LO SCAFFALE

A cura di Antonio Carlo Ponti

31 dicembre 2013

Si Andersen fusse perugino

Perugia, Morlacchi Editore, 2013,pp. 130, ill. bn, con CD, euro 12

Con i divertenti disegni di Cristiano Schiavolini e la puntuale e puntuta prefazione del massimo odierno esperto (e poeta in proprio) del vernacolo perugino e dintorni, Walter Pilini, Giovanni Paoletti, non a caso figlio di Rina Gatti, la scrittrice naἲve autrice dell’acclamato Stanze vuote (ora riproposto per le edizioni Aguaplano), che ha già pubblicato poesie in dialetto, poliglotta, affronta in questo arguto libriccino un’impresa davvero audace e ardua, cioè volgere nel dialetto che conosce, specie quello natio di Ponte San Giovanni, il celeberrimo novellista danese Hans Christian Andersen (1805-1875). Manca La Sirenetta, ma fra gli altri racconti conosciuti in tutto il mondo sono presenti Il soldatino di stagno, Il brutto anatroccolo, La Principessa sul pisello, La piccola fiammiferaia, Quel che il babbo fa è sempre ben fatto, Il vestito nuovo dell’Imperatore, quest’ultimo capolavoro nel quale si mostra il candore del bambino che esclama “ma il Re è nudo!” e la sudditanza a schiena bassa di troppi servi per scelta opportunistica. L’impresa sull’Andersen perugino sembra riuscita, in ciò suffragata dalla tenuta testuale, volta in racconto audio dalla voce narrante immessa in due CD molto ascoltabili allegati al volume. La voce non poteva essere che quella di Mariella Chiarini, valorosa autrice-attrice.

Autore del libro Giovanni Paoletti