STUDI E RICERCHE

Excelsior 2015 - Le previsioni occupazionali delle imprese perugine

di Anna Cagnacci

Nel 2015 le imprese perugine dell’industria e dei servizi, con almeno un dipendente, prevedono complessivamente di attivare 8.030 contratti di lavoro, con una crescita del 15% rispetto a quanto previsto nel 2014, in linea con l’andamento nazionale. A fronte di queste "entrate", le imprese prevedono quasi 8.400 "uscite", l’8% in meno rispetto all’anno precedente. Ciò significa che ci saranno quasi 96 entrate ogni 100 uscite, mentre lo scorso anno erano circa 76: il punto di pareggio fra entrate e uscite non è ancora stato raggiunto, ma sembra ormai a portata di mano. Nonostante la buona progressione delle entrate e la riduzione delle uscite, il saldo occupazionale resta negativo ma manifesta un drastico abbattimento, passando da -2.150 a -370, con un aumento netto della domanda di lavoro di 1.780 lavoratori.

 

Movimenti e saldi occupazionali

La riduzione occupazionale in provincia di Perugia è dovuta ai contratti di lavoro dipendente (sia "stabili" che a termine), il cui saldo negativo dovrebbe attestarsi a circa -440 unità. Viceversa i contratti atipici attivati dovrebbero complessivamente superare quelli in scadenza, determinando un saldo pari a +70 unità.

A livello settoriale, la ridotta perdita di "posti di lavoro" in provincia si concentra più nell'industria (-270 unità) che nei servizi (-100). Il trend negativo dell'industria è dovuto prevalentemente alle costruzioni; tra i servizi è prevista in aumento l'occupazione nel turismo-ristorazione e nel commercio, mentre restano negativi i servizi alle persone e i trasporti.

Nell'ultimo anno cresce la quota delle assunzioni stabili (dal 21 al 36%), mentre diminuisce sia la percentuale delle assunzioni a termine (-11 punti percentuali) sia quella dei contratti atipici (dal 22 al 18%).

 

Il lavoro dipendente

Complessivamente nella provincia di Perugia sono previste, nel 2015, 6.550 assunzioni di dipendenti e 6.990 uscite, con un saldo occupazionale di -440 unità.

Il tasso di entrata, vale a dire le assunzioni ogni 100 dipendenti nell’anno precedente, in provincia di Perugia dal 4,4% del 2014, si porta al 5,4% nel 2015, in crescita di un punto percentuale, in linea con il dato regionale, ma inferiore alla media nazionale (6,3%) e a quella del Centro (5,9%).

Il tasso di uscita nella provincia di Perugia si è attestato al 5,8%, in flessione rispetto al precedente 6,2% del 2014. Il tasso provinciale è inferiore a quello regionale (6%) del Centro (6,7%) e dell’Italia (7,1%.)

 

Tassi di entrata e uscita di lavoratori dipendenti

Il tasso di variazione occupazionale, data dalla differenza tra tasso di entrata e quello di uscita, è pari a -0,4% nella provincia di Perugia, valore in miglioramento rispetto al -1,8% fatto registrare nel 2014. La variazione occupazionale risulta migliore sia di quella fatta registrare in Umbria e in Italia (-0,7%) che di quella del Centro (-0,8%).

Le ''Industrie meccaniche'' e il ''Turismo e ristorazione'' sono i settori che a livello di variazione occupazionale mostrano le migliori performances, per quanto riguarda, rispettivamente, l'industria e i servizi.

Le 6.550 assunzioni di lavoratori dipendenti previste quest'anno dalle imprese della provincia di Perugia mostrano un significativo incremento (+20%) rispetto alle 5.480 del 2014. Tale valore è a sua volta superiore alle 4.610 assunzioni del 2013, anno in cui hanno toccato il valore più basso in assoluto. Tra il 2014 e il 2015 l'area perugina presenta una crescita superiore alla media nazionale (+18%) e ancora più marcata rispetto all'Umbria, dove il numero di assunzioni è in aumento del 14%.

 

Assunzioni previste

Tra il 2014 e il 2015 si evidenzia un aumento di 18 punti della quota di contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni, a seguito della nuova disciplina sui licenziamenti e dell'incentivo sulle assunzioni varati dal Governo. Il 22% delle assunzioni è a tempo determinato e a carattere stagionale, 16 punti in meno rispetto al 2014.  Infine le assunzioni part-time saranno il 30%, in diminuzione rispetto al 33% del 2014.