ARTE, MUSICA & CULTURA

16 novembre 2018

L’emozionante avvio delle stagioni musicali di Perugia e Solomeo

Enrico Bronzi è il nuovo direttore artistico degli Amici della Musica di Perugia

di Roberto Vitali

L’avvio delle due stagioni musicali classiche di Perugia e Solomeo, ormai accomunate da un vincolo di fraterna amicizia, era stato funestato poco prima del concerto inaugurale dall’addio imprevisto ed imprevedibile di Alberto Batisti, ormai direttore degli Amici della Musica di Perugia da ben 13 anni. E così improvvisamente una delle più prestigiose associazioni musicali umbre si era ritrovata senza guida, a pochi giorni dall’inizio della nuova stagione, l’ultima firmata dal musicologo pratese.

E’ proprio di questi giorni la notizia che a ricoprire il delicato incarico di direttore artistico è stato chiamato l’affermato violoncellista Enrico Bronzi, noto agli appassionati per aver fondato il celebre Trio di Parma. Per uno scherzo del destino il novello direttore sarà protagonista assieme all’Orchestra da camera di Perugia di un raffinato concerto con musiche di Carl Philip Emmanuel Bach (concerto per violoncello in la minore) e di Rameau (Suite da “Les Boréades”) in programma venerdì 14 dicembre nella basilica di San Pietro, nella duplice veste di solista e direttore.

Il concerto chiuderà la prima parte della stagione, anzi delle stagioni di Perugia e Solomeo che erano iniziate per l’appunto con un monumentale concerto coprodotto, il 18 ottobre a San Pietro, col mastodontico oratorio laico haydniano “Le Stagioni” nella solida e attenta rilettura di Marcus Creed: un successo clamoroso nonostante l’eccezionale durata dell’opera aggravata dalle non certo confortevoli panche della basilica perugina.

E’ stata poi la volta dell’Elias String Quartet con musiche di Mendelssohn, Schubert e Schumann e dello speciale concerto/conferenza tenuto il 4 novembre da Federico Maria Sardelli, con la sua minimale orchestra barocca Modo Antiquo, sulla incredibile storia della riscoperta della musica e della grandezza di Vivaldi negli anni ’20 del ‘900 dopo quasi due secoli di oblio. Sardelli, che ha anche pubblicato tre anni fa un piacevole libro sull’argomento (L’affare Vivaldi – Sellerio, 2015), ha condotto il pubblico che gremiva il Teatro Cucinelli di Solomeo lungo la bizzarra successione di coincidenze che ci hanno miracolosamente restituito il grosso delle partiture composte dal genio veneziano nel corso della sua travagliata vita. Sardelli ha tenuto a sottolineare come i manoscritti non furono salvati e riscoperti da Guido Chigi Saracini ed Alfredo Casella – come in molti credono – ma “riemersero, seguendo vie accidentate e occulte, grazie al congiungersi dell'avidità di un vescovo salesiano e l'intelligente intuito di due studiosi appassionati, Gentili e Torri, musicologo dell'Università di Torino il primo, e direttore della Biblioteca Nazionale della città il secondo”.

Dopo le vertiginose acrobazie barocche e le morbide voltate dei concerti vivaldiani è stata la Spagna a farla da protagonista nel piano recital di un grande “vecchio” della tastiera, Joaquin Achucarro, che a due anni dalla sua ultima presenza a Perugia ha fatto registrare nuovamente un clamoroso sold-out. Si diceva Spagna protagonista per gli autori o i soggetti dei brani scelti dal pianista basco (Albéniz, de Falla e le invenzioni musicali dedicate da Debussy a Granada).

 

I prossimi appuntamenti della stagione, prima dei tradizionali concerti natalizi, vedranno impegnati il Quartetto Adorno nel pomeriggio di domenica 18 novembre alla Sala dei Notari con in programma due quartetti di Beethoven (l’op.95 “Serioso” e l’op.59 n.2 “Razumovsky”) e uno di Shostakovic (il n.13 in si bemolle) e quindi il talentuoso pianista russo 45enne Alexander Melnikov al suo debutto perugino nella serata di sabato 24 novembre al Teatro Morlacchi, alle prese con la Fantasia “Wanderer” di Schubert, i preludi e fughe op.87 di Shostakovich e le seducenti Fantasie op.116 di Brahms.

 

Vivat musica!

Il cartellone completo delle due rassegne è su www.perugiamusicaclassica.com.