STUDI E RICERCHE

3 marzo 2016

Artigianato: la fine del tunnel è ancora lontana.

Presentati i dati Movimprese 2016 sul settore artigiano

di La Redazione

Nel 2016, per il sesto anno consecutivo,  si riduce il tessuto di imprese artigiane operanti in provincia di Perugia. 16.654 sono le imprese artigiane al 31 dicembre 2016.  Cinque anni fa – al 31 dicembre 2011 – erano 18.559. La perdita è di quasi 2.000 imprese, - 10,2% in cinque anni. In sette anni -  dal 2010,  vero inizio della grande crisi - al 2016,  in provincia di Perugia hanno chiuso 9.859 imprese artigiane, poco meno di 4 al giorno.

Tuttavia, l’Artigianato perugino ha dimostrato buona capacità di resistenza e nello stesso periodo (2010/2016) ha visto l’apertura di 7.745 imprese, oltre duemila in meno rispetto alle chiusure, ma pur sempre una voglia di fare impresa importante,  con più di 1.100 nuovi imprenditori artigiani entrati sul mercato ogni anno.

Nel 2016, il decremento del numero delle imprese non si è arrestato. L’anno si chiude con uno stock sceso a 16.654 unità, 321 in meno rispetto al 2015.

Giorgio Mencaroni, presidente Camera di Commercio di Perugia: “Numeri impressionanti,  riconducibili senza dubbio alla crisi,  ma non solo. L’Artigianato attraversa una fase di profonda, e se vogliamo anche positiva,  razionalizzazione, ma è condizionato dal peso di un progressivo invecchiamento degli imprenditori,  nonché da quello che appare il tramonto di certi mestieri, sempre meno attrattivi dal punto di vista imprenditoriale. A tutto questo vanno sommati gli effetti devastanti prodotti dalla caduta dei consumi delle famiglie (e la loro lentissima ripresa),  dalla pressione fiscale oltre il limite della sopportabilità,  da un accesso al credito, per certi versi praticamente azzerato e dal costante aumento dei costi di gestione”.

Restano in crisi i grandi settori produttivi artigiani. Le Costruzioni, il comparto con il maggior numero di imprese (6.298) arretra di un altro 2,9%: in sette anni le imprese artigiane delle Costruzioni sono passate da 7.690 a 6.298 unità.

Nel Manifatturiero il calo di imprese è più contenuto – 1,3% rispetto al 2015, con stock a 4.360 imprese.  

“L’Indagine Movimprese Artigiani 2016 – fa notare il Presidente Mencaroni - qualche indicazione positiva, comunque la offre. La spinta a recuperare terreno ha investito soprattutto alcuni settori dell’universo dei servizi: cresce (+ 0,6%) il Settore “Noleggio, Agenzie di viaggio, Servizi di supporto alle imprese” e si consolida quello delle “Altre attività di Servizio”,  in cui opera quasi il 14% del totale delle Imprese provinciali”.

“Altro dato interessante di Movimprese – Artigiani 2016,  va individuato nella crescita costante delle Società di Capitali, la forma giuridica delle imprese più solide e strutturate, evidentemente dovuta a processi di razionalizzazione dell’attività artigiana innescati anche questi dalla crisi. Nel 2016, sul totale delle Imprese Artigiane, quasi il 6% sono Società di Capitali. Una crescita costante e ininterrotta, che dal 2010 marcia a un ritmo medio del + 5,7% ogni anno”.

Per forma giuridica  restano comunque prevalenti le Ditte Individuali, 71,9%  e le Società di Persone,  21,7%.

Nel 2016 sono nate meno Imprese Artigiane rispetto al 2015 (-1,7%), ma molto meno (-3,6%) sono quelle che hanno cessato l’attività.

Il confronto tra le province italiane dice che soltanto 2 province hanno realizzato un tasso di crescita positivo: Milano + 0.43 e Bolzano + 0,19%. Perugia si colloca nella parte bassa della Graduatoria con un Tasso di crescita negativo di – 1,83%.