RACCONTAMI L'UMBRIA

Le terme di Triponzo tornano a regalare piacere, benessere e salute

Articolo partecipante a Raccontami Umbria 2017 - Sezione Mestieri, Imprese e Prodotti

di Anna Lia Sabelli Fioretti

 

Provare l'emozione di frequentare le terme secondo gli usi degli antichi romani si può. Prima ci si lascia massaggiare con un guanto esfoliante per rinnovare la pelle, poi si passa al “calidario“ : sauna o bagno turco, secondo i gusti, per aprire i pori. Seguono le docce sensoriali, con nebulizzazioni aromatiche e il “tepidario“ con l'acqua a temperatura più bassa di quella corporea per rinfrescarsi. Infine è la volta del “frigidario“, una delicata frizione di ghiaccio finissimamente granulato, che chiude i pori e tonifica pelle e muscoli. Se poi si aggiunge che l'acqua è sulfurea quel tanto da non essere troppo nauseante nell'odore, però decisamente miracolosa per molti disturbi, primo tra tutti quelli della pelle, si capisce perché da sempre le terme siano un luogo di delizie sia per il corpo sia per lo spirito.

Fioramante Modestia, da tutti chiamato Rino per via di un nome troppo impegnativo e suo figlio ingegnere, Riccardo Maria, hanno voluto ricreare l'ambiente più frequentato nell'antica Roma da quando Agrippa, nel 25 a.C. rese pubblici i bagni, aperti a tutti senza distinzioni sociali, ricchi e poveri, mentre gli imperatori cominciarono a fare a gara per chi riusciva ad edificare i più grandiosi, i più opulenti è i più accessoriati. La rivisitazione delle terme romane in una zona più appartata e più raccolta è solo una delle tante curiosità che offrono le ritrovate antiche terme di Triponzo, che da verranno inaugurate ufficialmente sabato prossimo dopo 36 anni di chiusura, con un'anteprima per operatori turistici e autorità martedì.

L'acqua delle terme, con una temperatura costante di 30 gradi, è stata riconosciuta straordinaria “ dal Ministero della Sanità nel 1927 per i suoi effetti positivi sul sistema neurovegetativo, sulla muscolatura, sulle mucose, per “ tutte le sordide malattie della pelle “ come descrivere il professor Purgotti nel 1862, con poteri antinfiammatori, antitossici e di protezione delle cellule epatiche. L'acqua sulfurea della Valnerina non è una scoperta di questo secolo, né di qualche secolo fa, perché già Virgilio nel settimo libro dellì’Eneide la descriveva come “amnis sulfurea Nar Albus aqua“. E si dice che San Francesco vi portasse ad immergersi i lebbrosi per tentare di alleviare le loro pene .

“Stavamo qui in Valnerina per restaurare la torre di Triponzo, lesionata dall'ultimo sisma - racconta Rino - ed eravamo già in fase di collaudo quando hanno ci hanno parlato di queste terne in abbandono, così siamo venuti a vederle. Ce ne siamo innamorati e abbiamo fatto una proposta al Comune“. I Modestia sono dei costruttori atipici: sono dei naturalisti, riutilizzano tutto il materiale che hanno demolito; alle terme non hanno usato un metro cubo di asfalto, sia nel giardino che nel viale e nel parcheggio hanno messo ghiaia. Il responsabile del ristorante al primo piano e del bar del piano terra sarà Amedeo Di Sora.

Verranno serviti ai clienti i piatti tipici della zona realizzati dallo chef Mario Claudio Costanzo, come la pinsa , una pizza che lievita per 72 ore. La sera dalle 20:00 alle 23:00 le luci verranno spente e si cenerà  e nuoterà a lume di candela per poter ammirare le stelle e le lucciole. Ma le sorprese più grosse sono nella spa, diretta da Antonello Calabrese, compresa la “suite privé” per chi volesse, dopo un messaggio, immergersi in una vasca con acqua sulfurea in totale intimità, magari senza nulla indosso. Trattamenti di ogni genere: massaggi con il cioccolato puro diluito con olio di mandorle dolci, massaggi cinesi, indiani e trattamenti per il benessere thailandese e giapponesi sul futon, il tradizionale materassino orientale. Lettini riscaldati, sarà relax a luce bassissima per un completo rilassamento, scrub di diversi tipi e il watsu, uno straordinario trattamento rilassante che si riceve immersi in acqua a temperatura corporea. Da quattro a sei estetiste a disposizione per pulizia della pelle, manicure e pedicure e ogni giorno operatori qualificati delle discipline bio-naturali a rotazione per offrire trattamenti benessere sempre diversi. Tisane depurative con prodotti del bosco a fianco di ogni lettino. Sauna e bagno turco, ma niente grotte nei fanghi né inalazioni in convenzione con le Asl. E poi ci sono le due piscine termali, una esterna e una interna, di acqua color smeraldo. In quella interna, grandi vetrate sul verde, zone con idromassaggi di ogni genere e gusto, comprese due postazioni per l'esclusivo massaggio plantare. Costo globale dell'operazione tre milioni e 200 mila euro di cui due milioni 309 mila di finanziamento regionale con fondi europei e 860000 della società che ha a proprio carico anche il rischio d’impresa. Convenzione per 20 anni. Prezzi di ingresso modici. Si parte da €25 per l'ingresso alle vasche e dal 15 al ristorante. 

“Ci aspettiamo una grande affluenza -  ammette Rino - soprattutto da parte degli stranieri. Non abbiamo stanze ma abbiamo fatto convenzioni con tutti gli agriturismi, gli alberghi e b&b della zona che sono di ottimo livello. E confidiamo nell'acqua. Due domeniche fa sono venuti degli amici da Viterbo, mi hanno chiamato al telefono il giorno dopo per dirmi che alle loro figliole era sparita l’acne. Noi da tre anni a questa parte, da quando lavoriamo qui alle terme, non abbiamo mai più avuto un raffreddore.