IMPRESA BENE COMUNE

14 luglio 2014

Fare sistema per la legalità: da Pietralunga una risposta alle mafie

di Chiara Ceccarelli

Fare sistema per la legalità. E’ il messaggio che Libera Umbria lancia dall’azienda agricola Col della Pila, primo bene confiscato in Umbria in via definitiva alle mafie. Messaggio sostenuto dalla Camera di Commercio di Perugia che con l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, coordinamento regionale, ha sottoscritto un protocollo d’intesa contro il malaffare organizzato.

“Il protocollo d’intesa sottoscritto con la Camera di Commercio di Perugia è per noi centrale. Trasparenza e legalità sono precondizioni di crescita e di sano sviluppo economico. Su questi pilastri vorremmo costruire una cooperativa agricola a Col della Pila. Progetto ambizioso che ha bisogno dell’intervento e del sostegno di tutte le forze sane della regione” sottolinea Walter Cardinali, coordinatore di Libera Umbria. Nel territorio confiscato alla ‘ndrangheta reggina si stanno svolgendo dal 30 giugno i campi di volontariato “E!StateLiberi 2014”, giunti alla seconda edizione. Attesi, fino al 3 agosto, circa 150 ragazzi provenienti da tutta Italia, pronti ad impegnarsi nel recupero dei terreni e a seguire attività formative sotto la supervisione dei responsabili dei campi estivi di Libera Umbria, Matteo Trufelli e Francesca Martinelli. Un laboratorio a cielo aperto dove giovani volontari lavorano per farne un’impresa modello.

“L’azienda, a 5 km dal paese di Pietralunga, è stata confiscata alla famiglia De Stefano. E’ composta da circa 100 ettari di terreno di cui 80 a bosco e 20 da bonificare per uso agricolo. Un’area estesa dove sorge anche una grande casa e due annessi che necessitano di manutenzione straordinaria e che potrebbero essere trasformati in un agriturismo dando lavoro ai giovani” afferma Cardinali. Quello di Pietralunga è il primo bene confiscato in Umbria in via definitiva alle mafie. Una trentina quelli sotto sequestro nel cuore verde d’Italia. “Segnali – conclude Cardinali - d’infiltrazione mafiosa nel territorio che vanno subito fermati. Occorre attivare gli anticorpi contro il malaffare organizzato. Da qui si deve ripartire per costruire un’economia sana”.

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