VISIONI D'IMPRESA

17 maggio 2016

Umbrex, il circuito della moneta virtuale arriva in Umbria

STARTUP UMBRE / Video intervista ad Anna Pasquino e Fabiola De Toffol

di Lorenzo Grighi

Poca liquidità, nessun accesso ai finanziamenti, credito bloccato. Le aziende, umbre e non solo, in questi ultimi anni hanno trovato grandi difficoltà nel trovare gli spazi e i mezzi necessari per fare impresa.

Oggi, grazie all’iniziativa di alcune imprenditrici umbre, le piccole e medie imprese della regione avranno a disposizione uno strumento in più. Si chiama Umbrex, è un circuito economico integrato pensato per facilitare le relazioni tra soggetti economici.

L’idea, adottata per la prima volta in Sardegna e proposta in diverse regioni, è quella di proporre scambi tra le aziende del tessuto imprenditoriale umbro, regolandoli attraverso una camera di compensazione. Le aziende potranno così vendere e comprare usando come unità di conto l’Umbrex, equivalente all’euro. Una moneta complementare che funziona soltanto all’interno del circuito e che non può essere convertita in euro, ma che permette di fare economia reale.

Il vantaggio è evidente: la mancanza di liquidità e la difficoltà di accesso al credito di cui si parlava hanno bloccato l’attività delle imprese, impedendo loro di investire e di affrontare con gli strumenti giusti la crisi economica. Con questo sistema gli operatori economici possono vendere e comprare beni e servizi, senza necessità di avere liquidità perché gli scambi sono regolati in Umbrex.

La base di partenza è uguale per tutti: 1000 crediti, equivalenti a 1000 Umbrex, da utilizzare negli scambi con gli altri operatori economici  entro un anno. Le aziende, specifica Fabiola De Toffol, vice-presidente di Link3c soc. coop., la start up cui fa capo il circuito Umbrex, «devono essere sane e affidabili. Accanto al loro fatturato in euro, il nostro sistema può aiutare ad effettuare alcune operazioni che altrimenti sarebbe difficile portare avanti».

Un aiuto che potrebbe permettere a tante aziende umbre di rimettersi in moto e di tornare a lavorare in maniera competitiva. 

 

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