STUDI E RICERCHE

11 settembre 2015

Manifatturiero: andamento nel II Trimestre 2015

di Unioncamere Umbria

 

L’indagine congiunturale relativa al comparto manifatturiero per il secondo trimestre 2015 si basa su un campione di 351 unità, realizzata tenendo conto di una stratificazione per settore, classe dimensionale e provincia

Produzione

L’andamento della produzione rispetto ai primi tre mesi del 2015 registra un +3,4% che arriva addirittura ad un +4,2% se confrontato con il II trimestre del 2014. Le informazioni di tipo qualitativo (aumento, stabilità e diminuzione) confermano quanto detto con un 41,7% degli imprenditori intervistati che segnalano un aumento (nel I 2015 il 46% segnalava una diminuzione, che nel trimestre in esame scende a 31,4) dei livelli di attività produttiva rispetto al trimestre passato. Indicazioni positive, anche se più sostenute, sono quelle relative al II trimestre dell’anno precedente, con giudizi di aumento del 37,8% comunque superiori al 32,7% dei giudizi che parlano di diminuzione. A livello settoriale la variazione congiunturale (rispetto al I trimestre 2015) non registra valori negativi, da segnalare con le industrie chimiche con un +8,5% con valore più alto e le industrie del legno con quello più basso dello 0,7%. Rispetto al II trimestre 2014 (dato tendenziale) invece fanno registrare un ‐0,9% le industrie del legno, unico dato negativo e confermano il buon andamento le industrie chimiche con +8,4% a seguire, con valori maggiori di quelli registrati a livello congiunturale, le industrie dei metalli (+7,3%) e le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (+6,6%). Un esame sotto il profilo dimensionale rileva che a livello tendenziale si registrano valori positivi per tutte e tre le classi (0‐9, 10‐49, oltre 50) mentre a livello congiunturale soffrono di più le micro imprese (fino a 9 addetti) anche se solo di un ‐0,4% (che è dello 0,6% se confrontato invece con il II trimestre 2014).

Fatturato

Il fatturato rispetto al I trimestre del 2015 registra un +2,2%, dato positivo ma comunque inferiore al dato tendenziale che è del +3,1%. Valori positivi dunque sia a livello congiunturale che tendenziale a differenza di quello che si era registrato nello scorso trimestre dove la contrazione rispetto al IV trimestre 2014 era stata del ‐3,2% (mentre era stata positiva del 2,8 quella tendenziale). A soffrire sia rispetto al I trimestre 2015, con ‐1,4%, che rispetto al II trimestre 2014, con ‐3,6%, sono le micro imprese, mentre valori positivi si registrano nelle altre due classi con un 7,6% delle imprese oltre i 50 dipendenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (e un 3,0% più contenuto rispetto al I trimestre 2015). Le indicazioni qualitative fornite dagli imprenditori intervistati evidenziano rispetto al trimestre precedente un 41,9 % segnalazioni di aumento contro il 32,7% di diminuzione, leggermente diversa la situazione rispetto al II trimestre del 2014 dove i valori relativi all’aumento e diminuzione si distanziano di poco più di un punto percentuale a favore però degli ultimi (36,6% diminuzione e 35,3% aumento).

Per quanto riguarda i settori indagati i dati relativi al fatturato confermano la difficile fase congiunturale per le industrie alimentari con un ‐4,6% (fase negativa già registrata nel trimestre precedente anche se con valori più contenuti ‐0,7%) insieme alle altre industrie che registrano un poco rilevante ‐0,1%; valori positivi invece, per tutti i restanti settori con le industrie meccaniche (10,4%) e le industrie chimiche (9,9%) che segnano quelli più alti. Valori, questi ultimi, confermati anche a livello tendenziale (meccaniche +15%, chimiche 11,5%) a cui si aggiunge anche un 10,1% per le industrie elettriche (sempre negative le industrie alimentari con ‐3,5% con un ‐0,8% anche delle imprese del legno). Distinguendo tra fatturato interno ed esterno, continua la fase di maggiore difficoltà del fatturato interno rispetto a quello estero, anche se a differenza di quanto registrato nel trimestre precedente i valori risultano essere tutti positivi eccezion fatta per le industrie alimentari con un ‐5,5%. E così rispetto al I trimestre 2015 il fatturato interno registra un modesto seppur positivo 0,7% e quello estero un 7,9%, mentre a livello tendenziale il fatturato interno segna un +2,2% mentre quello estero un 6,9%. Il fatturato estero conferma, anche se con valori più contenuti rispetto al trimestre precedente, la spinta propulsiva che aveva caratterizzato gli ultimi periodi, a parziale compensazione delle difficoltà dl mercato interno, e che si era persa, momentaneamente si può ora dire, a fine 2014.

 

Fig. 1.1. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturati, e ordinativi (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ II trimestre 2015 su trim. precedente

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

 

Ordinativi

Gli ordinativi, in complesso, invertono la tendenza del trimestre precedente e fanno registrare a livello congiunturale un incremento dell’ 1,9% e del 4% rispetto allo stesso periodo del 2014 (nel I trimestre 2015 il valore era stato del 2,8%). Valori positivi confermati anche dalle informazioni di tipo qualitativo con giudizi rispetto al trimestre precedente che segnano un 44,6% di aumento contro un 28,2 % di diminuzione. Sempre in positivo anche se in percentuali diverse le informazioni in confronto al II trimestre 2014 con un 37,5% di aumento e un 32,2% di diminuzione. Anche in questo caso i valori positivi si registrano grazie ai migliori risultati conseguiti dalle aziende di maggiori dimensioni che a livello congiunturale hanno un 1,8% e a livello tendenziale arrivano ad un 7,2% (ben più del +4,4% registrato nel trimestre scorso), e agli incrementi della classe intermedia (10‐49 addetti) che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno fa rilevare una crescita del 3,6% e rispetto al I trimestre 2015 un più alto 4,9%. Le micro imprese continuano a soffrire, anche se in maniera più contenuta (congiunturale ‐2,3% e tendenziale ‐1,8%) A livello settoriale, negativi i dati delle imprese alimentari, sia rispetto al I trimestre 2015 che al II trimestre 2014 positivi i restanti settori anche se con valori a livello tendenziale in alcuni casi più alti rispetto ai congiunturali (chimiche e meccaniche). Distinguendo tra ordinativi esteri e ordinativi interni, sono i primi a registrare le variazioni più consistenti con 4,9% rispetto al I trimestre 2015, e un 9,3% rispetto al II trimestre 2014. I valori non sono sempre positivi però, le industrie alimentari sono in negativo anche se solo con ‐0,5% sul trimestre precedente rispetto ad un ‐10,7 sul II trimestre 2014. A livello congiunturale eccetto le industrie meccaniche con ‐4,15% i valori risultano buoni con le industrie del legno a +23,97 seguite dalle industrie chimiche con + 11%. Ma è il confronto con il II trimestre 2014 a segnare i valori più alti con un +34,19% delle industrie del legno, un 26% industrie chimiche, seguite dalle industrie meccaniche con +12% (negativi i valori di industrie tessili, industrie elettriche e altre industrie, anche se con valori inferiori a quelli delle già citate industrie alimentari). Per quanto concerne gli ordinativi interni sono di 1,3% e 3,2% i valori positivi rispettivamente a livello congiunturale e tendenziale.

Fig. 1.2. – UMBRIA: andamento di produzione, fatturati e ordinativi (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ I trimestre 2015 su stesso trimestre dell'anno precedente

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

 

Occupazione

L’occupazione continua a registrare una contrazione, anche se più contenuta a livello congiunturale con un ‐0,1% rispetto al valore tendenziale con ‐1,5%. Diverse sono le dinamiche sia tra le classi dimensionali (le micro imprese che registrano un valore negativo del ‐1,5% mentre le medie e le grandi modesti +0,6% e + 0,6%) che tra i settori: qui il valore più negativo del ‐4,5% è registrato della industrie del legno e del mobile, che risulta il più colpito, mentre quello “più” positivo del 1,6% dalle industrie dei metalli. A livello tendenziale si evidenziano i valori negativi di altre industrie con ‐7,0% e delle industrie elettriche con ‐3,4% e quello più positivo delle industrie meccaniche con un +4,4%. A livello dimensionale si conferma la sofferenza delle micro, e delle medie (anche se più sostenuta), meglio, con 1,3%, le imprese oltre i 50 addetti.

Grado di utilizzo degli impianti

Dalle risposte degli intervistati il grado di utilizzo degli impianti arriva al 65%, valore più alto di quello registrato nel trimestre precedente, che era stato del 59,5%. Anche in questo caso le aziende medio grandi incidono maggiormente sulla media dell’utilizzo con un 74,2% delle medie e un 72,9% delle grandi, contro un minore 63,1% delle micro.

Fig. 1.3. – UMBRIA: II trimestre 2015 ‐ andamento totale settori per produzione, fatturato, fatturato estero, ordinativi, ordinativi mercato estero ‐ variazione congiunturali e tendenziali

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

 

Fig. 1.4. – UMBRIA ‐ andamento per settore di produzione, fatturati e ordinativi (variazione % II trimestre 2015 rispetto allo stesso trimestre del 2014)

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

 

Fig. 1.4. bis – UMBRIA ‐ andamento per settore di produzione, fatturati e ordinativi (variazione % II trimestre 2015 rispetto allo stesso trimestre del 2014)

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab

 

Settimane di produzione assicurata dal portafoglio ordini

Il numero delle settimane di produzione assicurata dal portafogli ordini alla fine del secondo trimestre 2015 si assestano a 7,4 (6,3 era il livello registrato nel trimestre scorso). Anche per questo indicatore, come abbiamo già visto per il grado di utilizzo si registra una forte difformità tra le diverse fasce dimensionali delle imprese che va da un 6,9 per le imprese fino a 9 addetti ed un valore massimo di 14,6 per quelle con 50 addetti e oltre, con le imprese da 10 a 49 addetti che segnano un 9,0.

 

Previsioni per il III trimestre 2015

Le previsioni degli imprenditori intervistati per il prossimo trimestre 2015 segnano in tutti gli ambiti aspettative di stabilità. Cauto ottimismo quindi, che vede le previsioni di aumento superare quelle di diminuzione (benché sempre in secondo piano a quelle di stabilità) solo nel caso degli ordinativi esteri (32,9% aumento, contro un 31,2% diminuzione). Degne di una menzione particolare sono le previsioni relative all’occupazione dove ad una previsione di stabilità del 77,9% si contrappongono un 16,1% di diminuzione e solo un 6,1% di aumento.

Fig. 1.5. – UMBRIA: previsioni di produzione, fatturato e ordinativi (distribuzione % delle risposte delle imprese) ‐ II trimestre 2015 per il trimestre successivo

Fonte: elaborazione Unioncamere Umbria su indagine Questlab