VISIONI D'IMPRESA

31 marzo 2011

Quattro campioni green

di Giuseppe Castelli

Se la stella polare della nuova politica economica della giunta regionale guidata dalla presidente Marini è la green economy (tutti i documenti programmatici varati in questi mesi, a cominciare dal Dap – Documento di programmazione annuale – vanno in modo deciso in questa direzione e affermano che gli incentivi regionali saranno modificati per dare concretezza a tale scelta), non si può certo dire che si inizi da zero. Parco energie rinnovabili (Per), Sirci, Fasola Bologna, Benedetti sono tra i principali “nomi chiave” su cui far leva per dare concretezza alla “green economy” in salsa umbra. Una sorta di “cavalieri” del nuovo sviluppo economico della regione. Un balzo in avanti, una nuova fase in quella scelta della qualità che da tempo caratterizza, almeno a livello di ispirazione e di modello, la scelta dell’Umbria per essere competitiva sul mercato aperto. Anzi, sui mercati, perché le attività imprenditoriali citate agiscono in settori molto diversi, ma con una scelta di fondo alle spalle: la qualità, che si fonda sull’ecologia non solo in senso ambientale, ma anche economico. Un modo di essere e di stare sul mercato molto “umbro”, nel senso di impregnare la propria iniziativa economica di valori profondi e antichi, a cominciare dal ruolo e della responsabilità sociale dell’imprenditore. Attività che hanno un legame profondo – a tutti i livelli – con il territorio, che da questo traggono la spinta vitale e il “marchio” di qualità. Imprese, insomma, che al territorio danno (non solo come attivatori di occupazione e di investimenti, ma anche come partecipazione attiva al cosiddetto “bene comune”, dando concretezza al principio della responsabilità sociale dell’imprenditore) e dal territorio ricevono. Così Sirci Gresintex (controllata da Gold, la holding famiglia di Franco Colaiacovo), azienda com sede a Gubbio e leader di settore in Italia nella produzione di tubi e raccordi in materie plastiche, riesce a conservare i valori e la tradizione che le contraddistinguono, nella logica di un’evoluzione continua. Con 200 addetti e oltre 20 tra stabilimenti e centri logistici, in tutta Italia e nell’area del Mediterraneo (con la controllata Ekotem, situata nel porto strategico di Gioia Tauro, l’azienda garantisce forniture nel sud Italia e nell’area del Mediterraneo), Sirci Gresintex è un sicuro punto di riferimento per il settore. Presenta una gamma di prodotti completa e di altissima qualità e il servizio è inappuntabile. Con alcuni record significativi. Nata nel 1963, è la prima realtà del comparto a produrre attraverso fonti di energia rinnovabile e ad aver ottenuto, nel 2006, la certificazione etica SA8000. Non solo, ma nella sede di Gubbio – dove si trovano la “testa” e il “cuore” dell’impresa – è stato realizzato il primo grande impianto fotovoltaico italiano. Tradizione e innovazione, quindi, o meglio innovazione basata su solide radici. Non a caso il presidente di Sirci Gresintex, Giuseppe Colaiacovo, non solo è uno degli imprenditori principali dell’Umbria, ma anche uno dei più interessanti per la sua capacità di guardare al futuro, di scegliere la qualità e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, per dare concretezza a un modello di realtà imprenditoriale socialmente responsabile. Nello sviluppo della “green economy”, in Umbria non si può prescindere dal Parco energie rinnovabili (Per). Ubicato nel comune di Guardea, a pochi chilometri da Amelia, è uno dei maggiori esempi italiani di agronomia, edilizia e ospitalità “green”. Un luogo a contatto con la natura e al tempo stesso altamente tecnologico. Un centro di applicazione sperimentale delle soluzioni che consentono di realizzare strutture a basso consumo energetico e a bassa emissione di CO2. I visitatori del Parco, che mangiano nel ristorante o che alloggiano nella struttura, compiono un vero percorso formativo sull’attenzione al risparmio dell’acqua, sull’uso delle luci a basso consumo e sull’utilizzazione dei contenitori usati. Un luogo estremanente godibile e ricreativo e al tempo stesso educativo, nel senso di un’educazione pratica. Un’immersione nel mondo che sarà e che già in parte è, visto che sui temi della sostenibilità ambientale – che comporta anche quella sociale – è in via di potente accelerazione. Un luogo pensato e creato dai fondatori, Alessandro e Chiara, fondato sul loro amore per le energie rinnovabili e per l’agricoltura, nella convinzione che fosse possibile “inventare” un posto dove le persone possano comuniare in modo più se reno e profondo. Un luogo, in definitiva, in cui si sta bene e si imparano le virtù della sostenibilità sociale ed ambientale (viene in mente un vecchio slogan dell’Apt, “l’Umbria è bella e fa bene”). Un luogo dotato di aule didattiche tecnologicamente avanzatissime, di sala conferenza, di moderne camere e junior suite, di appartamenti. Nell’offerta ricettiva brilla la Casa Energia Zero, completamente autonoma sotto il profilo energetico (si rifornisce di energia rinnovabile da sole, vento e pioggia – un’esperienza unica), che dispone di due posti letto, bagno e cucina accessoriata. Nell’offerta enogastronomica umbra di grande qualità, i cui prodotti hanno quel sapore unico che solo il loro compenetrarsi con i valori di una terra può dare, come se avessero assorbito millenni di storia e di cultura e riescano a trasmetterli, si staglia la Cantina Castello Monte Vibiano Vecchio, che si trova a Marsciano è che una creatura della famiglia Fasola Bologna. L’azienda si estende per circa 500 ettari in una delle più suggestive campagne umbre. I vigneti, di antica e pregiata tradizione che affonda le radici in tempi antichissimi, si trovano nelle colline vicino alla collina e sono coltivati soprattutto ad uve rosse. Soprattutto Sangiovese, accompagnato da Merlot, Sagrantino, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Syrah. Grande attenzione anche ai vigneti a bacca bianca, pur se presenti in maniera minore, che vertono su due vitigni tipici della regione, quali Trebbiano e Grechetto, uniti al Sauvignon Blanc. Di grande pregio pure la produzione di olio extravergine d’oliva, realizzata su 50 ettari. L’Andrea, Monvì, Palaja, Villa Monte Vibiano Rosso, Moronete, Villa Monte Vibiano Bianco sono i principali “cavalli” di battaglia della Cantina, di grande successo sul mercato. Anche in questo caso, qualità che è tutt’uno con la responsabilità sociale, e quindi con la green economy. Tanto che l’azienda, tra i vari riconoscimenti su tale fronte, ha ottenuto, da parte del prestigioso ente certificatore DNV (Det Norske Veritas), la certificazione ambientale ISO 14064 per l’abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra.