RACCONTAMI L'UMBRIA

L’eremo del terzo millennio è fra i colli umbri

Articolo partecipante per la sezione Turismo, Ambiente e Cultura - Raccontami l'Umbria 2016 - Lontana, difficile da raggiungere e per questo richiesta dai turisti di tutto il mondo per disintossicarsi dall’overdose di internet: l’Umbria, terra di santi ed eremiti, riscopre nella meditazione l’attrazione del terzo millennio

di Gianluca De Rosa, Maria Teresa Santaguida

TESTATA: Quattrocolonne

DATA DI PUBBLICAZIONE: 31 Marzo 2016

 

Lontana, difficile da raggiungere e per questo richiesta dai turisti di tutto il mondo per disintossicarsi dall’overdose di internet: l’Umbria, terra di santi ed eremiti, riscopre nella meditazione l’attrazione del terzo millennio

La malattia e la cura: il metodo cinese – L’allarme arriva dalla Cina: la globalizzazione ha imposto nuove sfide e aumentato fino all’eccesso la competitività rendendoci incapaci di vivere offline. In mandarino la malattia ha un nome ben preciso, wangyin, e i malati sono soprattutto ragazzi tra i 13 e i 20 anni.  Per curare la dipendenza dal web nel paese degli occhi a mandorla usano le maniere forti: centri di recuper e addestramento militare. Sono stati inventati da un ex colonnello-medico dell’esercito, il dottor Tao Ran, e sono ormai diffusi in tutto il Paese. Agli internauti-internati qui viene imposta una vita militare: sveglia all’alba, allenamento e combattimenti. Secondo gli psicologi cinesi si tratta di un’emergenza per la quale è necessario correre ai ripari, quindi meglio riabituarsi all’aria aperta e usare pistole giocattolo piuttosto che stare attaccati ad un gioco di ruolo online.

In Umbria la terapia è slow – La ricetta umbra per uscire dal circolo vizioso del web invece è più dolce e viene dalla tradizione. Terra di santi e di eremiti, di ordini monastici e abbazie, fra i colli del cuore verde d’Italia qualcuno sta inventando un nuovo tipo di turismo che è insieme svago e ricerca di se stessi. Si chiama digital detox e in tempi di iperconnessione ha tutta l’aria di essere la medicina per l’insoddisfazione, l’ansia e la depressione causata dai device digitali a cui siamo attaccati ventiquattr’ore su ventiquattro.

Eremito, a Parrano per riscoprire la vita prima di internet – È consentito anche sbagliare strada per arrivare a Parrano, provincia di Terni perché per disintossicarsi dal digitale, la prima cosa da fare è staccare il Gps. Una volta arrivati nel piccolo comune ci sono altri 15 chilometri di sterrato in cui, per orientarsi, bisogna farsi bastare i cartelli in legno ai lati della strada. Un’auto normale non è abbastanza robusta per affrontare gli ultimi quattro chilometri, sarà una jeep bianca a recuperare chi è arrivato fin qui per affrontare l’ultima salita fra rocce e torrenti. Ecco dunque Eremito, l’Hotelito del Alma: un albergo in cui le stanze si chiamano cellette, in cui la sera si cena rigorosamente in silenzio e l’unica musica di sottofondo ammessa sono i canti gregoriani. Il richiamo alla religione è però solo generico: qui vengono persone da tutto il mondo a cercare di trovare se stesse al di fuori degli schermi illuminati, tanto che la struttura si è meritata articoli su grandi quotidiani internazionali come il Guardian.

Spiritualità, natura e niente bit – L’idea di un albergo digital detox nel cuore dell’Umbria è venuta più o meno cinque anni fa a Marcello Murzilli, designer romano, dopo un’esperienza nel cuore della foresta amazzonica in cui aveva creato e gestito un eco-resort: «Ho dovuto costruire la strada e un ponte radio per far arrivare almeno il telefono. Ma sono convinto che sia un’idea vincente perché il “lusso” del futuro sarà fatto di ricerca spirituale, cibo naturale e riscoperta della vita cosiddetta analogica». Lusso perché vivere qui anche solo per una settimana non è certamente economico (150 euro a notte la sistemazione base) ma il soggiorno è certamente unico. Ognuna delle stanze ha il nome di un santo o di un grande eremita; al mattino è prevista una preghiera “laica” comune, a cui si è liberi di non partecipare, ma che consente un minimo di socialità fra gli ospiti. Durante il giorno poi solo libri, passeggiate nella natura e poche, pochissime parole. Alla versione umbra di “Mangia, prega, ama” sembra mancare solo l’ultimo verbo, perché il soggiorno qui non è fatto per famiglie o coppie, ma per persone singole: «Se hai un problema, magari con la fidanzata – sorride Marcello –meglio che tu venga qui da solo a cercare risolverlo prima dentro di te, poi vedrai che anche lei sarà contenta».