LO SCAFFALE

A cura di Antonio Carlo Ponti

31 dicembre 2011

Tabacchine. Luoghi, archivi e memoria del lavoro delle donne

Narni, Crace , 2011, pp. 465, ill. bn, euro 20.

Il volume, patrocinato dalla Società Italiana delle Storiche e inserito nella Collana Strumenti&Documenti diretta da Renato Covino dell’Università di Perugia, raccoglie diciotto relazioni di studiosi universitari d’ogni parte d’Italia,, esperti del lavoro delle donne nella storia nazionale, e in questo contesto delle tabacchine, operaie di una particolare produzione industriale: quella del tabacco, cui secondo un luogo comune la donna era particolarmente vocata. E si segnala per indicare il saggio di Cristina Saccia, Tabacco e tabacchine in Umbria: una storia ancora da raccontare, molto informato, che partendo dalla fine del Cinquecento quando la pianta venne introdotta in Alta Valle del Tevere, giunge fino alla crisi e alla chiusura di numerosi opifici, a Perugia, Bastia Umbra con il celebre Tabacchificio Giontella, a Marsciano, a Casalina. Certo è che delle migliaia di ettari coltivati a tabacco a stento ne sopravvivono oggi poche centinaia. Fanno impressione le fotografie delle manifatture, dove schiere di donne, in divisa, come militarizzate, allineate e coperte lavorano sulle foglie di tabacco che hanno davanti sul banco, serie e pensose, senza avere coscienza del pericolo. Ma si era negli anni Trenta, Quaranta, quando fumare era una benedizione, come mostravano i film americani con protagonisti Humphrey Bogart, Clark Gable e Rita Hayworth o i nostrani Amedeo Nazzari e Massimo Girotti.

A cura di Rossella Del Prete