RACCONTAMI L'UMBRIA

Sempre più stranieri scelgono l'Umbria per dirsi di sì

Articolo partecipante a Raccontami Umbria 2017 - Sezione Turismo, Ambiente e Cultura

di Anna Lia Sabelli Fioretti

Giovanna e Boris, oggi sposi. Assisi 25 ottobre 1930. Potrebbe essere proprio il matrimonio regale di Giovanna di Savoia convolata a nozze con re Boris III di Bulgaria il prodromo di quel "turismo matrimoniale" che tante soddisfazioni sta dando alla nostra regione da quando è diventato di moda sposarsi fuori dalla propria città e dalla propria nazione. E se Venezia si vanta dello scambio di anelli tra George Clooney e Amal Alamuddin, il castello degli Odescalchi di Bracciano sbandiera quello di Tom Cruise e Katie Holmes, l'Umbria può dire di aver iniziato il suo percorso al profumo dei fiori d'arancio con una cerimonia regale celebrata dal padre Custode Antonio Maria Risso nella Basilica Superiore del Sacro Convento.

Oggi, come dimostrano i dati dell'Osservatorio del Wedding Internationals resi noti a Ravello, l'Italia è diventata la metà europea preferita dei destinations wedding e la seconda a livello mondiale superata solo dai tropici e Hawaii ma prima di Francia, Grecia e India. Con un giro di affari vertiginoso che nel 2014 andava oltre i 350 milioni di euro (intorno ai 6200 matrimoni) e nel 2015 ha superato i 400 milioni. Il 90% delle coppie è poi rimasta nel Bel Paese anche per il viaggio di nozze. Prima dell'Umbria, in Italia, vengono con una percentuale molto alta la Toscana (43%) e la Costiera Amalfitana (38%) ma la nostra pur essendo una regione piccola è particolarmente tranquilla e possiede dei siti antichi e fascinosi molto adatti a contenere tutta la cerimonia, dalla chiesa alla ricevimento fino all'ospitalità, quindi si è attestata al terzo posto con il suo 8% prima di Venezia e dei Laghi.

Ci si chiede cosa spinge una coppia ad oltre frontiera, spesso di terre lontane, a scegliere la nostra nazione. “Il fascino dell'Italia, terra dell'amore” spiega Fatima Palomares di “Umbria wedding and events”, di Marsciano che ha lasciato la Spagna proprio per seguire il suo uomo. “E’ un Paese che riesce ancora a far sognare perché qui c'è ancora passione, l'arte del buon vivere, la bellezza del territorio. In Umbria le locations più quotate sono le dimore storiche, i castelli, le Country House. E’ ancora nella memoria degli abitanti di Solfagnano la sontuosità ma anche il faraonico apparato delle nozze indiane al castello tra Pia Gadhari con Francesco Ranieri […]

Le città umbre più richieste delle coppie straniere sono in primis Assisi seguita dai territori di Perugia, Orvieto e Todi. Tra le location vanno forte tutte quelle che hanno un panorama mozzafiato oppure una storia antica alle spalle ed una privacy rigorosa. Il problema più grosso per le agenzie sono le richieste speciali, a seconda delle usanze della religione della nazione d'origine. “Grande difficoltà l'ho avuta con dei Filippini“ - racconta Fatima - “perché hanno abitudini diverse dalle nostre. Impegnativa con loro è la scelta del colore e dell'allestimento ma anche del giorno in quanto seguendo le tendenze Feng Shui si doveva scegliere una giornata a seconda della posizione del sole e di una cura particolare perché il matrimonio potesse avere fortuna. Ho dovuto fare una pianificazione last minute e non è stato facile trovare una location libera. La sposa ha voluto due truccatrici, una per sé e una per i parenti.. E dei fiori esotici da ordinare in Olanda e in Peru. Per quanto riguarda il cibo hanno chiesto tantissimo tartufo mentre, altra storia, una coppia canadese ha voluto un banchetto interamente vegano e un matrimonio in stile gotico ad Assisi. Non hanno neanche voluto la torta nuziale ma piccole cup cake ovviamente vegani. Le cose a cui pensare si raddoppiano quando si organizzano matrimoni per gli stranieri. Noi wedding planner non abbiamo orari, lavoriamo nei week end, facciamo lunghe telefonate via skype. Ciò nonostante credo che facciamo uno dei migliori e più appaganti lavori del mondo.