STUDI E RICERCHE

31 marzo 2012

Nella giungla delle tariffe

di Claudio Sampaolo

 Francesca e Tommaso si sono sposati da un mese, hanno già arredato casa, curato tutto nei dettagli. Sono due pignoli. Per questo hanno anche cominciato a tenere un diario giornaliero e mensile delle spese da sostenere. Facile per alimentazione, vestiario e hobby: basta conservare gli scontrini, facile per il condominio, la benzina, le assicurazioni, le tasse scolastiche. La vera parete di sesto grado arriva quando occorre districarsi nel mare magnum delle utenze, di telefono- acqua-luce e gas, soprattutto di quando occorre scegliere un gestore piuttosto che un altro. Fatto salvo il concessionario per l’acquedotto, che è unico, per il resto c’è veramente da impazzire, tra offerte a raffica, con in cima alla lista le telefonate dai call-center, clausole come sempre scritte in caratteri minuscoli e piccole “trappole” che supponiamo lecite visto che sono passate al vaglio delle rispettive Autorithy. Abbiamo provato anche noi a cercare di capirci qualcosa in più, lavorando su costi e tariffe dei primi giorni di gennaio 2012. E questo è il risultato.

1. Telefoni fissi Ormai le offerte che arrivano sono tutte “flat”, cioè onnicomprensive di telefonia e internet, a volte anche decoder per la tivù e tanti altri gadget o accessori che spesso non interessano ad una fascia di popolazione, ma che altrettanto spesso vanno presi a scatola chiusa nel contesto di tutta l’offerta. Più di una volta ci siamo sentiti rispondere “noi glielo spediamo ugualmente, poi ce lo rimanda indietro”, oppure “noi glielo attiviamo gratis, poi tra un mese ci manda la ridetta e lo stacchiamo”. Cioè ci danno anche i compiti da fare a casa… E se uno vuole solo il telefono fisso (vedi fasce di popolazione anziana)? Ecco le offerte selezionate dai vari gestori.

VODAFONE – Con 15 euro al mese telefonate gratis con tutti i numeri fissi nazionali e con quelli, sempre fissi, di Andorra, Austria, Belgio, Danimarca, Far Oer, Finlandia, Francia, Germania, Gibilterra, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Monaco (Principato), Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Canada, Svezia, Svizzera, tutti senza scatto alla risposta. La tariffa per chiamate verso i cellulari è unica: 19 cent/minuto più 16 di scatto alla risposta. Volendo, con 4 euro in più al mese si chiamano tutti i cellulari Vodafone a zero cent/minuto ed i soliti 16 di scatto alla risposta. Inclusi nell’offerta, per i nuovi abbonati che arrivano da altri gestori, anche il telefono Vodafone Classic che ha il servizio identificazione della chiamata e la segreteria telefonica personalizzabile. Attenzione: l’offerta prevede un vincolo di 24 mesi ed il pagamento di un contributo iniziale di 9euro che sarà restituito entro il secondo conto telefonico. In caso di recesso anticipato, è previsto il pagamento di un costo di 60 euro.

TELETU – La tariffa si chiama emblematicamente Senza Pensieri” e prevede un costo, in promozione, di 16,90 euro al mese per i primi sei mesi, poi si passa, a regime, a 21,90. Sono incluse telefonate senza limiti verso i fissi in tutta l’Italia senza scatto alla risposta, telefonate internazionali con scatto alla risposta di 15,50 centesimi. Verso i cellulari italiani: 19 centesimi al minuto più 20 di scatto alla risposta. L’attivazione del servizio ha un costo di 48 euro, rateizzato in rate di 2 euro al mese per 24 mesi. In caso di disattivazione anticipata, saranno addebitate solo le rate dei mesi mancanti. In caso di cessazione del servizio è previsto un costo una tantum pari ai costi di disattivazione sostenuti da TeleTu variabili da 40 a 70 euro.

TELECOM – “Voce Senza Limiti” costa 16,64 euro al mese per i primi 2 mesi, poi si passa a 26,22. Anche in questo caso si possono effettuare chiamate illimitate verso i numeri fissi nazionali senza scatto alla risposta. In questa offerta non sono previste chiamate internazionali, per le quali bisogna accedere ad una ulteriore tariffa, che parte da 0,99 centesimi/mese. Le telefonate verso cellulari TIM, Vodafone, Wind e H3G sono conteggiate a 19,16 centesimi al minuto più 16,13 di scatto alla risposta. Il contributo di attivazione per la linea base con Voce Senza Limiti è di euro 96,80. Nel caso di cessazione entro il primo anno di durata contrattuale, il costo di disattivazione è di 48,40 euro.

FASTWEB – “ParlaCasa”, offre, con 25 euro al mese, tutte le chiamate verso rete fissa nazionale, senza scatto alla risposta. Inoltre 500 minuti di chiamate al mese verso tutti i numeri mobili Fastweb associati all’abbonamento. Il costo di attivazione di 70 euro va a un euro in promozione. Per le chiamate verso i cellulari esistono altri piani tariffari, a partire da Verso Mobile 100 (5,90 euro/mese) con 100 minuti di chiamate verso tutti i numeri mobili con 20 centesimi di scatto alla risposta. Volendo si può scegliere “ParlaCasaBasic” che costa appena 13 euro al mese, ma prevede uno scatto alla risposta di 0,15 euro. Bastano 5 telefonate al giorno per portare il costo mensile a 35 euro.

TISCALI – “Voce Senza Limiti Plus” costa solo 9,95 euro al mese per 3 mesi, poi si passa a 22,13 euro, per telefonate nazionali illimitate gratuite, senza scatto alla risposta e le chiamate internazionali a solo 15 cent di scatto alla risposta, per 1 anno. Dopodichè i costi variano da 12,50 a 110 centesimi al minuto, più scatto alla risposta per tutti a 15,49 centesimi. Le telefonate verso i cellulari sono conteggiate a 19 centesimi al minuto più 15 di scatto alla risposta. Possibilità di servizio ADSL gratis per 3 mesi, poi a consumo. Il contributo di attivazione del servizio è di 19 euro. Nel corso dei primi 24 mesi di contratto penale di euro 26,40 in caso di migrazione ad altro gestore, di 80,40 in caso di cessazione anticipata.

INFOSTRADA – “Happy no limit” a 22,13 euro al mese consente di effettuare chiamate ai fissi italiani senza scatto alla risposta, mentre quelle verso i cellulari sono conteggiate a 19 centesimi al minuto più 15 di scatto alla risposta. Le telefonate verso l’estero costano 5 euro al mese per avere fino a 250 minuti di traffico. L’ADSL eventuale è a consumo a 1,9 euro all’ora (si pagano gli effettivi minuti di collegamento a 3,17 centesimi al minuto). Il modem Wi-Fi è opzionale, in comodato d’uso, a 3 euro al mese. Il costo di attivazione di 50 euro è in promozione gratuita per chi conserva il proprio numero, ma a patto di mantenere il servizio attivo per almeno 24 mesi (in caso di recesso anticipato sarà applicato l’intero contributo). Per nuove linee telefoniche 59,99 euro se si paga con carta di credito o RID, 79,99 euro con bollettino postale.

2. Telefoni fissi e internet

TISCALI – La formula 20 Mega Light, tutto incluso” costa 19,95 euro al mese per 12 mesi, poi salta a 32,22, ma le telefonate urbane hanno uno scatto alla risposta di 15 centesimi l’una. Come dire che dieci al giorno portano a quasi 45 euro in più di costo mensile. Per i cellulari: verso Tiscali 8 cent/minuto, senza scatto alla risposta, verso altri operatori 19 cent/minuto più 15 di scatto alla risposta. La navigazione Internet è senza limiti fino a 20 Mega, con una casella e-mail da 10GB con antispam e invio allegati fino a 2GB, inoltre ricezione gratuita di fax direttamente nell’e-mail. Modem e attivazione gratuiti per alcuni giorni, poi il modem è a noleggio a 3,03 euro/mese, oppure in comodato d’uso a 60,45 euro una tantum. In caso di recesso nel corso dei primi 24 mesi dall’attivazione del servizio, oltre agli eventuali costi di disattivazione sarà addebitato in fattura un importo equivalente allo sconto o al vantaggio usufruito.

INFOSTRADA – Il pacchetto “Tutto Incluso” è in offerta per un anno a 22,95 euro al mese, poi si passa a 35,22. Sono compresi: navigazione senza limiti con l’ADSL fino a 8 Mega e telefonate senza limiti in tutta Italia, senza scatto alla risposta. Per i cellulari il costo è di 19 centesimi al minuto più 15 di scatto alla risposta. Il modem si può avere in comodato d’uso a 3 euro/mese. Previa verifica, è disponibile anche la versione 20 Mega al costo di 45,30 euro/mese, in promozione a soli 27,95 euro/mese per un anno. Il costo di attivazione per chi conserva il proprio numero è in promozione gratuita (invece di 50 euro), mentre per le nuove linee telefoniche è in promozione a soli 19,99 euro per abbonamenti via web, invece di 79,99 euro.

FASTWEB – L’offerta riguarda “Parla&NavigaCasa”, costo mensile 45 euro, in promozione a 25 euro per nove mesi (fino al 10/10/2012). Comprende navigazione Internet illimitata fino a 20 Mega, tutte le chiamate verso rete fissa nazionale senza scatto alla risposta, modem Wi-Fi incluso e con la possibilità di avere gratuitamente un tecnico a casa per l’installazione. Anche il contributo di attivazione è gratuito.

TELECOM – Passiamo a “Internet Senza Limiti”, in promozione fino al 31 agosto a 20,67 euro al mese, poi si passa a 37,31. Ma l’attivazione della linea ADSL si paga a parte, 9,08 euro in offerta. Nel pacchetto sono inclusi: internet senza limiti fino a 7 Mega (con modem opzionale a 3,03 euro al mese), telefonate a zero centesimi verso tutti i fissi nazionali ma con 16,13 centesimi di scatto alla risposta. Telefonate verso cellulari a 19,16 centesimi al minuto più 16,13 di scatto alla risposta, verso TIM, Vodafone, Wind e H3G. L’intervento di un tecnico, opzionale, costa 89,95 euro. La promozione è condizionata al mantenimento della linea telefonica e del servizio ADSL per almeno 24 mesi dalla data di attivazione, se il recesso dalla linea telefonica o dal servizio ADSL avviene prima di tale scadenza, la promozione decade ed il cliente sarà tenuto a corrispondere l’importo di 96,80 euro. Sono anche previste penali di 48,40 euro per la cessazione della sola ADSL entro il primo anno dall’attivazione e di 60,50 euro in caso di cessazione contestuale dell’ADSL e della linea telefonica, sempre entro il primo anno.

TELETU – L’offerta “Tutto per Te” al costo di 18,90 euro al mese è valida per due anni, dopodichè si sale a 31,90. Prevista ADSL senza limiti 24 ore su 24 fino a 7 Mega e telefonate locali e nazionali con 18 centesimi di scatto alla risposta Chi non volesse entrare nel tunnel degli “scatti alla risposta” può scegliere la formula “Tutto Compreso”, per due anni a 28,90, poi a 41,90. Il modem Wi.Fi si può acquistare online 48 euro, pagandolo 2 euro al mese per due anni. Telefonate verso i cellulari: 19 centesimi al minuto, più 20 di scatto alla risposta. Per la disattivazione con migrazione ad altro operatore è previsto un costo di 40 euro. Per la cessazione sono previsti 40 euro per il servizio ADSL e 70 euro per la disattivazione simultanea dei servizi voce e ADSL.

VODAFONE – Con Internet senza limiti” si pagano 29 euro al mese anziché 45. Per due anni se si fa richiesta di portabilità del proprio numero fisso e per dodici mesi con richiesta di attivazione nuova linea telefonica. L’offerta comprende: internet flat con ADSL fino a 7 Mega e telefonate urbane e interurbane illimitate senza scatto alla risposta. In più la internet Key inclusa per navigare da subito senza limiti di tempo anche fuori casa, la Vodafone Station 2 con Wi-Fi di ultima generazione e servizio di identificazione della chiamata. L’offerta ha una durata contrattuale minima di 24 mesi e prevede un corrispettivo di 45euro in caso di recesso anticipato nei primi 24 mesi e un costo di disattivazione di 40 euro anche dopo i primi 24 mesi. Inoltre, in caso di recesso anticipato nei primi 24 mesi, Vodafone si riserva la possibilità di richiedere un contributo di 129 euro commisurato al valore della Vodafone Station 2 ceduta in sconto merce al momento della sottoscrizione dell’offerta.

3. Energia elettrica Partiamo da una necessaria introduzione, un piccolo glossario per saper interpretare offerte e leggere bollette.

Mercato libero – Esiste una vasta quantità di fornitori che offrono svariate tariffe calibrate ai differenti profili di utenti. Se non avete mai scelto di passare al mercato libero, cioè di cambiare fornitura elettrica, e avete installato un contattore elettronico riprogrammato, l’Autorità dell’Energia elettrica e del Gas vi applica automaticamente la tariffa a Maggior Tutela bioraria. Le tariffe in maggior tutela biorarie sono quelle destinate ai clienti domestici e distinte per fascia oraria di utilizzo, e sono determinate trimestralmente dall’AEEG con propria deliberazione. Tariffa bioraria – L’energia si paga secondo il prezzo di produzione all’ingrosso, che è diverso di ora in ora: la sera, la mattina presto, la notte e i festivi c’è una minore richiesta di energia ed il prezzo è inferiore; nelle ore centrali della giornata, quando la richiesta è maggiore, il prezzo è più alto.

Le fasce orarie F1: ore di punta (picco) Nei giorni dal lunedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle ore 19.00

F2: ore intermedie (medio livello) Nei giorni dal lunedì al venerdì: dalle ore 7.00 alle ore 8.00 e dalle ore 19.00 alle ore 23.00 Nei giorni di sabato: dalle ore 7.00 alle ore 23.00

F3: ore fuori punta (fuori picco) Nei giorni dal lunedì al venerdì: dalle ore 23.00 alle ore 7.00 Nei giorni di domenica e festivi* Tutte le ore della giornata

* Si considerano festivi: 1 gennaio; 6 gennaio; lunedì di Pasqua; 25 Aprile; 1 maggio; 2 giugno; 15 agosto; 1 novembre; 8 dicembre; 25 dicembre; 26 dicembre.

Ped – Con il termine Ped si individua la quota costo di energia e dispacciamento della bolletta elettrica, dato dalla somma della componente energia (sigla Pe), che corrisponde ai costi sostenuti per acquistare l’energia elettrica destinata ai clienti del servizio di maggior tutela, più la componente (Pd), pari ai costi di dispacciamento cioè il servizio che garantisce in ogni istante l’equilibrio tra l’energia immessa e quella prelevata dalle reti elettriche. La componente Ped incide per circa il 52- 60% del prezzo dell’energia elettrica pagato da un consumatore domestico tipo. Nel mercato libero Ped e Pe spesso vengono utilizzati come parametri di riferimento per le tariffe con sconto fisso.

Come leggere una bolletta Partiamo dalla prima pagina dove è presente una sintesi completa dei dati del cliente e dei consumi. In alto a destra troverete il vostro numero cliente (importante per tutte le comunicazione tra voi e il fornitore) e il codice fiscale dell’intestatario della fornitura. A metà pagina, a sinistra, si trova l’indirizzo del luogo che usufruisce dell’energia elettrica, il codice Pod (dell’inglese Point Of Delivery), che determina in modo preciso dov’è ubicato il punto di prelievo dell’energia, il numero di presa e la tipologia del contatore, la potenza impegnata e il consumo annuo. Tra questi dati troverete inoltre la data di attivazione della fornitura che di solito non coincide con quella della firma del contratto, ma di avvio del servizio elettrico o di rinnovo del contratto. Importante conoscere anche la tipologia del contatore installato, che può essere: 1) Contatore Elettronico Gestito per Fasce (EF), in grado di misurare la energia delle diverse fasce orarie (F1, F2, F3); 2) Contatore Elettronico Gestito Monorario (EM) non è capace di fare questo tipo di misurazioni. 3) Contatore del vecchio tipo, indicato come Contatore Tradizionale (T). L’ultimo dato riguarda il consumo annuo in kwh, ossia, il consumo fatturato degli ultimi 365 giorni rispetto al periodo indicato in bolletta. Un dato importante per accedere alle diverse offerte sul mercato libero. Il totale da pagare è ben visibile nel riquadro centrale, con numero fattura, periodo di riferimento, scadenza e istituto di credito che effettua il pagamento, se avete scelto come modalità di pagamento è la domiciliazione bancaria o postale. Sempre sulla prima pagina della bolletta, in fondo a sinistra viene indicato il riepilogo letture e prelievi relativi al periodo di fatturazione, suddivisi tra lettura iniziale ultima lettura e ovviamente consumo, espresso in kwh, per differenza. Sulla colonna di destra anche il consumo percentuale nelle diverse fasce. Ricordiamo che la più favorevole è la F3. Il totale da pagare si trova di solito nella terza pagina, dopo il lungo elenco dei servizi di vendita (A) composto dalla quota energia e dalla componente dispacciamento. Poi bisogna aggiungere i servizi di rete (B) e le imposte (C) che uniscono le accise (imposte statali sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo) e le addizionali che finiscono invece agli Enti locali.

Le offerte sul mercato Per effettuare una simulazione uniforme tra le offerte dei vari gestori abbiamo preso come parametro un consumo di 3200 kwh/anno e una potenza di 3kw che comporta, per chi non hai mai cambiato fornitore di energia elettrica, una spesa di circa 604,96 euro l’anno. Il consumo è stato ripartito per il 40% tra notte e week-end per il 60% di giorno. Le offerte fanno tutte riferimento alla componente relativa al costo dell’energia (Pe).

E.ON LuceSmart: 543,22 Prezzo bloccato a 0.062 euro/khw per 12 mesi.

E-light: 554,17 Prezzo bloccato a 0.065 euro/khw per 12 mesi

E.ON LuceClick: 554,92 Prezzo bloccato a 0,065 euro/khw per 24 mesi.

EDISON: 563,06 Risparmio del 10% sulla componente prezzo energia (pe) stabilita dall’Autorità, ovvero il prezzo applicato al mercato tutelato

SORGENIA: Monoraria 569,70 - Bioraria 571,23 Prezzo bloccato a 0,070 euro/khw per 12 mesi.

ENI FREE: 571,52 Sconto del 8.22% sul prezzo dell’energia (Pe).

DSE AMICA WEB: 578,68 Prezzo bloccato a 0,071 euro/khw.

AGSM Energia: 581,07 Sconto pari al 5,00% sul prezzo dell’energia (Pe).

4. Fornitura gas Partiamo subito da un vademecum per leggere la bolletta. Come nel caso di quella dell’energia elettrica, nella prima pagina sono riassunti tutti i dati della fattura, a partire da quelli personali: dati cliente, società di vendita, numero cliente e codice fiscale dell’intestatario della fornitura. I dati della fornitura si trovano invece in alto a sinistra: indirizzo del luogo dove viene fornito il gas, matricola contatore, tipologia, coefficiente. In particolare i simboli hanno questo significato:

PdR: punto di riconsegna, cioè il punto di prelievo del gas e viene utilizzato in tutta Europa.

PdC: punto di consegna della rete di trasporto.

Coefficiente P o Potere Calorifico Superiore rappresenta la capacità del gas naturale di produrre energia termica, espressa in megajoule, alla combustione completa di un metro cubo di gas).

Coefficiente C o di Conversione è quello che converte il consumo misurato dal contatore espresso in metri cubi, nell’unità di misura impiegata per la fatturazione, cioè gli

Standard metri cubi. Questo coefficiente C è importante perché la stessa quantità di gas varia a secondo della pressione e temperatura di consegna; quindi attraverso questa conversione, tutti i cliente pagano lo stesso importo. Il riquadro centrale contiene il totale da pagare, la data di scadenza, il numero e la data della fattura nonché il periodo a cui fa riferimento l’importo e la situazione dei precedenti pagamenti. Sempre nella pagina iniziale, ma a sinistra in basso, ecco la tipologia del contratto le caratteristiche principali dell’offerta da voi sottoscritta, l’uso che di norma è il riscaldamento individuale, cottura, acqua calda… Infine il consumo annuo in metri cubi, essenziale per poter confrontare le diverse tariffe gas sul mercato libero. Il box dedicato al dettaglio dei vostri consumi nel periodo di fatturazione non ha bisogno di eccessive spiegazioni, se non che i consumi possono essere “rilevati” se sono stati presi direttamente dal gestore, “stimati” se calcolati dal fornitore come la migliore stima dei consumi storici in mancanza di letture rilevate o “autolettura” se comunicata da voi. Infine il totale da pagare che riassume varie voci.

Totale servizi di vendita: è composto da fornitura gas e imposte.

Totale Servizi di Rete: Totale Imposte: accise statali più addizionali enti locali. Alla cifra così calcolata viene aggiunta l’Iva del 10% e del 20% per ottenere il totale della bolletta, che dovrà corrispondere alla cifra riportata nel riquadro centrale della bolletta. In fondo ecco il progressivo consumo annuo che rappresenta il totale del gas consumato (espresso in Standard metri cubi) nell’anno solare, ossia a partire del 1° gennaio dell’anno in decorrenza, e aggiornato alla data della lettura della fattura precedente. Il dettaglio dei consumi è come sempre suddiviso in tre parti, ma il consumatore, come vedremo dalle offerte, può incidere soltanto nella prima, relativa alla “quota energia” o “prezzo energia” che si può acquistare sul mercato libero. In questa fattura fac-simile è indicato come “Materia prima gas”.

Le offerte sul mercato Quando analizziamo un’offerta del gas sul mercato libero dobbiamo sempre tenere a mente che lo sconto offerto dal fornitore di gas si riferisce nella maggior parte dei casi esclusivamente alla cosiddetta “componente CCI”, cioè alla commercializzazione all’ingrosso o anche detta prezzo energia o “materia prima gas”; più o meno circa il 35-40% dell’intera bolletta. Non fanno invece parte delle offerte sul libero mercato gli oneri di trasporto, distribuzione, stoccaggio, commercializzazione, imposte e iva, che incidono per il restante 60% della bolletta. Nella nostra ricerca siamo partiti da una famiglia che consuma 1400mc anno per una spesa stimata di 1234,04 euro.

Enel Energia: 1104.98 Prezzo bloccato della componente relativa al costo del gas (CCI) a 0.31 euro/m³ per 12 mesi.

E.ON: 1157 Prezzo bloccato della componente relativa al costo del gas (CCI) a 0.34 euro/m³ per 12 mesi.

Eni: 1168,55 Prezzo bloccato della componente relativa al costo del gas (CCI) a 0.34 euro/m³ per 24 mesi.

Trenta: 1175,16 Prezzo bloccato della componente relativa al costo del gas (CCI) a 0.35 euro/ m³ fino al 30 settembre 2011

Edison: 1185.96 Prezzo bloccato per un anno per la componente materia prima del gas a 0.35 euro/m³.

Bluenergy: 1202,28 Tariffa indicizzata che prevede uno sconto pari al 5,00 % sul prezzo della componente relativa al costo del gas (CCI).

5. Fornitura acqua Quando costa la bolletta dell’acqua? Così come per tutte le altre utenze dipende dai consumi, oltre che dalle tariffe, che in questo caso sono stabilite dai tre gestori che si dividono il territorio regionale: Umbra Acque, Valle Umbra servizi (Vus) e Servizio idrico integrato di Terni (Sii). Umbra Acque copre un territorio di circa 500.000 abitanti, prevalentemente nella provincia di Perugia (Città di Castello, Gubbio, Gualdo, Assisi, Todi…), con 230mila utenze suddivise in 38 comuni. Con Valle Umbra servizi siamo nel folignate-spoletino-Valnerina, un servizio rivolto a circa 152.311 abitanti su un territorio di 2.200 kmq. Il Sii, che opera nel ternano, copre invece 220mila abitanti di 32 comuni. Diverse sono per ogni singolo gestore le ripartizioni di spesa, suddivise tra fasce di reddito ed anche componenti del nucleo familiare. Un confronto tra le diverse bollette è pressoché impossibile, non essendoci dati omogenei da confrontare, ma prendendo in considerazione un consumo medio per famiglia di circa 200metri cubi annui si stima una spesa che va da 234 a 381 euro per Umbra Acque, tra i 288 e i 417 per la Vus e tra 276 e 407 per Sii. Come si intuisce forbici talmente ampie da richiedere un discorso analitico più generale, per esempio sulla composizione della bolletta. Partiamo dalla quota fissa, cioè il canone che tutti paghiamo a prescindere dal consumo effettivo. Umbria Acque addebita 34,18 euro l’anno, la Vus 39,47, la Sii 33,57. Molto più articolato il discorso sul costo effettivo dell’acqua, stabilito a metro cubo come somma di tre voci: servizio acquedotto, servizio fognatura e depurazione. Umbra Acque ha la tariffa più bassa per i consumi di prima fascia (tra 0 e 70 mc): 0,18 euro, rispetto agli 0,50 della Vus e gli 0,34 della Sii Terni. Anche passando ai consumi annui più consistenti la tariffa migliore resta quella di Umbra Acque, che fa pagare 0,81 euro a metro cubo tra 70 e 150, 1 euro invece per la Sii (da 80 a 120 mc) e la Vus (da 81 a 160). In termini pratici ciò significa che su un consumo di 100 metri cubi di cono 19 euro di differenza ogni anno. In compenso Umbra Acque,applicando una tariffazione per così dire progressiva, fa pagare ben 2,16 euro a metro cubo per chi consuma oltre 240 metri cubi-anno. Anche per le altre due voci inserite in bolletta, relative a depurazione e fognatura, Umbra Acque utilizza scaglioni progressivi: 67 centesimi per consumi fino a 150 metri cubi l’anno, 1 euro tra 150 e 240 metri cubi, 1,24 oltre 240 mc l’anno. Quote fisse, invece, previste da Vus (71 centesimi per metro cubo) e Sii (77).

6. Tariffa nettezza urbana

La Tia, tariffa di igiene ambientale, è forse tra le più chiare da comprendere da parte degli utenti. Il conteggio dei consumi è infatti diviso in due parti, un afissa ed una variabile. Per le utenze domestiche la parte fissa fa riferimento ai metri quadrati dell’immobile quella variabile al numero dei componenti del nucleo familiare, a sua volta suddivisa per i giorni effettivamente occupati, come risulta dagli archivi tributari ed anagrafici del Comune di Perugia. In sostanza se una famiglia di 4 persone cambia la sua composizione anagrafica nel corso di un anno, pagherà di meno, ma il consiglio che arriva dalla Gesenu, che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è comunque di segnalare subito eventuali modifiche. Per le utenze non domestiche la tariffa è divisa tra una parte fissa che tiene conto della superficie dell’immobile e di una variabile che prende in esame la potenziale produzione di rifiuti connessa alla tipologia di attività esercitata. Questi parametri, facilmente verificabili dall’utente, sono poi moltiplicati per dei coefficienti fissi (vedi immagine). Sul totale si applica una addizionale provinciale del 5% destinata all’esercizio “delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente”.