RACCONTAMI L'UMBRIA

Stroncone, il Medioevo nella sua bellezza più vera

Articolo partecipante per la sezione Turismo, Ambiente e Cultura - Raccontami l'Umbria 2016

di Andrea Ferraretto

TESTATA: La Stampa Tuttogreen

DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 Agosto 2015

 

Sono entrato in punta di piedi a Stroncone (www.prolocostroncone.it) , per  rispettare il suo silenzio e il suo candore. Arroccato su uno sperone si  presenta come un borgo intatto, dove il Medioevo si trasforma in  contemporaneità, con le mura e i vicoli. Ho respirato l’aria che le pietre di  queste case sanno dare, raccontando secoli di storia; ho ascoltato il suono dei  passi scorgendo le ombre che i passaggi nascondono, proteggendo il borgo  con le mura, lasciando ammirare la valle sottostante.

I vicoli, le scalette e i passaggi: perdersi in questo dedalo significa immergersi  nella memoria, calpestando il selciato che racconta di storie che si perdono  attorno all’anno Mille, a vicende di Guelfi e Ghibellini, ad assedi e saccheggi.  Oggi Scontrone è uno dei gioielli che rendono così bella e piacevole la  campagna dell’Umbria, capace di alternare paesaggi rurali, con uliveti e  vigneti, con rocche, monasteri e boschi, in un quadro che restituisce l’idea di un equilibrio che non è andato perduto. Percorsi che è piacevole seguire  anche senza una meta prefissata, seguendone il tracciato e scoprendo, di  passo in passo, la bellezza di un mondo che sa di antico.

I cammini, luoghi spirituali che contraddistinguono direttrici che collegano  luoghi conosciuti da sempre da pellegrini, diventano l’occasione per esplorare  i territori, riconoscendo tappe e percorsi che fanno viaggiare nella storia.  Uno di questi, il Sentiero Francescano, si svolge nel territorio di Stroncone, a  cavallo tra Lazio e Umbria, dove le leggende colorano le mappe con luoghi e  segni carichi di memoria tramandata da secoli.

Percorsi che permettono di scoprire abbazie, monasteri, conventi che  caratterizzarono questi luoghi come elementi fondamentali della spiritualità  religiosa, eremi legati al rapporto tra il paesaggio e la ricerca di una  profondità dell’anima e della fede. Antichi tratturi che attraversano boschi e  radure, ripercorrendo la storia millenaria di luoghi che videro San Francesco  e la nascita delle comunità legate ai pellegrinaggi, sviluppando arte, cultura e  religiosità.

Come non restare affascinati quando, percorrendo il percorso che, in circa  due ore di cammino da Stroncone sale verso I Prati, si scorgono, in una  radura, dei castagni secolari, imponenti e magnifici, che regalano la serenità  di ammirare la solennità della natura che si trasforma in monumento? È  proprio questo l’aspetto che affascina, con la fusione tra paesaggio e storia,  dove nulla è scontato e la bellezza è data dalla possibilità di immergersi con il  corpo e lo spirito in un luogo che accoglie e avvolge con la meraviglia della  semplicità. Sedersi accanto a questi alberi maestosi, nella loro dimensione  così inaspettata, può essere un’occasione per fermarsi e riflettere, accolti  dall’ombra gentile che questi patriarchi regalano.  Stroncone diventa così un luogo dove soggiornare per un viaggio nella storia  e nel paesaggio dell’Umbria, dove cogliere l’emozione del silenzio e del  camminare nei vicoletti, scorgendo tracce del passato e vivendo  un’esperienza che restituisce serenità.

Un piccolo albergo, ricavato nel centro storico, La Porta del Tempo, offre la  possibilità di vivere Stroncone in prima persona, con i suoni e i profumi del  borgo, respirando l’atmosfera di un palazzo cinquecentesco che, nel corso  della storia, divenne la caserma dei Carabinieri, dopo il 1860.

Sembra davvero di rivivere un film, con la vita scandita dalle stagioni e dal  lavoro nei campi, una lentezza che oggi appare lontana ma che ha costruito la  storia dell’Italia, arroccata sulle colline, tra campi coltivati, borghi e feste  legate ai raccolti e alle tradizioni tramandate negli anni. Profumi di pane  appena sfornato, marmellate e conserve per prepararsi ad affrontare  l’inverno, con la dispensa che contiene cibi semplici, come farina di castagne  e olio d’oliva.  Oggi Stroncone, come tanti altri piccoli borghi, è un patrimonio che  dobbiamo saper tutelare e apprezzare, ritrovando il gusto di vivere la storia  come traccia della cultura che è, in primo luogo, paesaggio ed equilibrio. Una  parte fondamentale della nostra memoria comune, legame inscindibile del  passaggio dal passato all’epoca attuale.  Note a margine: l’arrivo a Stroncone è una piazza dove sorge una fontana del  XVII secolo. Peccato non poterla ammirare e fotografare perché circondata  da auto in sosta (regolare). A poca distanza un grande parcheggio, un po’  vuoto e sconsolato, testimonia quanto basterebbe poco per tutelare il patrimonio storico.