ARTE, MUSICA & CULTURA

4 novembre 2016

Quando Musica e Teatro danzano in sinergia…

Storico accordo tra la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e la Fondazione Perugia Musica Classica per condividere cartelloni e progettazione artistica.

di Roberto Vitali

E’ stato presentato ufficialmente alla stampa ieri nella tradizionale cornice della Sala Rossa di Palazzo dei Priori a Perugia l’accordo tra la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e la Fondazione Perugia Musica Classica per condividere cartelloni e progettazione artistica. L’intesa costituisce un inedito modello di rafforzamento dell’offerta musicale, teatrale e coreutica in Umbria: a partire dalla prossima stagione, quindi, pur nel rispetto delle reciproche differenze statutarie e identitarie, le stagioni del Cucinelli e degli Amici della Musica di Perugia si presenteranno integrate in un calendario unificato e saranno promosse da una comunicazione reciproca e pienamente condivisa. A dimostrazione del fatto che, al di là di tanti vuoti discorsi che in altre realtà fanno generico appello al “fare sistema” e a “sforzi sinergici”, quando si vuole si possono realizzare concretamente idee e buoni propositi.

Le due direzioni artistiche del resto già da tempo operavano in sintonia per evitare spiacevoli e dannose sovrapposizioni di eventi e appuntamenti nelle rispettive stagioni. Ora si è fatto un passo in avanti che porterà molto probabilmente già dal prossimo anno  all’inaugurazione congiunta dei due cartelloni con un evento di grandissimo richiamo.

A presentare il progetto di collaborazione, dopo il saluto e la “benedizione” laica del Vice Sindaco di Perugia Urbano Barelli, sono stati i principali esponenti delle due istituzioni, a cominciare da Anna Calabro, presidente della Fondazione Perugia Musica Classica che nel richiamare uno scritto di Stravinskij ha ricordato come “la qualità doni ricchezza” e da Federica Cucinelli che ha mosso un pensiero alle popolazioni colpite dal terremoto, sostenendo come, specie nei momenti di difficoltà, siano necessari progetti culturali condivisi per riaffermare la centralità della propria identità.

Hanno preso poi la parola i due direttori artistici. Per la Cucinelli e Solomeo, Fabio Ciofini - forte della sua pluriennale esperienza (sette stagioni musicali, Festival Villa Solomei, Hermans Festival) - ha sostenuto fortemente la necessità di “puntare su chi, in Umbria, la cultura la produce”, creando un arricchimento per tutti. Quindi Alberto Batisti, da anni anima colta ed entusiastico motore degli Amici della Musica di Perugia e della Sagra Musicale Umbra, ha esordito con una boutade, scusandosi per il suo ritardo dovuto al fatto di pensare che la conferenza fosse a Solomeo… Scherzi a parte Batisti ha definito l’accordo come un importante “segnale di reazione da parte di persone di buona volontà” e ha indicato nell’Orchestra da Camera di Perugia l’elemento su cui puntare per giungere a breve ad avere una solida e rappresentativa Orchestra dell’Umbria, come già in altre realtà regionali.

Ha chiuso la conferenza l’intenso e applaudito intervento del Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni che ha ricordato a malincuore come il sostegno alla cultura da parte del Governo in questi ultimi anni sia andato sempre più scemando, ma come l’unica risposta possibile sia di “fare buona musica, musica di qualità”.

E di buona musica e di spettacoli di qualità nelle due stagioni ce ne sono in abbondanza. Nello sfogliare i cartelloni ecco alcuni straordinari nomi che ne emergono: John Axelrod, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Christian Zacharias, Sol Gabetta, Beatrice Rana, Mahler Chamber Orchestra, Mitsuko Uchida, Shlomo Mintz, Lambert Wilson, Alessandro Haber, Bruno Canino, Isabelle Huppert…

Chiudiamo con una battuta di Ennio Flaiano che ci sembra particolarmente calzante: “l'uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.”

E per chi ancora pensa che fare cultura sia una rimessa ricordiamo i recenti dati de «Io sono cultura», il report annuale redatto da Unioncamere e Symbola secondo i quali lo scorso anno il sistema produttivo culturale ha generato 89,7 miliardi di euro (il 6,1 per cento del PIL), attivando altri settori economici ed arrivando a muovere nell’insieme ben 249,8 miliardi.

 

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