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Black / White - Storie, leggende, curiosità

Il tesoro nascosto dell'Umbria

di La Redazione

L’Umbria è terra di tartufi da trenta secoli. Gli antichi Umbri chiamavano “tartùfro” quel “sasso profumato”. E ne introdussero l’uso e la conoscenza in tutta la penisola.

Giovenale li amava a tal punto da affermare che “era preferibile che mancasse il grano piuttosto che i tartufi”. Fu uno dei pochi a gustare il tubero nero delle zone centrali dell’Italia attuale, che era invece sconosciuto per quasi tutti i suoi concittadini.

Si dice che Lucrezia Borgia, signora di Spoleto e di Foligno, che soggiornò in Umbria almeno tre anni, amasse particolarmente i tartufi anche per le note virtù afrodisiache. La sua passione per i preziosi tuberi contribuì ad alimentare la leggenda erotica del nobile fungo ipogeo. I sudditi spoletini la accolsero nella munita Rocca di Albornoz con un pranzo memorabile, di 14 portate quasi tutte a base di tartufo.

I ciarlatani preparavano elisir d’amore all’essenza del tartufo nero che poi vendevano dappertutto.  E di tartufi se ne intendevano come forse nessun altro. Quei personaggi che affollavano le fiere di tutta Europa, maghi, occultisti, imbonitori, pranoterapeuti, astrologi ed alchimisti, partiti dalla sperduta Valnerina, salivano su improvvisati sgabelli e richiamavano le folle dei mercati con plateali azioni dimostrative e abili artifici retorici.

Storie curiose e leggende raccontate nella terza edizione di Black/White, curata da Promocamera per la Camera di Commercio di Perugia

Testi di Federico Fioravanti

Approfondimenti a cura di Marco Fornaciari da Passano (Università degli Studi di Perugia)

 

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