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30 giugno 2011

Infrastrutture: risorse e programmi regionali

di Remo Gasperini

Hub interportuale, piastra logistica, area leader, asse viario, trasversali ferroviarie, intermodalità, digitalizzazione e cablaggio: il vocabolario delle infrastrutture umbre è ricco di queste voci. Ed è ricco di progetti tutti tesi a rimuovere lo storico isolamento dell’Umbria che è lontana dai porti ed è solo sfiorata dalle grandi direttrici di comunicazione viarie e ferroviarie. Però c’è una dolente: “Alcuni progetti sono in avanzata fase di realizzazione – spiega l’ingegner Luciano Tortoioli, coordinatore “Ambiente, territorio, infrastrutture e mobilità” della Regione Umbria – altri stentano a decollare, ma soprattutto sono molti, troppi, quelli che ancora attendono gli indispensabili finanziamenti”. Il punto sullo stato dell’arte delle infrastrutture viarie, ferroviarie e digitali dell’Umbria presenta luci ed ombre “anche se – ricorda Tortoioli – siamo vicini all’anno di svolta almeno sui due grandi collegamenti viari sull’asse Umbria-Marche che saranno pronti entro il 2014”. Andiamo con ordine e focalizziamo innanzi tutto il fine da raggiungere. “Per quanto riguarda le merci – dice Tortoioli – l’obiettivo è quello di collegare l’Umbria ai porti di Civitavecchia ed Ancona, ovvero a quelle che vengono chiamate le “autostrade del mare”. Per i passeggeri c’è la necessità di collegare le nostre strade e le nostre ferrovie alle grande direttrici Nord–Sud: l’autostrada A1 e l’Alta velocità da un lato, la A14 e la linea ferroviaria costiera sul versante adriatico. E tutti i collegamenti vanno realizzati e raccordati in modo che merci e persone raggiungano il più rapidamente possibile queste grandi vie di comunicazione”. Cominciamo con la strade. Cosa si sta facendo e quali sono gli impegni della Regione a livello progettuale ed economico? “Partiamo da una premessa: come chilometri le strade ci sono, ma in base al territorio siamo svantaggiati perché le nostre non sono infrastrutture moderne. Dunque in buona parte si deve agire sull’ammodernamento. Prendiamo laE45. Nei centocinquanta chilometri da Orte a San Giustino la necessità di riqualificazione è evidente. Oltre gli indispensabili interventi sulla sede stradale esistente, servono varianti. Quella principale – spiega l’ingegner Tortoioli – è a Narni (zona galleria San Pellegrino, ndr), ma anche pochi chilometri più a nord c’è il grande svincolo sulla Terni- Orte che spezza il percorso. Andrebbe ripensato per dare continuità di marcia alla Orte-Ravenna. Altra intervento va fatto per rendere sostenibile l’attraversamento dell’abitato di Deruta. Gli interventi sul tratto del Verghereto riguarderanno allargamento e aree di sosta. Di tre corsie per ogni senso di marcia non si parla. Per difficoltà progettuali e costi sarebbe un’idea da libro dei sogni. La E45, con apposite deroghe per il Verghereto, è destinata comunque a diventare autostrada con pedaggio. L’impegno economicoglobale per il completamento e riqualificazione della E45- E55, ovvero della Orte-Mestre, è di 9.768 milioni, tremila dei quali dedicati al tratto che interessa la nostra regione. Ma più pressante è la necessità di realizzare le trasversali per evitare che l’Umbria rimanga nel suo non certo beato isolamento. Del tracciato umbro della E78, la cosiddetta “Due Mari” che, lunga 270 chilometri, dovrà collegare Fano a Grosseto, si è discusso per trent’anni e solo recentemente è stata messa la parola fine alla guerra tra Comuni e Regione sul tracciato in Valtiberina. Ora il problema si chiama finanziamenti. Il costo dei completamenti è di 2.457 milioni dei quali disponibili l’Anas ha zero. “Ipotizzare una realizzazione del tratto umbro a breve è un azzardo. Sei-sette anni? Non si può dire. L’unico dato certo è la progettazione” – dice Tortoioli. Siamo invece in dirittura di arrivo per quanto riguarda le opere della Quadrilatero che sta realizzando l’asse viario tra Umbria e Marche. Qui si possono fare previsioni: entroil 2014 i collegamenti sulle due direttrici Perugia-Ancona e Foligno-Civitanova saranno terminati. Per il tratto della Perugia-Ancona di pertinenza dell’Anas, è recente lo sblocco della gara d’appalto per la riassegnazione dei lavori a Casacastalda fermi dal 2007. Due anni e mezzo il tempo necessario per completare le opere del tracciato. Entro il 2013 saranno invece completati i lavori sull’asse Foligno-Civitanova. Il colpo d’accelerazione è arrivato con l’abbattimento del diaframma della galleria “Palude” sulla Strada Statale 77 della Val di Chienti che segue l’apertura della galleria “La Franca” nella vicina Serravalle. La Regione Umbria per l’asse viario il cui costo complessivo è di 2.176 milioni ha impegnato 49 milioni a fondo perduto e 26 milioni di anticipazioni. A fronte di una disponibilità di 1.743 milioni, provenienti da bilanci pubblici, sono necessari ulteriori 442 milioni per la realizzazione delle opere complementari. “E qui la Quadrilatero, per recuperare il fabbisogno, ha elaborato un Piano di Area Vasta ed ha studiato una particolare forma di partenariato pubblico-privato che consiste nell’individuare e realizzare, in siti adiacenti i due assi viari, Aree Leader, ovvero aree destinate alla realizzazione di insediamenti produttivi, commerciali e di servizi. Innovativo il sistema di cofinanziamento chiamato “Value Capture” (cattura di valore). In sintesi: visto che il potenziamento e la realizzazione delle infrastrutture viarie, oltre a migliorare la qualità della vita del territorio, creano le condizioni per un incremento dello sviluppo economico, il territorio è chiamato a contribuire alla realizzazione della aree stesse. Le Aree Leader progettate sono quindici, una prima tranche di otto è già approvata dal Cipe. Tre sono in Umbria: Valfabbrica per attività produttive nel settore tessile e servizio alle imprese; Foligno per servizi di supporto alla piastra logistica che sta realizzando la Regione; Gualdo Tadino per 2 aree di servizi attrezzate. Si sta individuando una quarta Area Leader umbra nella zona di Petrignano di Assisi che avrebbe lo scopo di fornire servizi utili al vicino aeroporto di San Francesco d’Assisi (già Sant’Egidio). Per la realizzazione delle Aree Leader già individuate c’è un bando della Quadrilatero che stabilisce la concessione trentennale (ma c’è l’intenzione di allungare la durata) della infrastruttura che sarà costruita e gestita dal soggetto aggiudicatario. È ancora praticamente tutto da finanziare il Nodo stradale di Perugia, priorità assoluta non solo per il capoluogo ma per tutto l’asse viario regionale verso il capoluogo visto che sul tratto Collestrada-Madonna del Piano il traffico registra punte di 3.200 auto l’ora. “Dei 1.092 milioni necessari complessivamente per i tre stralci dei lavori previsti dal collegamento Madonna del Piano-Corciano, sono pari a zero gli euro effettivamente erogati. Sulla carta c’è soltanto la disponibilità di 121 milioni per il tratto Madonna del Piano-Collestrada (costo complessivo 144 milioni). Nessun finanziamento per il I° e II° stralcio sul tratto Madonna del Piano-Corciano il cui costo è pari rispettivamente a 518 e 430 milioni. “Aspettare che ci siano i finanziamenti completi vuol dire rimandare a tempo indeterminato la realizzazione dell’opera – dice Tortoioli – intanto è importante iniziare con quello che si può fare. Se non si parte non si arriva mai”. “È invece tutta finanziata la Terni-Rieti (216 milioni il costo complessivo); il cantiere è in fase molto avanzata e l’opera dovrebbe essere conclusa entro il 2013”. “Interventi in corso riguardano la Tre Valli che collegherà Spoleto ad Acquasparta. Il costo complessivo è di 814 milioni, al momento disponibili ci sono solo i 14 della Regione per una parte del tratto, quello di 25 chilometri (sui 61 totali) tra Eggi e S.Sabino che è in via di realizzazione. Per la Pian d’Assino che collega Umbertide a Gubbio (costo complessivo 211 milioni) – aggiunge Tortoioli – la Regione ha anticipato all’Anas 27 milioni con i quali sarà realizzato il tratto Gubbio-Mocaiana che prevede due corsie di marcia veloci. Altri 34 milioni la Regione li ha destinati alla variante esterna all’abitato di Tavernelle e Osteria Vecchia lungo la Pievaiola. Infrastruttura di grande importanza è la piastra logistica regionale “nata con lo scopo di garantire efficienti punti di interconnessione fra le aree produttive, sistemi urbani e reti principali” senza trascurare la possibilità di consentire l’interscambio fra varie modalità di trasporto. La Piastra logistica umbra è costituita da tre piattaforme, Città di Castello-S.Giustino, Foligno e Terni-Narni. I progetti sono fatti e le gare già bandite. In particolare la piattaforma logistica Città di Castello/S. Giustino, situata vicino a vaste aree industriali e in corrispondenza del nodo stradale tra la E45 e la E78, prevede un terminal per l’autotrasporto, un centro di distribuzione urbana, un’area per i servizi alla persona e ai mezzi. L’infrastruttura logistica Terni-Narni è strategicamente rilevante e deve servire un’area ad alta densità industriale ed essere di supporto al grande nodo dove s’incrociano sistemi viari e ferroviari. Il progetto prevede un terminale intermodale, che svolgerà la funzione di stazione abilitata al movimento, telecomandata dalla stazione di Terni; magazzini raccordati; un terminale per l’autotrasporto; centri di distribuzione e servizi alla persona. L’infrastruttura di Foligno, punto strategico per la posizione baricentrica che occupa, è stata progettata per servire, sia su gomma che su ferro, il bacino industriale di Valle Umbra Sud, Spoletino e Valnerina per collegarli all’Adriatico e Roma. Anche questa piattaforma sarà collegata alla linea ferroviaria. La base disporrà di terminal intermodale; centro di distribuzione e servizi alla persona e ai mezzi. Il costo complessivo dell’Hub interportuale piastra logistica umbra Terni-Narni, Foligno e Città di Castello/San Giustino è di 94 milioni. Il 50% del finanziamento è a carico della Regione. E ora le ferrovie. “È inutile negarlo – spiega l’ingegner Tortoioli – qui siano debolucci e il futuro ferroviario umbro dipende dalla capacità che avremo di collegarci rapidamente all’Alta velocità. Il problema, lo ripeto, è quello di dare servizi, quindi collegamenti veloci. Proprio in questi giorni è stato fatto un passo importante per sollecitare il ministero sul rafforzamento della maglie trasversali. Umbria, Marche, Toscana, Lazio ed Abruzzo unitamente hanno chiesto al Governo, oltre al completamento del sistema centrale compreso il nodo di Roma, cinque fronti di intervento. L’Umbria è direttamente interessata al raddoppio della Orte-Falconara e agli interventi sulla Foligno-Terontola-Arezzo”. Nel tracciato umbro della Orte-Falconara sono in corso di ultimazione i lavori sul tratto Foligno-Spoleto. È stato progettato il tratto Spoleto- Terni per il quale c’è un contratto di programma tra Ferrovie e Governo che prevede un finanziamento di 514 milioni. Sono 1.918 i milioni necessari per il raddoppio Foligno-Falconara. “In merito alla direttrice Nord – aggiunge l’ingegner Tortoioli – l’ideale sarebbe poter collegare al mattino Perugia a Firenze svincolandosi dal trasporto pubblico locale con un treno senza fermate per poter accedere all’alta velocità alla stazione di Firenze e raggiungere rapidamente Milano. Un treno così costerebbe 1 milione l’anno. Tanto, ma ci sono importanti soggetti interessati (tra cui Assoindustria e Camera di Commercio), oltre la Regione. C’è uno studio in atto per cercare una soluzione che porterebbe da Perugia a Milano in poco più di tre ore e mezzo dalle 5,20 alle 9 del mattino. Intanto Rfi ha in programma l’ammodernamento della linea Foligno-Perugia-Terontola con il raddoppio solo di alcuni tratti strategici e molti interventi sulle tecnologie. I lavori previsti per un importo di 414 milioni non hanno ancora la copertura. In arrivo ci dovrebbero essere 58 milioni per la tratta Foligno-Ponte San Giovanni”. “Sempre su questa tratta – annuncia Tortoioli – di grande rilievo sono gli interventi alla stazione di Ponte San Giovanni, nodo cruciale di collegamenti Centrale umbra-Ferrovie dello Stato. Sono 5 i milioni impegnati della Regione per il sottopasso all’interno della stazione che consentirà di rendere più rapido il trasbordo dei passeggeri fra un treno e l’altro con la possibilità di aumentare le corse. Di un altro intervento importante sarà oggetto la stazione di Piscille sulla tratta Fcu Ponte San Giovanni-Perugia Sant’Anna, la cosiddetta metropolitana di città, è stata abbandonata l’idea del raddoppio ma si agirà sulla sicurezza e sulla tecnologia. Infine il cablaggio regionale. L’investimento della Regione è di 34 milioni. I partner del progetto della rete di cablaggio regionale sono la Fcu (51%) ed i comuni di Perugia (14%), Terni (11%) , Città di Castello (8%), Foligno (8%) e Orvieto (8%) tutti riuniti nella società per azioni CentralCom. Il collegamento dorsale della fibre ottiche viaggia lungo la Fcu. Le cinque Man cittadine sono collegate tra loro lungo le strade regionali. Il cablaggio cittadino è già completato a Terni, Città di Castello e Orvieto. I lavori sono in corso a Perugia mentre è indietro la realizzazione del progetto a Foligno”. Un quadro complesso (al quale si deve aggiungere lo scalo aeroportuale di San Francesco d’Assisi, ma questa è un’atra storia) quello delle infrastrutture umbre con la Regione molto impegnata a colmare il gap accumulato nel corso dei decenni. Un impegno progettuale ed anche economicamente importante che si va ad aggiungere a quello annuale fisso per il trasporto pubblico per il quale ora si è puntato all’Azienda unica. I costi che sostiene annualmente la regione per il trasporto pubblico locale ammontano a euro 38.463.718 per i servizi ferroviari, e 49.019.000 per i servizi su gomma.

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