4prDRfc ) che avemmo la fortuna di seguire in diretta con profonda emozione insieme ad un vasto pubblico virtuale.
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(foto Francesco Fratta)
MARCO SCOLASTRA. Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Perugia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode con il M° Franco Fabiani. Ha studiato successivamente con Aldo Ciccolini e Ennio Pastorino e ha frequentato corsi di perfezionamento con Lya De Barberiis, Paul Badura-Skoda e - all’Accademia Chigiana - con Joaquin Achúcarro e Katia Labèque.
Ha suonato per importanti istituzioni musicali: Teatro Valli di Reggio Emilia; Sagra Musicale Umbra; Teatro Lirico di Cagliari; Accademia Filarmonica Romana, IUC, Teatro Eliseo, Oratorio del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma; Teatro Regio di Parma; Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano; Teatro Comunale di Bologna; Festival dei Due Mondi di Spoleto; Ravello Festival; Teatro La Fenice di Venezia; “I concerti del Quirinale” in diretta RAI Radio3; Teatro di San Carlo e Associazione “A. Scarlatti” di Napoli; Associazione “B. Barattelli” di L’Aquila; Musei Vaticani; Teatro Massimo di Palermo; Serate Musicali di Milano; A.M.A. Calabria; Conservatorio “P. I. Čajkovskij” di Mosca; Tonhalle di Zurigo; Konzerthaus di Berna; Istituto “F. Chopin” di Varsavia; Orchestre National du Capitole di Tolosa; Festival van Vlaanderen in Belgio; Parlamento Europeo a Bruxelles; Musikverein di Vienna.
Come solista ha suonato sotto la guida di molti importanti direttori d’orchestra: Yuri Bashmet (I Solisti di Mosca); Andrew Constantine (Nordwestdeutsche Philharmonie); Romano Gandolfi (Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano); Howard Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo); Richard Hickox; Claudio Scimone (I Solisti Veneti); Lior Shambadal (Berliner Symphoniker); Luigi Piovano (Roma Tre Orchestra); Giedrė Šlekytė (Wiener Concert-Verein).
Per molti anni ha suonato in duo con il pianista Sebastiano Brusco. Ha collaborato con grandi artisti quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Max René Cosotti, Roberto Fabbriciani, Cinzia Forte, Fejes Quartet, Corrado Giuffredi, Sumi Jo, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Quartetto d’Archi del Teatro di San Carlo, Quartetto Kodály, Desirée Rancatore.
Intensa la collaborazione con il drammaturgo Sandro Cappelletto. Ha partecipato più volte al programma Inventare il tempo di Sandro Cappelletto in onda su RAI5.
È in scena con illustri attori: Sonia Bergamasco, Arnoldo Foà, Elio Pandolfi (lungo sodalizio durato più di quindici anni), Ugo Pagliai, Lucia Poli, Jerzy Radziwilowicz, Pamela Villoresi.
Da sempre appassionato della musica del Novecento e dei nostri giorni, ha eseguito molti lavori in prima esecuzione assoluta o in prima italiana, alcuni dei quali a lui dedicati: Concerto per due pianoforti e percussioni di D. Milhaud (2004); Concerto della demenza di Vieri Tosatti (Spoleto Festival 2005); Dance Variations per due pianoforti e orchestra di Morton Gould (2005); Verdi contro Wagner di Matteo D’Amico (2013); Tirol Concerto di Philipp Glass (2017); Aria da concerto di Silvia Colasanti (2019).
Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius, Brilliant Classics, Decca, Rai.
MARK MILHOFER. Munito di un repertorio molto ampio, dalla musica barocca fino alla musica contemporanea (non dimenticando il “belcanto” nel mezzo), Mark Milhofer è uno dei cantanti più ricercati in Italia.
Corista a Magdalen College mentre studiava all’Università di Oxford, una volta laureatosi gli fu assegnato un posto al Corso di Lirica della Guildhall School of Music di Londra. Ha poi partecipato ai corsi di perfezionamento di Renata Scotto e Leyla Gencer organizzati dall’AS.LI.CO. debuttando in Italia quando era stato scelto da Giorgio Strehler per la sua ultima produzione - Così fan tutte - al Piccolo Teatro di Milano.
Tra gli impegni recenti ricordiamo L’incoronazione di Poppea per lo Staatsoper di Berlino, Eumete per Royal Opera House di Londra in una nuova produzione di The Return of Ulysses e The Butler per Theater an der Wien in Der Besuch der Alten Dame, regia di Keith Warner. Ha cantato Lysander in A Midsummer Night’s Dream a Valencia e Palermo, Le Comte Ory in forma di concerto a Londra e Acteon di Charpentier alla Beaune International Baroque Festival. Schneewitchen di Heinz Holliger a Basel, The Fairy Queen a Stoccarda (regia di Calixto Bieito), Thespis/Mercure in Platee per Opera Stoccarda e a Dresda (regia di Rolando Villazon), The Madwoman in Curlew River di Britten per la Sagra Musicale Umbra, Il Conte d’Almaviva/Il barbiere di Siviglia per Nationale Reisopera in Olanda, Nadir/Les Pecheurs de Perles di Bizet per la Daegu Opera Festival in Sud Korea e Le Comte de Rosillon/Die Lustige Witwe per l’Opera di Graz. Nel 2001 è stato protagonista della nuova opera di Marcello Panni The Banquet a Genova e al Teatro dell’Opera di Roma.
Per quanto riguarda l’Oratorio, il repertorio è molto vasto: da Monteverdi a Britten. Comprende musica di Henry Purcell, eseguita alla Wigmore Hall di Londra, col King’s Consort; Passione di San Giovanni di Bach a Milano con I Pomeriggi Musicali; Serenade for Tenor, Horn and Strings di Britten con Bartoletti a Parma, e con l’Orchestra di Santa Cecilia di Roma. Ancora di Britten, il War Requiem e un recital di tutte le sue cinque Canticles a Perugia nel 2018. Recentemente ha cantato nei Carmina Burana di Orff a Parma, e Petite Messe Solennelle di Rossini per l’Aldeburgh Festival.
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