STUDI E RICERCHE

30 giugno 2013

I programmi occupazionali delle imprese per il II trimestre 2013

di Anna Cagnacci

La crisi economica, che ha colpito duramente l’Italia negli ultimi anni, non ha risparmiato la nostra provincia che ha presentato, nel 2012, un quadro economico caratterizzato da molte ombre e poche luci, specie sul fronte dell’occupazione. Per la prima volta da oltre un decennio, il numero delle imprese registrate in provincia è sceso, anche se va puntualizzato che la flessione è limitata (-0,1 rispetto all’anno precedente%) e che la provincia di Perugia evidenzia comunque una dinamica migliore rispetto al resto del Paese e delle regioni limitrofe (-0,3% è il valore nazionale e del Centro.) La situazione delle imprese ha trovato una corrispondenza nei dati sull’occupazione. Il dato sulle persone in cerca di occupazione nella nostra provincia è piuttosto preoccupante, soprattutto se si considera che non solo sono raddoppiate negli ultimi otto anni, ma che nel 2012 le persone in cerca di occupazione sono aumentate del 43,7% contro il 30,2% nazionale e il 27% del Centro.

 

Anno difficile, quindi, il 2012, sia per le imprese che per l’occupazione. E le criticità sembrano persistere anche nei primi mesi del 2013, con un rallentamento nella crescita delle imprese a livello provinciale (+0,1% nei primi cinque mesi del 2013 a fronte del +0,4% dell’analogo periodo del 2012). Sul fronte dell’occupazione i programmi occupazionali delle imprese per il I trimestre del 2013 si sono inseriti in un contesto di rallentamento dell’attività produttiva e quindi di eccedenza di manodopera, generando una previsione occupazionale pesantemente negativa (-1.230 posti di lavoro in meno). Nonostante il quadro a tinte fosche delineato dai dati finora presentati, qualche spiraglio di luce emerge dai risultati che si riferiscono al II trimestre 2013 dell’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere nazionale e dal Ministero del Lavoro su un campione di imprese che operano nel settore privato non agricolo. L’indagine ha l’obiettivo di registrare le intenzioni di procedere ad assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato o determinato, compresi gli stagionali, nel trimestre di riferimento. Dal I trimestre 2013 l’analisi dei programmi occupazionali delle imprese tiene conto anche dell’inserimento di lavoratori con modalità contrattuali diverse: lavoratori interinali (con contratto di somministrazione), i lavoratori i collaboratori a progetto i cosiddetti Co. Co. Pro. e i lavoratori che non rivestono la figura di dipendenti (collaboratori occasionali e incarichi a liberi professionisti con partita IVA). L’ampiezza del campione è tale da assicurare che i risultati siano rappresentativi anche a livello provinciale.

Dall’indagine Excelsior risulta positivo il saldo tra le entrate e le uscite di personale dipendente, esclusi gli interinali, previste per il II trimestre 2013. In valore assoluto la creazione nuovi posti di lavoro nella provincia di Perugia dovrebbe attestarsi a 140. Non sono molti, ma il risultato appare comunque confortante se si paragonano ai 1.230 posti persi nel I trimestre dell’anno. Sono circa 1.480 le entrate previste nel II trimestre 2013 in provincia di Perugia, esse rappresentano il 77% delle entrate complessive a livello regionale e lo 0,8% delle entrate nazionali. Il tasso d’entrata a livello provinciale si attesta al 12,1%, in linea con il dato regionale (12%), ma inferiore di cinque punti percentuali rispetto alla media nazionale (17%). Le uscite a livello provinciale sono circa 1.350, pari al 75% di quelle regionali e allo 0,9% nazionale. Il 43,8% delle uscite, pari a circa 630 lavoratori, avviene per scadenza di contratto, mentre il pensionamento rappresenta solo il 2,8% del totale. A livello nazionale è più elevata sia la percentuale dei contratti in scadenza, che arriva al 55,3%, sia i pensionamenti, pari al 4,2%. Bisogna comunque puntualizzare che il valore delle entrate del II trimestre è favorito dalla dinamica congiunturale della domanda di lavoro di personale stagionale, programmata prevalentemente in vista della stagione estiva. Analizzando in maniera più dettagliata le entrate di personale, infatti, emerge che i lavoratori stagionali in provincia sono 730 e rappresentano il 46% delle entrate. Lo scorso trimestre erano appena 400 e rappresentavano il 21% delle assunzioni.

 

La maggior parte delle entrate previste in provincia riguarda il settore dei servizi. Oltre tre assunzioni su quattro, infatti, sono effettuate da imprese che operano nel terziario. Il peso del settore dei servizi a livello nazionale in termini di assunzioni è ancora più significativo, attestandosi all’80%. Nonostante l’ultimo anno le persone in cerca di occupazione siano aumentate del 43,7% a livello provinciale, contro il 30,2% nazionale e il 27% del Centro, non sempre la domanda di lavoro delle imprese riesca a trovare una risposta adeguata, sia perché le imprese hanno bisogno di figure caratterizzate da una specifica esperienza o da determinate qualifiche che sul mercato non si trovano, sia perché alcuni lavori non sono considerati appetibili dai potenziali lavoratori. Gli imprenditori dichiarano di avere difficoltà a ricoprire oltre 150 posti di lavoro, pari a una percentuale del 10,3% delle assunzioni previste. La situazione è ancora più critica nel Centro Italia, in cui la percentuale sale al 13%, e a livello nazionale, con una percentuale del 12%, che genera complessivamente oltre 23.000 posti di lavoro che vengono ricoperti con estrema difficoltà.

 

Nella nostra provincia la probabilità di trovare lavoro per coloro che non hanno un’esperienza lavorativa è inferiore rispetto alle altre ripartizioni territoriali di riferimento. La richiesta di esperienza lavorativa, infatti, riguarda il 66% delle assunzioni previste a livello provinciale, ed è superiore sia alla media nazionale, pari al 58%, sia al dato del Centro, che si attesta al 55%. Anche per il personale immigrato è più complicato trovare lavoro nella nostra provincia. A Perugia la quota massima di assunzioni rivolta a personale immigrato si attesta al 13,9%, risultando inferiore al dato del Centro (15,6%) e dell’Italia (17,1%). Nonostante la nostra provincia sia mediamente più istruita rispetto alla media nazionale, le prospettive occupazionali dei nostri studenti più qualificati sono meno favorevoli. Infatti, secondo quanto emerge dai dati del 2012 relativi al massimo titolo di studio conseguito dai residenti, la percentuale di diplomati in provincia è pari al 39,2%, superiore di quasi cinque punti percentuali rispetto al 34,5% nazionale; analogamente la quota di laureati della provincia (12,9%) supera la media nazionale, che si ferma all’11,2%.

 

All’opposto, nella provincia di Perugia la percentuale delle assunzioni nel II trimestre 2013 relative a lavoratori con titoli di studio più elevati è inferiore alla media nazionale. I lavoratori in entrata in possesso di un titolo universitario sono il 4,1% a livello provinciale, meno della metà della quota prevista a livello nazionale (8,5%). Nel Centro Italia la percentuale sale addirittura al 9,9%. I diplomati rappresentano il 35,2% delle assunzioni previste in provincia, a fronte di un 43,2% nazionale. Soltanto le entrate che si riferiscono alle qualifiche professionali sono superiori alle altre ripartizioni territoriali. La percentuale provinciale si attesta al 19%, tre punti percentuali in più del valore nazionale e ben nove punti sopra il dato del Centro.

 

Analogo andamento si riscontra prendendo in esame la professionalità delle figure in entrata. Delle 1.480 assunzioni provinciali, soltanto il 6,8% riguarda le cosiddette “high skill”, mentre a livello nazionale le figure professionali più elevate sono quasi il doppio (12,8%). I valori più elevati di posti in entrata si segnalano per gli impiegati e gli addetti alla vendita e ai servizi, con il 59% delle assunzioni previste. Gli operai specializzati e i conduttori d’impianti sono il 21% delle assunzioni in provincia, mentre la media nazionale si ferma al 17% a favore di altre professioni. In linea con il dato nazionale risulta invece la quota delle professioni non qualificate. Nella provincia di Perugia le opportunità di lavoro prevista complessivamente nel II trimestre 2013 sono 2.020. Ai 1.480 contratti relativi a lavoratori dipendenti, stagionali e non stagionali, si affiancano, infatti, circa 190 contratti interinali, 250 contratti a progetto e 100 collaborazioni occasionali e incarichi a liberi professionisti con partita IVA.

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