RACCONTAMI L'UMBRIA

Der gute Mensch von Solomeo - La buon'anima di Solomeo

Articolo partecipante per la sezione Mestieri, Imprese e Prodotti - Raccontami l'Umbria 2016

di Martin Swoboda

TESTATA: Wiener

DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 Luglio 2015

 

Philantropos – La buon'anima di Solomeo

Se  ci si reca nella pittoresca piazza principale di Solomeo, un villaggio nei pressi di Perugia, dopo un colloquio con Brunello Cucinelli (62), ci si convince che il mondo è proprio meraviglioso! Non solo perché qui sembra essere tutto veramente in ordine – il luogo è accuratamente restaurato, dalla scuola di sartoria lungo il colonnato si sente ogni tanto il rumore del vapore di un ferro da stiro, nella scuola di musica quasi di fronte si sta scaldando un suonatore di tuba. Lo sguardo si dirige verso la pianura, dove un trattore compie le sue giravolte, e verso il campo di calcio dei  dilettanti  dell‘ASD Solomeo, dove stanno costruendo le nuove tribune.

Non sono comunque il paesaggio bucolico e l’ambiente quasi perfetto a trasmettere tanta fiducia (o non sono solo questi elementi), ma anche l’ottimismo esuberante e contagioso di Brunello Cucinelli: ”Il mondo non è mai stato buono come oggi!”, postula con grande fervore, e ogni obiezione viene immediatamente respinta. In tutto ciò le sue vaste conoscenze e naturalmente il lavoro di tutta la sua vita con i grandi filosofi, lo avvantaggiano.

Se ci si sofferma nel sito web dell’azienda Cucinelli, si viene risucchiati in un mondo armonioso di eleganza italiana, dove autorevoli belle donne e uomini spigolosi  rappresentano un raffinatissimo  modello di lifestyle italiano, in un idillio di bianco e nero. E nel capitolo filosofia si rende omaggio non solo agli ideali sociali ma anche al “capitalismo buono“.

Signor Cucinelli, Lei è di destra o no?   Né sì né no!  Nella “Politeia-Res Publica“ Platone fa dire a Socrate queste parole: “Voglio vivere rispettando le leggi che mi dà il mio governo!” Alcune di queste possono piacermi di più, altre di meno, vorrei soltanto essere governato da persone illuminate, con un’istruzione umanistica; non è rilevante se in Parlamento siedono a destra o a sinistra. Bisogna vivere sempre il presente, e agire in maniera adeguata ai nostri tempi. É ovvio che neanche il capitalismo può avere un atteggiamento di chiusura. Quando parlo di un capitalismo nuovo e buono intendo questo.

Per Cucinelli è facile parlare: ogni cosa qui a Solomeo sembra consolidare la sua ideologia. Tutti lo chiamano con il suo nome, Brunello; dal suo ufficio nella torre dell’antica casa padronale che sta nel centro del paesino sulla collina si vedono gli edifici restaurati artigianalmente a regola d’arte, nel più bello dei quali ha aperto una scuola di sartoria.

Ma come dovrebbe funzionare questo nuovo capitalismo? Oggi viviamo  in un mondo nuovo, completamente cambiato. Per la prima volta nella storia tutti possono sapere tutto di tutti. Mio padre, un agricoltore non istruito che voleva migliorare le sue condizioni di vita, cedette la sua masseria e cercò lavoro in un’azienda che produceva prefabbricati in calcestruzzo. Si diceva che il proprietario della fabbrica avesse una villa da qualche parte, ma nessuno sapeva niente di preciso. Oggi, al contrario, dovrebbe soltanto scaricare Google Earth e vedrebbe in quale piscina della Costa Azzurra il suo capo sta facendo il bagno mentre lui sgobba. Insomma, bisogna essere semplicemente sinceri per rappresentare ideali umanistici in maniera credibile. Non ha importanza ciò che faccio, come sto, io non mi posso nascondere, tutti hanno accesso alle informazioni. Il mio credo è che oggi, forse più che mai, il tema più importante dell‘Homo Sapiens è agire con umanità e da umanista.

Nella classe per maestri artigiani, situata sopra la Loggia nella centrale Piazza Carlo Alberto della Chiesa, sei studenti misurano, cuciono e stirano, concentrati sui loro preziosi pezzi in lavorazione. Anche il maestro è concentrato sul suo lavoro, interviene veloce e tranquillo con i suoi consigli soltanto se uno dei suoi protetti ha bisogno di aiuto. Seicento ragazzi hanno fatto domanda d’ammissione, la felice percentuale degli ammessi si rallegra non solo per i 1.200 Euro netti mensili ma soprattutto per l'eccellente formazione: “In questo modo, quando abbiamo concluso il percorso formativo, avremo una vera chance“ mi spiega un’alunna durante la sua pausa-sigaretta.

Dunque, informazione e conoscenza come principio di un nuovo sistema umano. Ma l’accesso a questo non è distribuito in maniera molto diseguale? Fino a vent’anni fa era così, oggi non lo è più. Un’intervista come quella che stiamo facendo qui ora sarebbe stata pubblicata nel giornale per due o tre giorni e poi niente più. Oggi è tutto nel cellulare, nello smartphone, per sempre. Ciascuno può, se vuole, rileggersi le mie parole e verificare la loro serietà, se io vivo in maniera coerente con ciò che dico. Se nel tuo tempo non sei disposto ad adeguarti ai cambiamenti, cambierai in peggio, sostiene Voltaire. Lo accetto volentieri. Con questa nuova possibilità di apertura mentale avanza anche un rinascimento della morale. Abbiamo alle nostre spalle trent’anni di crisi non dell’economia ma della morale, dell‘etica, della società. I tre grandi ideali, buona politica, famiglia e religione, hanno riacquistato il loro valore, lo stesso Papa parla dell'umanità come custode, protettrice del Creato, e della responsabilità di combattere la povertà e le condizioni di vita di chi lavora duramente.

Dalla finestra sulla parete, dove sono appesi i quadri dei pensatori apprezzati da Cucinelli, si vede in basso il cantiere del nuovo stadio che sta facendo costruire per il club sportivo locale. Sebbene non siano ancora completate, le tribune sembrano quelle dei tempi antichi, con il tetto sostenuto da travi in legno massiccio. Proprio come quello del teatro Cucinelli dall’altra parte del paese, costruito secondo la vecchia tradizione, con i busti di alabastro di importanti filosofi che fanno la guardia all’auditorium. Di fronte alla finestra alle spalle di Cucinelli l’orologio del campanile della chiesa indica l‘ora.

Non è proprio anche la chiesa ad avere una sua corresponsabilità nelle relazioni? Mah, la chiesa non mi interessa affatto, né quella cattolica, né l’ebraismo, né l’islam o l’ateismo. Mi interessa la spiritualità. Quando sono stato in Cina per la prima volta ho visto delle persone che vivevano come le bestie. Ed effettivamente nessuno si è mai interessato all’Asia. Ciò che contava era il cosiddetto mondo sviluppato, l’Europa, l’America del nord, il Giappone. Negli anni settanta a scuola ho imparato che nel 2000 la terra sarebbe stata abitata da miliardi di persone. Oggi sono già oltre sette miliardi, ma sono convinto che presto vivremo tutti bene.

Per i dipendenti di Cucinelli sembra essere così. Proprio ora giù  nella nuova fabbrica è iniziata la pausa di mezzogiorno e ci si sposta serenamente verso la mensa che sembra un ristorante raffinato non solo da un punto di vista architettonico,  ma anche per la qualità dei primi, delle insalate, dei secondi e dei dolci, apprezzati anche dai più viziati gourmet.

Signor Cucinelli, cosa mi dice dei violenti contrasti di cui sentiamo parlare ogni giorno? Non voglio asserire che stiamo vivendo in un mondo perfetto, ma la tendenza è senz’altro positiva. Come dimostra Steven Pinker nel suo libro “The better Angels of our Nature“, il ricorso alla violenza nella storia dell’umanità è diminuito massicciamente, il numero degli omicidi è un millesimo rispetto a prima. Mio nonno ha attraversato la grande guerra, mio padre la dittatura, la fame, poi ancora una guerra. I miei fratelli ed io siamo stati i primi della nostra famiglia a non aver dovuto subire tutto questo e per i miei figli sono particolarmente fiducioso. Naturalmente in un mondo abitato da sette miliardi di persone non possiamo immaginarci di vivere senza alcun problema. Tuttavia la situazione attuale è decisamente migliore di quella di cinquanta o cento anni fa, o ancora prima, quando alcune persone erano proprietà di altre. Oggi questo in pratica è impensabile ovunque. Sono sempre stato affascinato dal “Principe”  di Machiavelli, dal principato di un illuminato. Ma ai suoi tempi le persone appartenevano ai loro signori, e questo non mi piace affatto. Perché la dignità  per le persone è ancora più importante del pane! Personalmente sopporto meglio un po’ di fame e di sete piuttosto che rinunciare alla mia dignità. Lo stesso Aristotele ha definito l’etica come il sistema superiore della filosofia .

E‘ bello per la gente di Solomeo avere un datore di lavoro che alle parole fa seguire anche i fatti. Per esempio qui sono espressamente vietati gli straordinari, alle cinque e mezzo tutti devono tornare a casa, in famiglia, o al campo di calcio. Un’idea simpatica, spiegata anche filosoficamente con chiarezza in tutti i prospetti imprenditoriali, con una logica conclusione.

Lei scrive che ci sono dei momenti in cui i filosofi devono assumere il potere. Quando arriverà questo momento? Marco Aurelio, che governò nel secondo secolo, dovette combattere contro i Germani, contro la peste e le difficoltà economiche. Governò da imperatore, pensò da filosofo e fu il migliore imperatore per la gente e per l‘umanità. Oppure Federico di Svevia, che dopo la sua incoronazione a imperatore si recò dal sultano per ottenerne l’amicizia, perché aveva la visione di un mondo più grande e aperto. Non ha nessuna importanza la provenienza, il colore o la nazionalità, siamo tutti esseri umani uguali e possiamo imparare gli uni dagli altri insieme, però a questo scopo bisogna anche poter ascoltare coloro la cui opinione o visione del mondo non si condivide. Lo scorso Natale ho regalato ai miei amici più cari un testo di Plutarco, “Il saper ascoltare” dal quale si può imparare ancora molto. O, come ha detto il premio Nobel siciliano Salvatore Quasimodo: “Se abbiamo due orecchie e una sola bocca dovremmo usarle proporzionalmente!“

Si, ne vale la pena, penso. Quando nella dolce luce del pomeriggio entro nella piazza di fronte alla chiesa, per me ne è già valsa la pena. E l'anziano signore che guarda la campagna affacciandosi dal parapetto è anche lui soddisfatto. “Un bravo ragazzo, Brunello, ci porta il lavoro e i miei nipoti non si devono trasferire in città. Ma ora dovrei andare, sicuramente mi stanno già aspettando per mangiare!”