RACCONTAMI L'UMBRIA

Humile et preziosa

Articolo partecipante Raccontami l'Umbria 2011- sezione stampa

di Piscopo Mariella

TESTATA: Dove

DATA DI PUBBLICAZIONE: Marzo 2011

Città antiche nascoste sotto città note, piazze comunali che coprono fori romani, memorie etrusche che affiorano dall’oblio. Succede tutto questo in Umbria. Anche di cenare con vista su affreschi del XVI secolo, di farsi massaggiare fra colonne romane, di dormire fra mura del Duecento. L’Umbria non è solo la grande pace di san Francesco o la sublime pittura di Giotto. È uno stile di vita che convive con la storia, con i capolavori. Anche nei riti quotidiani. Da Assisi a Perugia, Dove propone un viaggio alla scoperta di domus romane e tombe etrusche, musei sotterranei e spa in un anfiteatro del I-II secolo a.C. Luoghi noti, altri appena scoperti o riscoperti. Come gli scavi sotto la Cattedrale di San Lorenzo a Perugia, aperti al pubblico dal 29 gennaio scorso. Un itinerario per vivere, appunto, la storia da protagonisti. Dopo il disastroso terremoto del ’97, Assisi si è rifatta il look e appare in tutto il suo splendore.  Molti edifici sono stati restaurati e trasformati in contenitori culturali, come Palazzo Vallemani, sede della Pinacoteca Comunale e di una sala multimediale con un video su Assisi, o Palazzo Monte Frumentario, che dal 9 al 26 aprile accoglie Libera l’arte, un  concorso biennale di pittura con relativa mostra (www.manini.it/liberalarte). Mentre a Palazzo Bonacquisti rimane aperta fino al 15 maggio Acqua, una delle tre grandi mostre provenienti dall’American Museum of Natural History di New York, sul tema Il pianeta che cambia. L’operazione, con la consulenza di Piero Angela, vede coinvolte anche Perugia con la rassegna sul Clima fino al 5 giugno e Gubbio con Dinosauri, fino al 25 aprile (www.ilpianetachecambia.it). Assisi non offre più solo ospitalità da pellegrino, ma resort  raffinati, dove la storia diventa un valore aggiunto, l’occasione per vivere la contemporaneità tra i tesori del passato. Il nuovissimo Nun Assisi Relais & Spa Museum è un luogo della memoria, isola di benessere con una spa di 1330 metri quadri, tra cisterne e colonne romane. Le 18 suite nelle celle del monastero benedettino di Santa Caterina, fondato  nel 1275, hanno arredi contemporanei tra affreschi e dettagli d’epoca, e offrono una vista suggestiva sulla Rocca Maggiore e Minore.

Domina il bianco, anche nella hall e  nel ristorante con volte a crociera a vetrate sul giardino di erbe  aromatiche. Qui il giovane chef Mirko  Nocchetti rivisita la tradizione culinaria locale, proponendo piatti belli da vedere e buoni da mangiare, come i tortelli di gallina con crema di zucca gialla e tartufo  o il maialino da latte con purè di mele cotte e insalatina di finocchi e arance. Ma è la Spa Museum il fulcro del Nun: il percorso benessere si snoda tra pilastri di calcare romani che si specchiano nella piscina principale; scale che conducono al podio di un tempio dedicato al culto delle acque; antiche  vasche in pietra calcarea e cisterne romane, che oggi sono riservate al rito dell’hammam, con savonnage e massaggio antistress o shirodhara. Dal Nun si parte alla scoperta della città d’arte. In pochi minuti si raggiunge la Rocca Maggiore, arricchita di recente di un  Parco medievale  e di una mostra fotografica sul Calendimaggio: la festa degli assisani che si celebra il primo giovedì, venerdì e sabato di maggio e rievoca la sfida fra le due antiche  fazioni medievali di Parte de Sopra e Parte de Sotto. Ai piedi della Rocca si può affittare Da Regina, una casa ottocentesca arredata in stile francescano, con camino e terrazza panoramica affacciata sulla campagna: le abitazioni nel cuore di Assisi sono una valida alternativa agli alberghi. Come i quattro appartamenti Il Turrione (50 mq) con giardino accanto alla Cattedrale di San Rufino: gli arredi sono moderni, senza grandi pretese, ma la posizione è strategica. Dopo aver ammirato il paesaggio, si scende verso la piazza del Comune, senza fretta: tra palazzi e vicoli, ogni scorcio è unico. Arrivati alla Cattedrale di San Rufino, una tappa da non perdere è Ennio e Piero Riccardi Antichità, per la profusione di specchi, Madonne lignee, dipinti, bronzi e mobili di alta epoca. Gli appassionati possono programmarsi il viaggio dal 22 aprile al 1 maggio in occasione di Assisi Antiquariato (www.assisiantiquariato.it) al Centro Umbriafiere di Bastia Umbria.

C’è anche  un’Assisi underground: dal Museo Diocesano e Cripta di San Rufino (www.assisimuseodiocesano.com) si scende nelle sale ipogee per ammirare le tele di Puccio Capanna (XIV secolo), Jacopo della Quercia (1371-1438), Niccolò Alunno (1430-1502). L’itinerario prosegue alla Domus Romana o Casa di Properzio, scoperta sotto la Chiesa di Santa Maria Maggiore: qui, accompagnati da una guida di Sistema Museo, si può ammirare il pavimento originario in mosaico e, nel portico coperto, le belle decorazioni pittoriche, come la nicchia (viridarium) dipinta con delicati tralci verdi e piccoli fiorellini rossi, sui quali poggiano vari uccellini (metà del I sec. d.c.). A Pasqua sarà già visitabile anche la domus di Palazzo Giampè, con magnifici mosaici e la stanza degli sposi; mentre si dovrà attendere l’autunno per vedere la domus di Palazzo del Cardinale, sede del ristorante La Locanda del Cardinale. Al momento è possibile pranzare nelle sontuose stanze affrescate al piano nobile, mentre le sale di epoca romana a  pianoterra saranno riaperte alla fine dei restauri. Lo chef Enea Barbanera prepara piatti innovativi, come i tortelli di patate viola, burro salato, toma piemontese e il celebre tartufo di Norcia. Con una passeggiata si raggiungono la Chiesa di Santa Chiara e la Residenza d’Epoca San Crispino, un palazzo trecentesco con sette suite e mobili di pregio, e una posizione felice per godersi la magnifica vista sulla valle. Anche l’Hotel Giotto, albergo storico che ha ristrutturato da poco le 83 camere e aprirà a Pasqua un grande centro benessere, regala panorami suggestivi. Ampie terrazze e un buon ristorante à la carte, L’Estasi, che a pranzo propone menù francescani. In piazza del  Comune è un’istituzione la Trattoria Pallotta , sinonimo di antica cucina del territorio e una vasta, fornitissima  cantina: strangozzi alla Pallotta , cappellacci al Pecorino di fossa e miele, agnello scottadito; invece l’Osteria Piazzetta dell’Erba, pochi tavoli e pareti colorate, rivisita le ricette di una volta: ed ecco lo sformato di broccoli con fonduta al parmigiano e mortadella croccante. Sotto la piazza del Comune, dominata dal Tempio di Minerva, si può visitare il Foro Romano, l’antica agorà imperiale, un tempo a cielo aperto. A circa due metri sottoterra, percorrendo un lungo corridoio, si distinguono le costruzioni più importanti: il tribunale, il tempietto dei Dioscuri, il tempio dedicato a Castore e Pollucce, la cisterna e le tabernae. Proseguendo lungo Via San Francesco, s’ incontra il cinquecentesco palazzo Bartocci Fontana, abitato dai discendenti, che ospita l’Hotel il Palazzo, suite con affreschi settecenteschi e camere panoramiche. Poco più in giù al Ristorante San Francesco,  si cena con vista sulla Basilica, a base di ricette locali, come gli umbricelli al tartufo nero e il porcellino al finocchio selvatico.

Di fronte alla Basilica, si affitta Casa Margherita,  una dimora duecentesca su tre livelli con letti in ferro battuto, mobili in castagno, lampadari in terracotta, perfetta per un gruppo di amici: ospita fino a dieci persone. Ed è proprio la Basilica di San Francesco, con le due chiese sovrapposte, inferiore e superiore, la visita imprescindibile, prima di lasciare Assisi.  All’interno la più alta testimonianza dell’arte pittorica del Due-Trecento: opere di Giotto, Cimabue, Simone Martini e Pietro Lorenzetti. Un progetto del Fai, con il contributo dell’Oasi Zegna, punta a recuperare il Bosco di San Francesco: costituito da alberi cedui, è percorso da un sentiero che si snoda per due chilometri e mezzo dalla Basilica Superiore di Assisi fino a un complesso architettonico del ‘200, il monastero di Santa Croce. Il progetto prevede la creazione di un grande itinerario a piedi, tra natura, spiritualità, arte. Per trascorrere un weekend da queste parti all’insegna del gusto,  altre due le tappe da segnare sul taccuino. A pochi chilometri, Valle di Assisi Hotel & Resort, in un’azienda  che produce olio e vino di qualità, è un’oasi di relax con casolari nel verde, un albergo raffinato e il ristorante Recanto, che propone cucina della tradizione. A Montefalco, Antonelli San Marco, in una tenuta di 170 ettari, è una cantina all’avanguardia, dove acquistare un ottimo Sagrantino di Montefalco. Offre ospitalità nel Casale Satriano e organizza corsi di cucina e fotografia nella cantina. Dalle domus romane alle tombe etrusche: poco fuori Perugia, in località Ponte San Giovanni, si scopre l’Ipogeo del Volumni, uno degli esempi più significativi dell’architettura funeraria etrusca di età ellenistica. L’imponente sepolcro del tardo III secolo a.C. accoglieva i membri della ricca casata dei Velimna. Si visitano l’area archeologica e l’Antiquarium, che ospita materiali della necropoli, tra cui un bellissimo cofanetto in osso e bronzo con oggetti per la toletta femminile, un beauty case del I secolo a.C.

Un’altra importante tomba, quella dei Cai Cutu, è stata ricostruita nel Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria  nell’ex convento di San  Domenico. Il nuovo allestimento consente di avere una visione più chiara della preistoria dell’Italia  Centrale e della storia antica etrusco-romana di Perugia e dell’Umbria. Da aprile a settembre ci sarà una mostra temporanea sulle tombe orvietane arcaiche del VI secolo con pezzi di notevole interesse, esposti per la prima volta. Ma la vera novità, a Perugia, sono gli scavi al di sotto della Cattedrale di San Lorenzo in piazza IV Novembre, inaugurati a fine gennaio. Si accede dal Museo Capitolare e subito si ha la sensazione di un’incredibile scoperta, descritta in modo dettagliato nel libro Sotto la Cattedrale dell’ingegner Luciano Vagni, progettista e direttore dei lavori. Qui si trova  una straordinaria stratificazione della Perugia etrusca, romana e bizantino-romanica. Sotto l’attuale chiostro superiore della Cattedrale c’era un grandioso santuario etrusco, che con il suo tempio si estendeva fin sotto l’abside ed era circondato nei lati nord e ovest da mura ciclopiche (di cui resta quasi integra quella del lato nord). A valle del santuario, una strada etrusca della larghezza di 3,90 metri è l’elemento di maggior rilievo di tutto il complesso, perché consente di comprendere l’urbanistica etrusca. Tra la strada e il santuario, sono stati ritrovati i resti di un’abitazione con ampio impluvium in pietra calcarea. Successivamente, sul santuario è stata costruita la parte nord del foro romano e il tempio etrusco è stato trasformato in basilica. Ritornati in superficie si passeggia nel cuore della città, tra vie strette e tortuose  e case addossate e unite da archi. Di fronte alla Fontana Maggiore, il Miniresort  Fontana Maggiore è un posto incantevole per soggiornare: tre miniappartamenti colorati (Oro, Argento, Perla) in un palazzo del XIII secolo con arredi originali, pezzi di antiquariato, mobili di design e vista spettacolare sul centro medievale. Poco distante, il Ristorante Walter Passeri invita alla riscoperta di piatti storici umbri, come il bottaccio, ricetta del Seicento con pane raffermo, salsiccia sbriciolata, verdura e Pecorino piccante. Mentre un ambiente più giovane e informale è il Civico 25 Winebar, dove assaggiare un’ottima lasagnetta al radicchio, taleggio e salsiccia accompagnata da un buon vino a scelta tra i 600 in carta. Sempre in centro, l’Hotel Fortuna è un palazzo del Trecento con 52 camere che hanno il sapore d’altri tempi, alcune con affreschi settecenteschi. D’antan è anche La Guardiola del Tempio, casa in affitto vicino al Tempio di  San Michele Arcangelo (IV-V secolo): il loft è in un immobile antichissimo, ex convento di clausura, con volta originale medievale, pavimento in cotto toscano fatto a mano. Vicino alla Porta di Sant’Angelo si raggiunge a piedi Il Tempio. Sapori e Colori della Terra, una graziosa gastronomia con saletta degustazione, dove assaggiare, e acquistare, squisiti salumi, formaggi e tante altre eccellenze del territorio e non solo. Bisogna invece prendere l’auto per raggiungere Colle Umberto I, alle porte Perugia, e scoprire il laboratorio e piccolo showroom Rocco Ragni Cashmere. In un borgo secentesco, con tanto di chiostro domenicano, pozzo , neviera  e passaggio segreto, nascono gli originali capi e accessori in cashmere del giovane stilista. Anche nel far shopping in Umbria ci si imbatte nella storia e si resta affascinati.